Fabrizio Del Dongo
Genius
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Concetti Chiave

  • Salvador Dalí, influenzato da Freud, ha portato una visione unica al surrealismo, combinando arte e cinema con una personalità eccentrica e autocelebrativa.
  • Dalla formazione a Madrid, Dalí ha fuso diverse correnti artistiche, come realismo e cubismo, sviluppando uno stile onirico che ha influenzato il cinema con opere come "Un chien andalou".
  • Nonostante la rottura con il surrealismo storico nel 1936, Dalí ha continuato a evolvere il suo stile, integrando influenze classiche e moderne, mantenendo intatto il suo mito personale.
  • La sua vita e il suo lavoro si sono intrecciati in un'opera d'arte continua, culminando nella creazione del Museo Dalí a Figueras nel 1974.
  • Dalí ha abbracciato il soprannome "Dollari avida" di André Breton, celebrando la sua immagine pubblica di genio eccentrico e icona culturale.

Indice

  1. L'arte dell'inconscio di Dalí
  2. Influenze e incontri a Madrid
  3. Contributo al surrealismo e cinema
  4. Gala Éluard e la paranoia critica
  5. Rottura con il surrealismo e ritorno al classicismo
  6. Mito personale e opere d'arte
  7. Anagramma e autocelebrazione

L'arte dell'inconscio di Dalí

Salvador Dalí ha praticato una forma d'arte dell'inconscio di cui ha avuto la rivelazione leggendo Freud. Ha segnato con la sua personalità il surrealismo nella pittura come nel cinema e si presenta come un genio proteiforme che coltiva la stravaganza e l'autocelebrazione.

Influenze e incontri a Madrid

Studente sognante e indisciplinato fino al suo ingresso alla Scuola di Belle Arti di Madrid, da giovane, Salvador Dalí si pose al crocevia di diverse influenze, che mescolavano realismo olandese e spagnolo, impressionismo e cubismo (Ragazza seduta, vista da dietro, 1925, Centro d'Arte Reina Sofía, Madrid).

Fu a Madrid che conobbe Luis Buñuel, mentre De Chirico e la "pittura metafisica", Magritte e Miró decisero la sua vocazione, che si affermò nel 1927, con uno stile caratterizzato da un'esecuzione meticolosa messa al servizio di rappresentazioni oniriche. Nelle sue composizioni compare anche l'ossessione per i paesaggi marini che non lo abbandoneranno mai (Donna davanti agli scogli, 1926, collezione privata, Milano).

Contributo al surrealismo e cinema

Fu dopo un primo viaggio a Parigi che si convertì al surrealismo di André Breton. Il suo contributo al movimento è meno quello del pittore che dell'autore, con Buñuel, di Un chien andalou (1928). Non meno decisiva è la sua parte nella realizzazione dell'età dell’oro (1930), che rimarrà proibita per molto tempo. La carriera cinematografica di Dalí terminò nel 1932 con la pubblicazione di una sceneggiatura, Babaouo, che "si svolge nel 1934 in qualsiasi paese d'Europa durante la guerra civile".

Gala Éluard e la paranoia critica

Dalí, la cui compagna e fonte di ispirazione è Gala Éluard, è simile ad uno spettacolo pirotecnico ininterrotto. Ha "un'idea al minuto", preferibilmente incongrua o oscena, mettendo al servizio del movimento surrealista una pubblicità ingegnosa e chiassosa. Le sue opere, come L'enigma del desiderio – Mia madre, mia madre, mia madre (1929, collezione privata, Zurigo), illustrano la sua teoria della "paranoia critica", che ha esposto nel suo libro The Visible Woman (1930). Questa è una "libera interpretazione delle associazioni deliranti". Da questo concetto, derivano i dipinti dove, sotto l'apparenza di un trompe-l'oeil, gli oggetti si allungano, si dissolvono, si trasformano; da qui, deriva la follia di dipinti famosi, come l'Angelus di Millet, dove il cappello dell'uomo nasconde, secondo Dalí, un sesso in erezione. Nonostante la negazione di Breton, nel 1934, l'arte allucinatoria di Dalí è davvero un'estetica surrealista riassunta da questo aforisma: "La cultura della mente sarà identificata con la cultura del desiderio".

Rottura con il surrealismo e ritorno al classicismo

Nel 1936, Dalí fece uno spettacolare ritorno al "classicismo" italiano, che confermò la sua definitiva rottura con il surrealismo storico. Dal 1940 al 1948 visse negli Stati Uniti. Tornato in Spagna, si stabilì a Port Lligat, in Catalogna. Sposò religiosamente Gala nel 1958. Attingendo a tutte le fonti, realismo e barocco, espressionismo astratto e pop art, ha anche fatto ricorso, dal 1970, a processi in grado di dare l'illusione del rilievo come l'olografia e la stereoscopia.

Mito personale e opere d'arte

A forza di invenzioni, esagerazioni e compromessi con poteri politici e religiosi, Dalí mantiene il suo mito personale e continua a passare, agli occhi del grande pubblico, per l'autentico rappresentante del surrealismo. Vita e lavoro si fondono quindi in un comportamento generale che potrebbe benissimo essere anche un'opera d'arte degna di forza, se non di approvazione, almeno di attenzione meno scettica. Un Museo Dalí, di cui il pittore stesso è stato il promotore, è stato creato nel 1974 a Figueras, dove nel 1984 è stata creata anche la Fondazione Gala-Salvador-Dalí. Cinque anni dopo, è lei che riceverà il corpo dell'artista.

Anagramma e autocelebrazione

Il soprannome, sotto forma di anagramma, è inventato da André Breton. Fu applicato con una punta di malizia a Salvador Dalí, al tempo del suo soggiorno negli Stati Uniti, dove non ebbe altra scelta che proclamarsi il pittore più ricco del mondo! Dalí, inoltre, sempre situato ai confini del dandismo e della clownerie, non ha lasciato a nessuno se non a se stesso il compito di affermare la sua persona. Indossò la deposizione del brillante istrione, con i baffi esilaranti, e intraprese il suo panegirico in un tono glorioso e oltraggioso che raggiunse proprio la derisione teatrale, la stessa che ha usato in una famosa pubblicità in cui dichiarava di essere "pazzo" per un il cioccolato Lanvin.

Domande da interrogazione

  1. Qual è stata l'influenza di Freud sull'arte di Salvador Dalí?
  2. Salvador Dalí ha praticato una forma d'arte dell'inconscio ispirata dalla lettura di Freud, che ha influenzato il suo approccio al surrealismo.

  3. Come si è avvicinato Dalí al surrealismo?
  4. Dalí si è avvicinato al surrealismo dopo un viaggio a Parigi, influenzato da artisti come De Chirico, Magritte e Miró, e ha contribuito al movimento anche attraverso il cinema con Buñuel.

  5. Qual è il concetto di "paranoia critica" di Dalí?
  6. La "paranoia critica" di Dalí è una libera interpretazione delle associazioni deliranti, illustrata nelle sue opere dove gli oggetti si trasformano e si dissolvono, come nel dipinto L'enigma del desiderio.

  7. Come ha mantenuto Dalí il suo mito personale?
  8. Dalí ha mantenuto il suo mito personale attraverso invenzioni, esagerazioni e compromessi, fondendo vita e lavoro in un comportamento che è esso stesso un'opera d'arte.

  9. Qual è il significato del soprannome "Dollari avida"?
  10. Il soprannome "Dollari avida", un anagramma creato da André Breton, riflette l'immagine di Dalí come il pittore più ricco del mondo, enfatizzando il suo dandismo e la sua teatralità.

Domande e risposte