Concetti Chiave
- Il Museo ebraico di Berlino, progettato da Daniel Libeskind, è stato completato nel 1999 e inaugurato nel 2001.
- Il design dell'edificio, con il suo volume a zig-zag, simboleggia una lacerazione o una stella di David spezzata.
- Il rivestimento in lamine di zinco riflette l'ambiente circostante, accentuando il suo forte impatto visivo e simbolico.
- Le finestre, disposte apparentemente a caso, simboleggiano ferite profonde sulla superficie dell'edificio.
- La struttura include anche la Torre dell'Olocausto e il giardino pietrificato "Hoffman".
Progettazione e inaugurazione del museo
Nel 1989 l'architetto americano Libeskind Daniel vinse il concorso per la progettazione del Museo ebraico berlinese. Ultimato nel 1999, l'edificio venne inaugurato nel 2001 e accolto con grande emozione da parte del pubblico. Si tratta di un'architettura che intende porsi come un segno forte e immediatamente riconoscibile nell'immagine della città. Il suo volume a zig-zag, simile a un muro spezzato, evoca l'idea di una lacerazione del terreno, di una saetta o anche di una stella di David spezzata e allungata. Il carattere fortemente simbolico dell'edificio è accentuato dal luccicante rivestimento in lamine di zinco, nel quale si riflette l'ambiente circostante.
Elementi architettonici e significato
Le finestre, lungo il perimetro del complesso, sembrano disposte casualmente e sono incise come profonde ferite sulla sua superficie. L'architetto ha chiamato l'edificio "Between the lines": il progetto, infatti, è composto dalla linea spezzata del volume principale e da una linea retta che lo intrinseca, la cui traccia è visibile lungo la copertura, generando alcune corti interne e non accessibili che rappresenterebbero gli spazi vuoti lasciati dalla Shoah. Accanto alla costruzione si trovano la Torre dell'Olocausto e il giardino pietrificato "Hoffman".