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Questa tesina di maturità descrive il futurismo, permettendo vari collegamenti interdisciplinari. Tesina maturità argomenti: in Letteratura e in Italiano Marinetti e il marinettismo, il futurismo russo, in Filosofia Nietzsche, Eraclito, in Storia dell'arte le Avanguardie, in Urbanistica gli sventramenti urbani, in Architettura gli edifici civili nel fascismo, in Storia il fascismo, in Tecnica e scienza il positivismo.
Letteratura e Italiano:Marinetti e il marinettismo, il futurismo russo.
Filosofia: Nietzsche e Eraclito.
Storia dell'arte: Le Avanguardie.
Urbanistica: Gli sventramenti urbani.
Architettura: Gli edifici Civili nel fascismo.
Storia: Il fascismo.
Tecnica e scienza: Il positivismo.
IL FUTURISMO
Ufficialmente il Futurismo nacque a Parigi nel 1909 con la pubblicazione sul quotidiano “Le
Figaro”, del Manifesto del Futurismo di Filippo Tommaso Marinetti, il quale era già uscito in
anteprima sul Giornale dell'Emilia di Bologna e consecutivamente in quasi tutta Italia.
Questo movimento coinvolge tutti i campi della cultura: muore l'arte come fenomeno elitario ed
inizia per i Futuristi una produzione molto legata alle tecniche moderne ed ai nuovi mezzi espressivi
come il cinema e la fotografia.
Dopo tre anni dalla nascita del Manifesto Futurista, Marinetti crea il Manifesto tecnico della
letteratura futurista. L'artista va contro la vecchia "poetica" infatti inserisce immagini che si
sostituiscono alle parole le quali vengono "montate" sulla pagina così come nascono nella mente
dello scrittore prendendo il nome di parole in libertà. Il brano quindi risulterà ricco di analogie e di
immaginazione senza fili, che associano tra loro le sensazioni visive, uditive, tattili e olfattive.
Viene inoltre distrutta la sintassi, abolita la punteggiatura, l'aggettivo e l'avverbio. L'uso del verbo
all'infinito,inoltre, viene utilizzato per una maggiore sensazione della realtà. Il testo risulta privo
dell' "io" letterario portando ad una mancanza di soggettività dell'autore. Verranno inoltre create le
tavole parolibere, cioè testi nei quali sono accostati parole, cerchi, linee, disegni, colori e caratteri
tipografici diversi.
Marinetti vuole creare un poeta-giornalista il quale vuole farci entrare nell'atmosfera da lui vissuta
un esempio lo abbiamo con il poema parolibero Zang tumb tumb il quale ci descrive al meglio cosa
si respirava durante il bombardamento di Adrianopoli (1912-13) nella quale si nota un'analogia che
caratterizza il brano: bombardamento-orchestra, in definitiva la guerra è uno spettacolo che scatena
nel poeta l'ebbrezza dei sensi.
I Futuristi sono entusiasti rispetto al futuro e angosciosi rispetto al tempo che scorre mentre
rifiutano e vogliono cancellare il passato per attuare un rinnovamento totale della cultura, loro
teorizzano la nascita di una nuova generazione senza i condizionamenti del passato. Propongono la
distruzione delle biblioteche, accademie e musei definendoli “cimiteri di sforzi vani”. Il Manifesto
del Futurismo afferma anche che gli stessi Futuristi (i quali all'epoca il più anziano aveva 30 anni)
superati i quarant'anni dovessero essere rimpiazzati da altri artisti più giovani e dinamici.
Marinetti:”Un'automobile ruggente, che sembra correre sulla mitraglia è più bello della Vittoria di
Samotracia”
Inoltre Filippo Tommaso afferma che la magnificenza del mondo è arricchita dalla bellezza della
velocità e preconizza l'avvento di un'umanità meccanica, e la sostituzione dell'amore per la donna
con l'amore per la macchina.
Così nasce una concezione violenta della vita e della storia che esalta la guerra, descritta nel
volumetto “Guerra sola igiene del mondo” che esplica la loro voglia interventista.°
Nel Futurismo non si tratta più di eguagliare l'arte alla vita ma trasformare il senso estetico di
un'intera società, dando importanza al progresso tecnologico e al movimento, ossia ciò che stava
trasformando la vita dell'uomo.
Questo è il primo movimento che fa uso massiccio di tutte le tecniche di propaganda pubblicitaria
che si erano affermate nel commercio, anche se lo strumento tipico del loro atteggiamento
propagandistico è il “manifesto” il quale divenne un genere letterario in cui Marinetti diede il
meglio di sé.
