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La fotografia
L'infezione della fotografia costituisce la realizzazione di un sogno antico.Le prime ricerche cominciano sul finire del XVIII secolo, quando il progresso scientifico consente la messa a punto delle prime camere ottiche che permettevano di ricalcare per trasparenza o proiezione l'immagine di un soggetto prescelto. Il principale limite della camera ottica risiedeva nel fatto che necessitava dell'intervento manuale.
Nei primi decenni dell'Ottocento, i progressi della chimica portarono allo sviluppo di nuovi studi sulla sensibilità alla luce di alcuni materiali che si dimostravano in grado di registrare qualsiasi variazione di luminosità. Nasce così a poco a poco la fotografia.
Le lastre fotografiche
Il salto di qualità nella fotografia si ebbe con l'introduzione del cosiddetto negativo, un supporto trasparente che permettesse di stampare per contatto varie copie positive su carta. Il fisico inglese William Henry messe a punto, nel 1835, un negativo di circa 6x6 cm realizzato in carta traslucida.Intorno alla metà del secolo vari ricercatori francesi sperimentarono come negativo la cosiddetta lastra, un semplice vetro reso sensibile alla luce dopo essere stato spalmato con veri composti chimici.
Le sequenze fotografiche
"Solo la fotografia ha saputo dividere la vita umana in una serie di attimi, ognuno dei quali ha il valore di una intera esistenza"Nel 1877 il fotografo James Muybridge esegue la prima serie di fotografie di soggetti animali in movimento, riuscendo in tal modo a bloccarne e ad analizzarne le varie fasi e ponendo direttamente le basi per quelli che saranno i futuri sviluppi della cronofotografia e della cinematografia.
Per la serie Cavallo al galoppo, Muybridge utilizza una complessa batteria di 24 apparecchi fotografici montati alla stessa altezza su treppiedi disposti parallelamente alla pista che il cavallo avrebbe percorso.
Tali ricerche avrebbero consentito anche a molti artisti, primi fra tutti l'impressionista Degas, di approfondire lo studio del vero, riuscendo a cogliere posture e movimenti mai prima rappresentati.
Cronofotografia
La cronofotografia fu al centro degli studi del fisiologo Etienne-Jules Marey.A differenza di Muybridge, che scompone il moto in una serie di lastre fotografiche separate, Marey sottopone un'unica lastra a esposizioni multiple.
Il risultato è un'immagine in cui sono riportati in successione i diversi passaggi che scandiscono il movimento analizzato.
Queste sperimentazioni sono possibili attraverso l'invenzione di vari dispositivi ottici e meccanici, fra i quali il cosiddetto fucile fotografico, ovvero un particolare apparecchio fotografico con imbracciature simile a quella di un fucile. Al posto della canna vi era un lungo obiettivo dotato di un diaframma meccanico capace di catturare 12 immagini al secondo di un medesimo soggetto.
Il ritratto fotografico
"Compito autentico del ritratto fotografico è di estrarre la verità psicologica del soggetto"Molti ritrattisti e paesaggisti di genere vengono subito messi fuori gioco dal mezzo meccanico, il quale produce risultati impeccabili. Gli artisti più attenti e sensibili colsero immediatamente la straordinarietà dell'invenzione, della quale iniziarono subito a servirsi come aiuto nella pittura.
Nel ritratto, la fotografia dimostra ben presto la propria intrinseca superiorità rispetto alla pittura di genere. Nadar fu uno dei primi, nel 1854, ad impegnarsi come ritrattista di personaggi illustri dello spettacolo.