Concetti Chiave
- Renato Guttuso è un importante esponente del realismo sociale italiano, noto per la sua lotta antifascista e la produzione artistica iniziata negli anni Trenta.
- "Fucilazione in campagna" è un olio su tela del 1939, ispirato a Goya e dedicato a Federico Garcia Lorca, che denuncia il fascismo italiano e la violenza.
- Nel dipinto "Crocifissione" del 1942, Guttuso esprime il suo realismo personale attraverso dettagli e colori che suscitano scandalo nell'ambiente fascista dell'epoca.
- "La notte di Gibellina" del 1970 è un'opera che denuncia il disagio sociale post-terremoto nel Belice, con immagini simboliche di lutto e dolore.
- Guttuso utilizza elementi come il rosso dei fuochi e figure senza volto per trasmettere emozioni di paura e rabbia, creando un forte impatto emotivo e sociale.
Renato Guttuso e il realismo
Renato Guttuso è il massimo esponente del realismo sociale italiano. Nato nel 1912, in provincia di Palermo, fin da giovane si impegnò nella lotta antifascista. Iniziò a realizzare opere alla fine degli anni Trenta ed è morto nel 1987.
Nel 1939, dipinge la Fucilazione in campagna, un olio su tela, conservato alla Galleria di Arte Moderna di Roma.
Crocifissione e il suo impatto
Nel 1942, Guttuso realizza un altro dipinto, Crocifissione. L’opera è importante per farci capire il suo modo di intendere il realismo. Non è il realismo di Courbet e nemmeno il realismo caratterizzato da colori innaturali. Alcuni dettagli allontanano l’artista da ogni forma di realismo oggettivo per esprimere un forte sdegno e una grande ansia interiore. Tali dettagli sono: l’inversione prospettica del tavolino collocato in primo piano, l’affollarsi degli uomini e degli oggetti contro un paesaggio cupo, i colori che mancano dui sfumatura. Pur essendo stato premiato, il dipinto fece scandalo nell’ambiente politico fascista del tempo a causa della novità con cui veniva affrontato un tema che da secoli veniva sempre rappresentato nello stesso modo. Si pensi, per esempio, al nudo femminile presente ai piedi della Croce. Inoltre pare che nell’aguzzino fossero riconosciute le sembianze di un gerarca fascista. Addirittura, il quotidiano cattolico l’”Osservatore romano”, propria per la presenza della nudità di Maria Maddalena propose la messa all’indice del quadro perché ritenuto indecente.
La notte di Gibellina
Nel 1970, l’artista dipinge La notte di Gibellina, un olio su tela, imponente dalle misure 2,60 x 3,00. L’opera fa riferimento al secondo anniversario del devastante terremoto di Gibellina del 1968, nel Belice. Il pittore insieme a degli amici, passo tutta la notte in quel luogo. Ovunque, in mezzo alle rovine furono accesi dei falò (si intravedono nel dipinto) e i ragazzi agitavano delle bandierine come si fosse trattato di una festa, anziché della commemorazione di un evento tragico. L’opera è soprattutto una denuncia sociale, un appello all’opinione pubblica con cui viene denunciata la situazione di disagio in cui sono ancora costretti a vivere gli abitanti del Belice ancora dopo due anni dalla catastrofe. Il tema è stato affrontato dal pittore in opere diverse, più o meno appartenenti agli stessi anni, fra cui Rovine di Gibellina. Molti particolari si ritrovano come il bambino addormentato, l’automobile in basso a destra, le rovine di un edificio posto alla sommità di un’altura, l’uomo con la coppola ed un arnese da lavoro sulla spalla, un uomo che abbraccia una donna. Il rosso dei fuochi e delle fiaccole presenti ovunque contrastano con il nero dei mantelli (cfr. la donna vestita di nero sulla sinistra), segno di lutto. Da notare che questa figura femminile non ha il volto per cui è il simbolo della morte. Le persone sembrano assomigliare a delle ombre e la loro presenza aggiunge una catastrofe ad una catastrofe. I sentimenti che ci vuole trasmettere l’autore sono la paura, la rabbia e soprattutto tanto dolore, il tutto espresso in una grande forma di coralità.
Domande da interrogazione
- Chi era Renato Guttuso e quale era il suo impegno artistico e politico?
- Qual è il significato del dipinto “Fucilazione in campagna” di Guttuso?
- Perché il dipinto “Crocifissione” di Guttuso fece scandalo?
- Qual è il tema centrale del dipinto “La notte di Gibellina”?
- Quali elementi simbolici sono presenti nel dipinto “La notte di Gibellina”?
Renato Guttuso era un importante esponente del realismo sociale italiano, nato nel 1912 in provincia di Palermo. Fin da giovane, si impegnò nella lotta antifascista e mantenne una tensione morale costante nella sua carriera artistica, denunciando la violenza che sopraffà la ragione.
"Fucilazione in campagna", dipinto nel 1939, è un atto di accusa contro il fascismo italiano, dedicato a Federico Garcia Lorca. L'opera denuncia la violenza e l'oppressione, rappresentando una sintesi tra l'uomo e l'artista.
"Crocifissione", realizzato nel 1942, fece scandalo per la sua rappresentazione innovativa e provocatoria di un tema tradizionale, con dettagli come il nudo femminile e l'inversione prospettica, che sfidavano le convenzioni artistiche e politiche dell'epoca.
"La notte di Gibellina", dipinto nel 1970, è una denuncia sociale che richiama l'attenzione sulla situazione di disagio degli abitanti del Belice dopo il terremoto del 1968. L'opera esprime paura, rabbia e dolore attraverso una rappresentazione corale.
Nel dipinto "La notte di Gibellina", elementi simbolici includono il rosso dei fuochi e delle fiaccole che contrastano con il nero dei mantelli, simbolo di lutto, e la figura femminile senza volto, simbolo della morte. Le persone appaiono come ombre, aggiungendo un senso di catastrofe.