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Futurismo
Nasce in Italia nel 1909 e il manifesto che dà le linee guida di questo gruppo esce in Francia ed era stato scritto da Marinetti. Ciò che li contraddistingueva era il dinamismo e la modernità della civiltà industriale che stava nascendo. Trovano inadeguatezza nei linguaggi tradizionali, si ha un rinnovamento radicale delle arti e della vita sociale e politica. Sperimentazione in vari campi come la grafica, il cinema e la fotografia. Gli stessi componenti del gruppo sono impegnati politicamente (anarchici e fascisti), interventismo e nazionalismo. Ciò che questo movimento artistico vuole estremizzare è l’espressione di un paese che viveva tardivamente la propria stagione di progresso economico e cercava di mettersi alla pari. Un’altra nazione che vede un simile sviluppo del futurismo è la Russia.
È la fine dell’astrattismo. Possiamo vedere in questa avanguardia due significati fondamentali:
• L’artista non e solo parte della realtà e infatti ne astrae la forma
• Può però anche ispirarsi ad immagini mentali
La teorizzazione più compiuta della poetica figurativa l’ha data Boccioni con gli scritti raccolti nel volume “Pittura e scultura futuriste”. Gran parte della terminologia e delle idee di Boccioni sono tratte da Bergson, filosofo francese, che con la sua nuova idea di tempo e durata influenzerà molti artisti e scrittori del tempo. Boccioni da Bergson riprende:
• Concetto di durata: il tempo non si misura solo quantitativamente ma anche qualitativamente, è il concetto interiore della realtà quindi del tempo come divenire e svolgimento.
• Concetto di intuizione: come unico modo di cogliere la realtà, per coglierla devi avere un’idea della sua complessità in movimento.
sembra voler inventare un corrispettivo visivo del rumore, dello strepitio della folla.
Questo permette al pittore di far sentire lo spettatore al centro del quadro, immerso
nell’azione stessa. Altro quadro sempre di Carrà è “Galleria di Milano” dove abbiamo il
tema della scomposizione dei volumi con un taglio analitico che ricorda più il cubismo.
C’è maggior interesse per la forma che per il colore, vi è una notevole riduzione
dell’impianto cromatico che diventa quasi monocromo (sfumature di gridio e verde,
ocra). Carrà in questo dipinto si ispira a “La rissa in galleria” di Boccioni e cerca di
renderla attraverso un accurato studio dei volumi.
La teorizzazione più compiuta della poetica figurativa l’ha data Boccioni con gli scritti
raccolti nel volume “Pittura e scultura futuriste”. Gran parte della terminologia e delle
idee di Boccioni sono tratte da Bergson, filosofo francese, che con la sua nuova idea di
tempo e durata influenzerà molti artisti e scrittori del tempo. Boccioni da Bergson
riprende:
Concetto di durata: il tempo non si misura solo quantitativamente ma anche
qualitativamente, è il concetto interiore della realtà quindi del tempo come
divenire e svolgimento.
Concetto di intuizione: come unico modo di cogliere la realtà, per coglierla devi
avere un’idea della sua complessità in movimento.
Per Boccioni come anche per Bergson il problema era quello di cogliere la realtà
nella sua totalità, nel suo assoluto di cui fanno parte tutti gli elementi sia
contingenti che essenziali, di cogliere la realtà nel suo movimento incessante. La
realtà quindi non poteva essere scoperta attraverso una conoscenza statica e
contemplativa bensì attraverso una conoscenza completa ottenuta
immedesimandosi nell’oggetto e vivendone dal di dentro la sua vita e il suo
divenire. Boccioni diceva “Noi ci identifichiamo nella cosa” per scoprire il suo moto
infatti quando Boccioni dipinge non dipinge la città ma la città che sale.
Concezione estetica di Boccioni.
Solidificazione dell’impressione: gli impressionisti rappresentano in un
quadro un momento particolare, me così si colgono solo dei dati parziali, non
la sostanza delle cose. Boccioni vuole sintetizzare quei momenti per andare
a costituire l’eternità dell’impressione. Fotogrammi della percezione, una
restituzione come dato assoluto.
Espansione dei corpi nello spazio: l’oggetto non vive della sua realtà vera se
non come risultante tra oggetto e ambiente. Dà importanza all’atmosfera,
l’ambiente partecipa della costruzione dell’oggetto e viceversa
Compenetrazione dei piani: in questo modo ad esempio il tram che passa
può entrare nelle case e viceversa. Quindi le influenze Ambiente-oggetto non
solo a partire dai colori ma anche dai volumi.
Dinamismo-simultaneità: concetto che lo stesso Boccioni non riesce a
definire in modo unico. Dinamismo cioè solidificazione dell’impressione,
simultaneità del movimento, oggetto più movimento di relazione ambiente.
Soggetto che è emozione e insieme stato d’animo plastico, emozione
dell’artista che guarda il soggetto. Immagine figurativa: si comunica con il
reale invece che perdersi nell’astrazione.
Conclusione del futurismo: di fatto nell’immediato dopoguerra il futurismo
poteva dirsi concluso, infatti il fascismo trasformatosi in partito di governo e in
seguito partito d’ordine non sentiva più la necessità di avere come alleato il
gruppo dei futuristi portatori di idee quali anarchismo, socialismo, nazionalismo