Concetti Chiave
- Corot è noto per i paesaggi, ma "La Femme à la perle" è il suo ritratto più enigmatico, spesso paragonato a "La Ragazza con l'orecchino di perla" di Vermeer.
- Il dipinto di Corot non include una vera perla; il titolo deriva da un fraintendimento degli osservatori che scambiarono una foglia per una perla.
- Corot si ispira al Rinascimento italiano, con riferimenti a Leonardo da Vinci, evidenziando un omaggio alla "Gioconda" attraverso la posa e lo sguardo enigmatico.
- Realizzato tra il 1842 e il 1870, il dipinto mostra le evoluzioni pittoriche di Corot, grazie a costanti ritocchi che riflettono le sue esitazioni nel tempo.
- Le modifiche rivelate dai raggi X mostrano cambiamenti significativi nel volto e nella postura della modella, enfatizzando la sensualità e femminilità attraverso l'uso delle ombre.
Corot - La Femme à la perle – Descrizione e analisi
Corot, durante la vita, fu molto noto per i paesaggi, tuttavia i suoi amici pittori lo invidiamo per le sue grandi capacità di ritrattista. Il suo ritratto più famoso, ma anche più enigmatico è La donna con la perla, realizzato nel 1870. Immediatamente il dipinto ci fa pensare alla Ragazza con la perla di Jan Vermeer. Lo sguardo è lo stesso e l’abito di entrambe ci pone degli interrogativi. La ragazza di Vermeer indossa un abito di foggia turca, dai colori vivaci, mentre quella di Corot ci fa pensare ad una contadinella italiana, un vestito che il pittore aveva senz’altro avuto l’occasione di vedere durante il suo viaggio in Italia. Le tonalità cromatiche sono più contenute. Un enigma è rappresentato dalla perla. Nella tela di Vermeer, essa è facilmente riconoscibile, ma in Corot essa è assente. Contrariamente a ciò che il titolo del quadro potrebbe lasciar pensare, non è una perla che orna la fronte della ragazza, bensì la foglia di una corona. Certamente Corot non avrebbe potuto commettere un errore simile. Infatti, il titolo non è quello originale, poiché il quadro, inizialmente era nominato “Jeune femme assise les mains croisées, des fleurs dans les cheveux“ (=Ragazza seduta con le mani incrociate, con de fiori fra i capelli). Il titolo era troppo lungo e per questo fu accorciato per l’esposizione universale del 1889 in “La femme à la perle”, poiché gli osservatori avevano preso per una perla la piccola foglia che orna la fronte della donna. In ogni modo, Corot non si è ispirato ai pittori olandesi, bensì al Rinascimento italiano.Corot vuole rendere omaggio alla pittura rinascimentale italiana, tramite il leggero velo sulla fronte, il viso ovale, la pettinatura delicata, le braccia incrociate, le mani abbandonate. Immediatamente l’osservatore pensa alla Gioconda e a una trasposizione personale del capolavoro di Leonardo. Lo sguardo enigmatico, la posa di tre quarti, il sorriso sulle labbra, il mistero che si legge negli occhi e la somiglianza con Monna Lisa sono sorprendente. Bisogna ricordare che è verso il 1830 che il quadro La Gioconda cominciò a far parlare di sé. Inoltre a partire dal 1858, la tela di Leonardo fu resa ancor più celebre grazie dalle incisioni in serie realizzate da un famoso incisore e in tale data Corot lavorava già da 16 anni al suo quadro. Alcuni critici mettono in relazione la tela di Corot con La belle ferronière di Leonardo, esposta al Louvre et anch’essa porta un gioiello sulla fronte. Ma esiste anche un altro elemento che ci deve far riflettere: lo sfondo. Monna Lisa posa davanti uno sfondo dipinto secondo la tecnica dello sfumato; invece la donna di Corot posa in uno studio di pittura, su di un fondo unito e grezzo, il cui colore si accorda bene con i toni freddi dell’abito indossato dalla ragazza. Forse lo sfondo può ricordare, invece quello del Baldassare Castiglione di Raffaello, anch’esso custodito al Louvre. In conclusione si può dire che Corot non copia, ma inventa, reinterpreta, si ispira alle più grandi opere per creare dei veri capolavori, cioè egli ha lo scopo di proporci una versione moderna della Gioconda di Leonardo.
Per comprendere la portata dell’obiettivo di Corot, bisogna fare attenzione alla data di creazione della tela. L'artista iniziò la sua pittura nel 1842 e non l'avrebbe mai davvero finito. Per 30 anni lo ritoccherà costantemente, appendendolo nel suo soggiorno, per ammirarlo al meglio, e farlo evolvere negli anni. Questo dipinto è un vero e proprio tesoro di storia, rivelando le esitazioni del pittore e le sue evoluzioni pittoriche. Grazie alle tecnologie odierne, gli esperti hanno potuto, tramite i raggi X, riferire sulle modifiche apportate dall'artista. E in effetti, questo ritratto è stato completamente modificato: la modella ha girato la testa più francamente a sinistra, inizialmente gli occhi erano più grandi, e posti più in basso rispetto all'opera iniziale. Quanto al viso, esso era meno pieno e i lineamenti erano leggermente più aspri. Corot ha lavorato molto sui tessuti, in particolare il bianco del corpetto e il nero del gilet senza maniche. Per accentuare la sensualità del suo modello e sottolinearne la femminilità, Corot ha disegnato molte ombre sulla parte sinistra del collo e del viso e allungato, forse in modo smisurato le dita, dando così al dipinto un’impronta originale.
Domande da interrogazione
- Qual è il ritratto più famoso e enigmatico di Corot?
- Quali sono le somiglianze tra "La donna con la perla" di Corot e "La Ragazza con la perla" di Vermeer?
- Perché il titolo "La donna con la perla" è considerato un errore?
- A quale periodo artistico si ispira Corot nel suo dipinto?
- Come è evoluto il dipinto nel tempo secondo le analisi moderne?
Il ritratto più famoso e enigmatico di Corot è "La donna con la perla", realizzato nel 1870.
Entrambi i dipinti condividono uno sguardo simile e pongono interrogativi sugli abiti delle figure ritratte.
Il titolo è considerato un errore perché non c'è una perla nel dipinto; la foglia di una corona è stata scambiata per una perla.
Corot si ispira alla pittura rinascimentale italiana, rendendo omaggio a questo periodo attraverso vari elementi del dipinto.
Grazie alle tecnologie moderne, si è scoperto che Corot ha apportato molte modifiche al dipinto nel corso di 30 anni, cambiando la posizione della testa, le dimensioni degli occhi e i lineamenti del viso.