Concetti Chiave
- La "Zattera della Medusa" di Théodore Géricault rappresenta un tragico evento storico che suscitò scandalo e criticò la monarchia francese.
- La fregata Méduse si incagliò su un banco di sabbia, lasciando 147 persone su una zattera in condizioni disperate, con episodi di cannibalismo e suicidi.
- Géricault realizzò l'opera per denunciare l'accaduto e cercò di esprimere l'angoscia dei naufraghi attraverso dettagli accurati e ricerche approfondite.
- Il dipinto utilizza colori cupi per esprimere la tragedia, con contrasti che evidenziano il pallore dei naufraghi e un tramonto simbolo di speranza.
- L'opera, di grandi dimensioni, presenta un realismo drammatico e raffigura un episodio di sofferenza umana invece di temi biblici o mitologici tradizionali.
Indice
La tragedia della Méduse
La “Zattera della Medusa” è un’opera del maggiore esponente del romanticismo francese Théodore Géricault, raffigurante una vicenda realmente accaduta che creò molto scompiglio e disdegno nella società del tempo.
Nel 1816, la fregata francese “Méduse” partì verso il porto di Saint-Louis, sulle coste del Senegal insieme ad altre tre navi, la Loire, la Argus e la Écho. La missione era quella di accertarsi che l’Inghilterra avesse rispettato il trattato di Parigi che prevedeva la restituzione della colonia del Senegal alla Francia. La missione fallì a causa della scarsa organizzazione: il comandante non aveva abbastanza esperienza nella navigazione, inoltre per diminuire i tempi e i costi la nave fu distaccata dalle altre e venne aumentata la sua velocità.
Il dramma dei superstiti
Si incagliò su un banco di sabbia per cui i 400 superstiti si divisero in 6 scialuppe lasciando 147 su una zattera che a pochi chilometri dopo l’imbarcazione affondò in parte. La prima notte sulla zattera morirono 20 persone e nei giorni successivi ci furono atti di cannibalismo, suicidi e morti per la fame. Il tredicesimo giorno, i pochi superstiti vennero salvati dall’Argus. Poco dopo, la vicenda venne resa pubblica grazie alla testimonianza di un sopravvissuto, facendo scattare uno scandalo che mise in crisi la monarchia francese recentemente restaurata dopo la disfatta del 1815 subita da Napoleone. Il comandante inesperto fu considerato il colpevole della tragedia ma i giudici lo condannarono a soli due anni di carcere e alla radiazione dal registro navale, mentre la legge prevedeva la pena di morte.
Géricault e la denuncia
Géricault decise di rappresentare questa vicenda per denunciare l’accaduto (a distanza di tempo l’evento fu dimenticato e il governo cercò di insabbiarlo) e perché ciò lo avrebbe reso famoso. Egli cercò di esprimere
tutta l’angoscia e l’orrore che avevano accompagnato i naufraghi, raccogliendo ogni informazione possibile sulla vicenda: cercando la pianta della zattera, intervistando i sopravvissuti e ripercorrendo lo stesso viaggio. Si impegnò nel rappresentare tutto in maniera dettagliata: i particolari anatomici sono la testimonianza dei numerosi studi condotti dall’artista per rendere la pittura più realistica possibile. Inoltre scelse di raffigurare un momento carico di tensione drammatica e psicologica: il primo avvistamento dell’Argus.
Dettagli del dipinto
Il mare in tempesta che trascina la zattera e le nuvole scure di un temporale accentuano la tensione, c’è un crescendo di emozioni che parte da sinistra: in primo piano da sinistra ci sono dei corpi privi di vita e un vecchio rassegnato che regge il corpo di un ragazzo morto (probabilmente suo figlio) per non farlo portare via dalle onde, salendo verso destra ci sono delle persone senza forze che cercano di rialzarsi, rianimate dall’ultimo briciolo di speranza, infine i più attivi tentano di farsi vedere dalla nave, aiutano un uomo a salire su un barile per chiedere aiuto.
Si possono individuare due piramidi, una costituita dai naufraghi con il vertice nell’uomo sul barile e l’altra è costituita dalla struttura della zattera. Inoltre ci sono due spinte contrastanti: quella del vento che spinge la zattera verso sinistra e l’altra dei naufraghi che gridano aiuto verso destra.
Colori e dimensioni dell'opera
Il dipinto è caratterizzato da colori cupi tendenti al grigio e al marrone, che contrastano con colori molto chiari, utilizzati per accentuare il pallore dei corpi dei naufraghi, per la morte e per il freddo. Solo all’orizzonte brilla il colore di un tramonto che rappresenta la speranza. Il mare ha un colore verde intenso, invece del tradizionale blu scuro. Il rosso del mantello del vecchio e l’arancione della camicia che viene sventolata, sono gli unici colori vivaci. Il forte chiaroscuro e la prospettiva aerea rendono lo spazio tridimensionale.
Inoltre l’opera è di grandissime dimensioni (491x716 cm), solitamente le opere di queste dimensioni raffiguravano soggetti biblici e mitologici, ma Géricault decide di raffigurare un episodio della gente comune e di grande sofferenza
Domande da interrogazione
- Qual è il tema principale dell'opera "La Zattera della Medusa" di Théodore Géricault?
- Come ha raccolto Théodore Géricault le informazioni per realizzare il dipinto?
- Quali elementi del dipinto accentuano la tensione e l'angoscia vissuta dai naufraghi?
- Quali sono i colori predominanti nel dipinto e cosa rappresentano?
- Perché l'opera "La Zattera della Medusa" è considerata innovativa per le sue dimensioni?
L'opera rappresenta una tragedia reale accaduta nel 1816, quando la fregata francese "Méduse" naufragò, lasciando 147 persone su una zattera, di cui solo pochi sopravvissero. Géricault denuncia l'accaduto e l'inefficienza del comandante.
Géricault ha raccolto informazioni intervistando i sopravvissuti, cercando la pianta della zattera e ripercorrendo lo stesso viaggio per rappresentare l'evento in modo dettagliato e realistico.
Il mare in tempesta, le nuvole scure, i corpi privi di vita, e le due piramidi formate dai naufraghi e dalla struttura della zattera accentuano la tensione e l'angoscia.
I colori predominanti sono cupi, tendenti al grigio e al marrone, che contrastano con colori chiari per accentuare il pallore dei corpi. Il rosso e l'arancione sono gli unici colori vivaci, mentre il tramonto all'orizzonte rappresenta la speranza.
L'opera è di grandissime dimensioni (491x716 cm), solitamente riservate a soggetti biblici e mitologici, ma Géricault ha scelto di rappresentare un episodio di sofferenza della gente comune, rendendola innovativa.