Concetti Chiave
- Il dipinto "La marchesa de Santa Cruz" di Francisco Goya, creato nel 1805, è esposto al Museo Nacional del Prado di Madrid.
- La Marchesa di Santa Cruz è ritratta in una posa seducente e neoclassica, simile alla Venere di Urbino di Tiziano, con influenze di artisti come David e Canova.
- Il suo abito elegante, di chiffon bianco, segue lo stile impero e presenta dettagli raffinati come bottoni sulle spalle e ricami dorati.
- Elementi simbolici come la lira e la corona di foglie di vite suggeriscono un omaggio alle divinità Apollo e Bacco, riflettendo l'ambiente culturale della nobildonna.
- La tela ha una storia intrigante legata al nazismo, essendo stata acquistata durante la guerra civile per essere donata a Hitler, ma il progetto di scambio con una Mercedes fallì.
Goya, Francisco - La marchesa de Santa Cruz - Commento
Goya realizza questa tela nel 1805 che, attualmente, è esposto al Museo Nacional del Prado di Madrid.La marchesa era stata già ritratta dall’artista all’età di quattro anni, nel 1788, con la famiglia nel dipinto I duchi di Osuna con i figli, ed era una delle donne più affascinanti e ammirate dei primi anni del XIX secolo, esempio di aristocratica colta come già lo era stato la madre. Nella sua maturità, la Marchesa di Santa Cruz, fu dama dell'Ordine delle Nobili Dame della Regina María Luisa, quindi cameriera al Palazzo, e infine assistente della Regina Elisabetta II e dell'Infanta Luisa Fernanda. Morì a Madrid nel 1851.
La posa assunta dalla modella, seducente e sensuale, è quella della Venere di Urbino di Tiziano e l’influenza neoclassica del tempo è molto evidente, soprattutto di David e di Canova ma anche del Guercino e di Rembrandt. Essa è distesa su di un canapé, ricoperto da un tessuto colore rosso delicato che fa pensare alla seta. La posizione richiama quella assunta dalla Maja desnuda e dalla Maja vestida, anche se qui prevale l’interesse mitologico, visti alcuni particolari del dipinto, un aspetto che ben presto Goya abbandonerà. La luce che proviene da sinistra illumina il vestito all’altezza della gamba, arricchendolo di leggere sfumature dorate. L’elegante abito indossato, di chiffon bianco, è di taglio classico (stile impero molto in voga all’epoca) ed è decorato con bottoni cuciti solo sulle bretelle delle spalle ed è bordato da sottili ricami dorati. Sul braccio sinistro, la dama porta una stola nera ravvivata da fugaci barlumi di luce. Il capo è cinto da pampini e uva di colore giallo aranciato con delle sfumature che ricordano l’ambra. Le braccia e il petto sono lasciati scoperti, secondo la moda instaurata da Paolina Bonaparte.Una lunga ciocca di capelli le ricade sul petto, la cui pelle è molto chiara e dà la sensazione di estrema delicatezza. Il viso è appena arrossato, gli occhi sono nocciola e lo sguardo un po’ malinconico e trasognato, come si trattasse di una bambola, lo stesso che si ritrova nella tela del 1788.
Il fatto che con la mano sinistra regga una lira ci può far supporre un’identificazione con Euterpe, la musa del canto lirico e quindi un omaggio al dio Apollo, mentre la corona di foglie di vite ci rimanda al dio Bacco. Tutti questi dettagli ci fanno capire quali fossero gli interessi della nobildonna e soprattutto in quale ambiente aristocratico intellettuale e culturale sia stata cresciuta.
La tela è legata ad un episodio storico legato al nazismo. Durante la guerra civile, essa fu trasferita in Svizzera e fu riportata in Spagna nel 1940, su ordine di Francisco Franco per farne dono a Hitler, dopo averlo acquistato per un milione di pesetas dai proprietari. Pare che Hitler avrebbe ricambiato con una Mercedes di ultimo modello. Lo scambio di doni avrebbe dovuto aver luogo a Hendaye, durante l’incontro del 1940, ma il progetto falli. Ci si può chiedere perché fu scelta proprio questa tela. La motivazione non era soltanto estetica; infatti sulla cetra tenuta dalla marchesa è incisa la croce basca, un simbolo di origine celtica, assai simile alla svastica nazista
Domande da interrogazione
- Qual è il contesto storico e culturale del dipinto "La marchesa de Santa Cruz" di Goya?
- Quali sono le influenze artistiche evidenti nel dipinto?
- Quali dettagli del dipinto suggeriscono un'identificazione mitologica?
- Qual è la connessione tra il dipinto e un episodio storico legato al nazismo?
- Quali elementi del dipinto riflettono la moda e lo stile dell'epoca?
Il dipinto, realizzato nel 1805, ritrae una delle donne più affascinanti e ammirate del XIX secolo, la Marchesa di Santa Cruz, in un contesto aristocratico e intellettuale. La tela riflette influenze neoclassiche e mitologiche, con riferimenti a figure come Euterpe e Bacco.
La posa della marchesa richiama la Venere di Urbino di Tiziano e mostra influenze neoclassiche di artisti come David e Canova, oltre a Guercino e Rembrandt. La composizione e i dettagli mitologici riflettono l'estetica del tempo.
La marchesa regge una lira, suggerendo un'identificazione con Euterpe, la musa del canto lirico, e la corona di foglie di vite rimanda al dio Bacco, indicando gli interessi culturali e intellettuali della nobildonna.
Durante la guerra civile, la tela fu trasferita in Svizzera e riportata in Spagna nel 1940 per essere donata a Hitler da Francisco Franco. Lo scambio di doni, che includeva una Mercedes, non avvenne, ma la scelta del dipinto era legata anche alla croce basca incisa sulla cetra, simile alla svastica nazista.
L'abito della marchesa è di chiffon bianco in stile impero, decorato con bottoni e ricami dorati, mentre la stola nera e la corona di pampini e uva riflettono la moda dell'epoca, ispirata da figure come Paolina Bonaparte.