Concetti Chiave
- La serie "Concetti spaziali, Attese" di Lucio Fontana, nota come "Tagli", è caratterizzata da tele monocrome con squarci verticali realizzati con un rasoio.
- I "Tagli" rappresentano un superamento della tradizione artistica, introducendo una nuova spazialità che va oltre la superficie pittorica.
- Il gesto creativo nei "Tagli" non è istintivo, ma mira a un nuovo concetto di pittura e scultura, coinvolgendo la luce e l'infinito.
- Lucio Fontana fondò il gruppo artistico "Astratti" nel 1930 e pubblicò il "Manifesto spaziale" nel 1947, promuovendo un'arte dinamica e mobile.
- Dopo la Seconda Guerra Mondiale, Fontana si affermò con opere contro la guerra e sperimentò con l'illuminazione al neon per creare "ambienti spaziali".
Indice
- Descrizione dell'opera Concetto spaziale
- Significato e innovazione dei Tagli
- Biografia di Lucio Fontana
- Successo e contributi artistici
Descrizione dell'opera Concetto spaziale
In questo appunto di storia dell'arte viene descritta l'opera d'arte dell'artista argentino di origine italiana Lucio Fontana dal titolo Concetto spaziale. Attesa e si dedica un paragrafo anche alla sua biografia nel dettaglio.
La serie Concetti spaziali, denominati Attese e meglio conosciuti come Tagli, rappresenta il ciclo più ampio e popolare della produzione di Fontana e si sviluppò nel periodo tra il 1958 e il 1968.
Si tratta di tele monocrome, dipinte in modo uniforme con colori forti e puri utilizzando la tecnica dell'idropittura e ferite da uno o più squarci verticali, inferti dall'artista sulla superficie con un rasoio per mezzo di un gesto energico e risoluto. Sul retro di ogni esemplare l'artista ha posto l'intitolazione "Attesa" nel caso il taglio sia unico, o "Attese" qualora i tagli si presentino in sequenza.

Significato e innovazione dei Tagli
Il termine "Attesa" intende inoltre alludere all'indole avveniristica dell'opera e, allo stesso tempo, al suo carattere metafisico di sospensione spazio-temporale. Andare "oltre" la tela, ovvero, oltre la tradizione artistica e oltre lo spazio circoscritto del quadro, della superficie pittorica e della dimensione da cavalletto. Sono queste le prerogative della riflessione estetica di Lucio Fontana, che nei suoi Tagli rivela l'esigenza di scoprire una nuova spazialità. Il vigore del gesto creativo non costituisce in quest'ottica un moto istintivo dell'autore, ma introduce un nuovo concetto di pittura e di scultura, andando oltre la manualità; in un'altra dimensione. La luce concorre alla creazione dell'opera: attraverso di essa, l'infinito ci si apre davanti come uno squarcio nella materia, come un passaggio da un mondo ad un altro.
Biografia di Lucio Fontana
Lucio Fontana nacque nel corso dell'anno 1899 a Rosario de Santa Fé, in Argentina. Nel periodo di tempo compreso tra l'anno 1914 e l'anno 1917 Lucio Fontana studiò nella città di Milano, in Italia, presso la Scuola di Edilizia. Fu nell'anno 1918 che entrò a far parte dell'Arma, ma dopo essere rimasto ferito venne riformato nell'anno 1918. In seguito ripartì alla volta dell'Argentina, dove trascorse alcuni anni realizzando anche le sue prime sculture. Successivamente farà ritorno a Milano, in Italia e qua inizia a studiare i principali aspetti della materia, fino a quando giungerà ad elaborare uno stile artistico personale. Nel corso dell'anno 1930 fondò il gruppo artistico italiano degli "Astratti". Sempre nello stesso anno tenne la sua prima esposizione personale.
Successo e contributi artistici
Dall'anno 1939 all'anno 1945 Lucio Fontana aveva trovato riparo in Argentina, considerando che l'Italia e tutta l'Europa erano state colpite in maniera drammatica dalla Seconda Guerra Mondiale. A Buenos Aires aveva portato avanti tutta una serie di opere artistiche contro la guerra. I suoi lavori artistici si affermarono subito dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale e Lucio Fontana iniziava quindi a riscuotere un enorme successo con le sue opere d'arte. Nell'anno 1946 si era dedicato in particolare modo alla redazione di quello che fu chiamato il “Manifesto bianco” che sancisce la fine dell'era della tela dipinta per passare ad un tipo di arte che fosse più dinamica e mobile. Nel 1947 tornò in Italia e a Milano pubblicò il cosiddetto "Manifesto spaziale". Sul finire degli anni Quaranta aveva realizzato degli arabeschi in neon che aveva installato con l'obiettivo di creare un vero e proprio "ambiente spaziale". Dopo anni di sperimentazione, Lucio Fontana nel corso degli anni Sessanta iniziò a creare forme semplici di pittura e scultura. L'artista argentino di origine italiana morì nel 1968 nella città di Varese.
Domande da interrogazione
- Qual è il significato del termine "Attesa" nella serie Concetti spaziali di Lucio Fontana?
- Come si caratterizzano le opere della serie Concetti spaziali. Attesa?
- Qual è stato il percorso formativo e professionale di Lucio Fontana?
- Quali furono le influenze della Seconda Guerra Mondiale sull'opera di Fontana?
- Quali manifesti importanti ha pubblicato Lucio Fontana e cosa rappresentano?
Il termine "Attesa" allude all'indole avveniristica e al carattere metafisico di sospensione spazio-temporale dell'opera, rappresentando l'idea di andare oltre la tela e la tradizione artistica.
Le opere sono tele monocrome con colori forti, ferite da uno o più squarci verticali, realizzati con un gesto energico e risoluto, introducendo un nuovo concetto di pittura e scultura.
Fontana studiò a Milano, partecipò all'Arma, e dopo la ferita tornò in Argentina per realizzare le sue prime sculture. Fondò il gruppo "Astratti" e tenne la sua prima esposizione personale nel 1930.
Durante la guerra, Fontana si rifugiò in Argentina, dove creò opere artistiche contro la guerra. Dopo la guerra, le sue opere iniziarono a riscuotere successo.
Fontana pubblicò il "Manifesto bianco" nel 1946, segnando la fine della tela dipinta per un'arte più dinamica, e il "Manifesto spaziale" nel 1947, introducendo il concetto di "ambiente spaziale".