Un'altra invenzione geniale dei Futuristi che contribuì a renderli discussi in tutta Europa furono le
“Serate Futuriste”:
Prenotavano un teatro frequentato solitamente dai borghesi per
annunciare uno spettacolo provocatorio che comprendeva la
lettura di manifesti, ”discorsi incendiari”, presentazione di
dipinti, sketches, audizione di musiche futuriste e gli inevitabili
battibecchi col pubblico che spesso sfociavano in risse. Di
conseguenza il giorno seguente tutti i giornali scrivevano
dell'evento.
I Futuristi erano molto bravi a sfruttare qualsiasi modo per essere
conosciuti, ad esempio il processo al romanzo di Marinetti
“Mafarka il Futurista” si trasformò in pratica nel primo
happening pubblico del Futurismo, e addirittura approfittando del
successo mediatico Marinetti pubblicò le arringhe dello stesso
processo per oltraggio al pudore.
Il Futurismo ha come ambizione di rivoluzionare tutto
l'atteggiamento nei confronti della vita, dichiara guerra oltre che
al passato e alla tradizione anche alla morale ufficiale.
Loro concepivano l'arte inseparabile dall'aggressività
dell'immagine, la vitalità equivale a violenza, per questo motivo
una guerra o una rivoluzione per i Futuristi avevano gli stessi
pregi.
L'undici Settembre 1914 Balla pubblica il “Manifesto del vestito Antineutrale” nel quale scrisse:
“L'umanità si vestì sempre di quiete, di paura, di cautela e di indecisione”.
Balla è contro l'abbigliamento del passato perché è troppo irrigidito e inadeguato ad un individuo
che vive tempi nuovi; Infatti lui e i Futuristi creano dei vestiti con tinte violente ed elementi estranei
alla sartoria. Ad esempio il maglione con il collo a “V” venne introdotto nel 1913 e ancora oggi è
attuale.
I Futuristi si interessano di innovare anche il campo della musica
provocatoriamente con le opere di Pratella e Russolo che poi sarà l'unico a
trasferirsi a Parigi per sviluppare la musica Futurista. Le loro musiche suscitano
l'interesse di Stravinsky e in più Russolo oltre ad essere un pittore inventò vari
strumenti come “L'intonarumori” un apparecchio capace di produrre ululati,
rombi, stropiccii ecc.. e il “rumorarmonio” il mezzo per amplificare gli effetti
dell'intona rumori. Nell'Architettura invece
Sant'Elia afferma il distacco dal passato
compiendo progetti irrealizzabili
immediatamente ma che per la loro
innovatività influenzarono i successivi
architetti del '900, sopratutto quelli degli
anni '60.
Dal punto di vista socio-politico erano
ambigui, erano apertamente maschilisti
senza accorgersi che questo è perfettamente
tradizionale in una cultura partiarcale, anche
se poi non criticavano gli scritti di Valentine
Saint-Point: il”Manifesto della Donna
Futurista” e il “Manifesto Futurista della
Lussuria” poiché il loro non era un
maschilismo “assoluto” ma di natura anti-romantica, cioè contro ogni cavalleria verso il gentil
sesso(Marinetti:”Uccidiamo il chiaro di Luna”)
Ma allo stesso tempo Filippo Tommaso Marinetti nel Manifesto Futurista esalta “le belle idee per
cui si muore” concetto assolutamente romantico. Marinetti scrive: “Noi vogliamo combattere il
femminismo” anche se poi si dichiarerà pro suffragette.
Comunque nel suo furore contro la tradizione, il Futurismo si vede spontaneamente affine agli
Anarchici,come loro nettamente opposti alla borghesia, e che sembrava applicassero alla politica il
loro furore antipassatista perfino quando nel 1900 Gaetano Bresci
uccide il re Umberto I.
Ma ai Futuristi interessa unicamente il lato estremista e sovversivo
degli Anarchici mentre per quanto riguarda le motivazioni sociali
per cui essi si battono non le condividono.
Difatti Anarchici e Futuristi si trovano in opposizione totale a
proposito dell'entrata in guerra dell'Italia. Per gli Anarchici era
combattere la guerra dei padroni uccidendo proletari di altri paesi,
per i Futuristi era slancio vitale e sola igiene del mondo per la quale
si battevano attivamente.
