L'influenza della fotografia e l'arte di Manet: un viaggio tra innovazione e scandalo

1832 Parigi- 1883

L'influenza della fotografia

La fotografia con le sue inquadrature che danno un nuovo senso dello spazio e del tempo sono fondamentali per lo sviluppo dell'arte impressionista che si ispira anche alla opere di Manet.

Viaggi e influenze artistiche

Studia presso lo studio di Thomas Coutere. Nel corso della sua vita effettua due viaggi di studio, il primo in Olanda, Germania, Austria e Praga il secondo In Italia. Nel corso dei suoi viaggi Manet copia Rembrant, Lippi, la Venere di Urbino di Firenze e anche due vole la barca di Dante di Delacroix. Attinge alla lezione di Goya e alle opere di poetiche di Baudelaire.

Il bevitore d'assenzio e il realismo

Quando dipinge Il bevitore d'assenzio 1858- 1859, l'artista pensa a Charles Bouderlaire questo quadro lo spedisce al Salon del 1859 ma viene respinto. È un quadro che si ribella ai rigidi schemi accademici che mette in pose composte i protagonisti poiché decide di ritrarre un alcolizzato con mantello e cilindro che non sta appoggiato su un anca come un modello professionista ma le sue gambe sono messe in una posizione insolita. Il quadro introduce al degrado , al vizio e alla miseria secondo un accentuato realismo.

Ritratti di artisti di strada

Non sarò l'unica dipinto che deciderà di immortalare secondo un forte realismo persone non borghesi ma artisti di strada come Il Guitarrero ,1860, il chitarrista spagnolo oppure Lola de Valence 1862, la ballerina spagnola accolta freddamente dalla critica. Oppure la Cantante di strada 1860, la fa posare davanti un modesto Cabaret si tratta del primo ritratto della modella Victorine , la preferita dell'artista fino al 1875.

Musica alle Tuileries e la vivacità

l'opera più ambiziosa degli anni '60 è Musica alle Tuileries, in questo quadro tutti gli uomini sono in piedi mentre le donne sono sedute, dunque si segue un rigido schema eppure nonostante ciò composizione è solo apparentemente statica perchè scaturisce il senso del ritmo e della vita. Nella folla Manet ha ritratto anche se stesso, il fratello, e molti amici come Baudelaire , Astruc e Gautier. Alla staticità dei personaggi si contrappone la vivacità atmosferica e luminosa.

La passione per la corrida

Come Goya anche Manet è appassionato di Corrida; dipinge l'evento della corrida nell'arena, la morte di un torero, del matador che saluta .
Manet utilizza mezzi fotografici passando direttamente dall'abbozzo alla realizzazione definitiva. Nel 1862 all'Argenteuil formula il progetto del dipinto osservando alcune donne nuotare nella Senna. Per il paesaggio si ispira ad un angolo dell'isola di Saint Ouen ma l'architettura in cui dispone le figure riprende il Concerto di Tiziano e il Giudizio di Paride di Marcantonio Raimondi tratto da Raffaello. Il soggetto non è scandaloso a priori ma il contrasto tra la giovane donna nuda e i due uomini vestiti p imbarazzante per i contemporanei. Manet non cerca di piacere, genera un malessere e sopratutto un dubbio attraverso il quadro.

Il bagno e la critica

Un dipinto ritenuto scandaloso per l'epoca, intitolato in un primo tempo il bagno. Quando fu esposto al Salon l'imperatore lo definì sconveniente . Ciò che muoveva la critica del tempo non era solo il soggetto e il suo realismo ma anche la tecnica. Una delle novità è il raccordo tra i personaggi e il paesaggio tema abbandonato da tempo dalla pittura francese. Il tema della conversazione tra figure nude era già stato affrontato nel Concerto Campestre di Tiziano del 1511 mentre le pose delle figure ripetono lo schema del Giudizio di Paride di Raffaello che Manet conosceva attraverso l'incisione di Marcantonio Raimondi. Esse erano divinità fluviali e questo particolare non è un caso dato che un motivo dominante nel quadro di Manet è la trasparenza dell'acqua. Ciò che conta per Manet non è il soggetto ritratto ma il modo in cui trattarlo trovando nelle opere del passato soltanto elementi compositivi. Il soggetto dipinto appare ai contemporanei indecente .

Il soggetto rappresentato sono due uomini vestiti,uno disteso con il bastone in mano e in testa un berretto con nappa , l'altro seduto seduto si rivolge allo spettatore come per introdurci nella scena, si tratta del futuro cognato di Manet. I due uomini sono in compagnia di una ragazza nuda in un boschetto mente un 'altra ragazza in sottana si deterge su uno stagno.

Manet modella le forme senza l'aiuto della linea , abbozzando i contorni con decise pennellate di colore senza passaggi chiaroscurali, non c'è distinzione tra luce ed ombra, esistono macchie di colore che si giustappongono l'una sull'altra e si influenzano a vicenda.

Olympia e le influenze italiane

Iconograficamente Olympia è rappresentata nelle pose di Venere di Urbino di Tiziano alle Gallerie di Firenze. Tale corrispondenza è motivata dal viaggio che l'artista fece in Italia. La venere di Urbino gli fornirà la struttura globale dell'opera. Realizzerà anche uno schizzo della Maya di Goya. Olympia viene presentata in modo formale. Il dipinto al Salon fu accolto male.

L'arte giapponese e Velasquez

Scrittore e ammiratore della pittura di Manet che aveva compreso la pittura di Manet come solida e forte.

Seduto alla scrivania, appese ci sono una stampa di Utaro , un 'incisione dai Borachos di Velasquez e anche un riproduzione dell'olimpia. Manet attraverso tale ritratto crea una suggestione sulla sua produzione: dall'arte giapponese e dal grande maestro spagnolo.

L'importanza del colore

L importanza del colore in quest'opera. Ha esposto i modelli al sole e i loro visi hanno preso un colore dorato che tende all'arancione. Un tenue blu sul fondo della Senna e poi ha calcato il brlu . Paul Mantz lo definisce: quello non è il mare.