Come è noto Marinetti fu sempre un bellicista convinto. Fu
entusiasta per la guerra in Libia: scrisse allora che il governo
italiano era diventato futurista! Combatté da volontario nella prima
guerra mondiale con Balla, Boccioni, Sant'Elia, Carrà. Nel conflitto
Boccioni e Sant'Elia muoiono(1916). Qui si può considerare chiusa
una fase creativa iniziale del Futurismo, quella relativa alla sperimentazione grafico, plastico
pittorica. In effetti la Guerra produrrà un forte ripensamento circa la reale portata degli
sconvolgimenti che la realtà bellica riversò in tutta la compagine sociale e artistica italiana. La crisi
fu avvertita da tutti coloro che si richiamavano alle idee futuriste. Dopo la guerra Marinetti mise
mano con decisione a un partito politico futurista, ma poi confluì nel partito fascista, che
propugnava un programma socialnazionalista e aggressivo in cui Marinetti allora si riconobbe
pienamente. Fu candidato alle elezioni e non eletto, e uscì dal partito già nel 1920. Dopo la marcia
su Roma, Marinetti fu ancora più deluso dal regime per i compromessi realizzati con la monarchia,
col padronato, con la Chiesa e si ritrovò sostanzialmente emarginato e apprezzato solo a parole.
Anche in campo artistico il futurismo, così irrequieto e violento, era tornato comodo negli anni
dello squadrismo, ma una volta al potere Mussolini aveva bisogno di orientamenti moderni sí ma
più moderati, che s'intonassero al clima imperiale e romano e alla piena riconciliazione con la
tradizione. I futuristi ebbero uno spazio e anche una rinnovata stagione di attività, ma non
determinarono l'indirizzo estetico del regime. Marinetti fu nominato all'Accademia d'Italia, che l'ex
incendiario fu lieto d'accettare, per rimanere sempre fedele a quel fascismo che lo aveva deluso.
LETTERATURA
Quell’ideologia, trasferita sul terreno della letteratura, produsse una nuova poetica sintetizzata in un
“Manifesto tecnico della letteratura futurista” del 1912 in cui vengono elencati i nuovi principi
generali per superare “l'inanità della vecchia sintassi ereditata da Omero”. Vi si teorizzava la più
assoluta libertà del poeta da tutti gli schemi e da tutte le regole. L’abolizione del periodo attraverso
l’abolizione dei nessi sintattici, dei segni di interpunzione, degli aggettivi qualificativi e degli
avverbi. Il ricorso invece ai segni della matematica e della musica, all’uso del verbo all’infinito.
Tutto ciò per consentire al poeta di esprimere “affannosamente le sue sensazioni visive, auditive,
olfattive, secondo la loro corrente incalzante”. Come troviamo detto ne “L’immaginazione senza fili
e le parole in libertà” del 1913 il poeta poi dovrà allacciare cose tra loro lontane, senza fili
conduttori, bensì per mezzo di parole essenziali in libertà. Il “paroliberista” farà un audace e
continuo uso dell’onomatopea, adotterà un’ortografia “libera espressiva” riplasmando le parole che
taglierà, allungherà, rafforzerà al centro aumentando o diminuendo il numero delle vocali e delle
consonanti. Distruggerà l’armonia tipografica della pagina utilizzando diversi colori di inchiostro e
tutti i possibili caratteri tipografici.La novità di questa avanguardia attrasse in un primo momento
giovani di talento destinata ad imporsi poi per altre vie. Furono tra i primi futuristi Aldo
Palazzeschi, Giovanni Papini, Ardengo Soffici. La lezione del Futurismo poi influenzò sia l’opera di
Dino Campana che quella del primo Ungaretti. Maggiore successo ebbe invece all’estero, in
particolare in Francia con Guillaume Apollinaire e soprattutto in Russia con Vladimir V.
Majakovskij. Ma il Futurismo russo fu altra cosa. Infatti quando Marinetti si recò a Mosca per
conoscere i futuristi russi, ricevette una fredda
accoglienza. In un secondo momento Majakovskij volle
chiarire queste differenze notando come il Futurismo non
potesse essere un movimento cosmopolita siccome ogni
paese ha il suo passato da dimenticare e il suo futuro da
creare. Dichiarò che nonostante una affinità nel campo
dei procedimenti formali non negabile, esistesse poi una
diversità negli scopi; essendo essi comunisti-futuristi.
Comunque sia in Italia il massimo teorico ed esponente
del Futurismo in letteratura fu lo stesso suo promotore,
cioè Marinetti. Filippo Tommaso Marinetti
Filippo Tommaso Marinetti, nasce ad Alessandria d'Egitto il 22 dicembre
1876, secondogenito dell'avvocato civilista Enrico Marinetti e di Amalia
Grolli. Alcuni anni dopo, la famiglia torna in Italia e si stabilisce a Milano.