Concetti Chiave
- Belli's influence on Italian abstract art was limited, with artists in Milan in 1934 favoring Mondrian's neoplasticism over Kandinsky.
- An exhibition in November 1934, influenced by Belli, served as a cultural context for Italian abstract art, distancing it from Kandinsky's model.
- Artists in Como, like Radice and Badiali, showed some connection to Kandinsky through collaborations with rationalist architects such as Terragni.
- Radice's murals for the Casa del Fascio in Como from 1935-1938 demonstrate a blend of Kandinsky-like irregular forms and neoplastic influences.
- The 1946 exhibition at Galleria Ciliberti in Milan marked Kandinsky's posthumous return, signaling a growing interest in abstract art in post-war Italy.
Indice
Influenza di Belli sull'astrattismo
L'influsso di Belli sull'astrattismo italiano, da circoscrivere a una cerchia ristrettissima di artisti, non dovette quindi incoraggiare l'interesse per Kandinsky di quanti a Milano approdarono nel 1934 all'astrattismo, che guardarono piuttosto al neoplasticismo di Mondrian.
Dichiarazione degli espositori
Dall’8 al 22 novembre ci fu l'occasione per una dichiarazione degli espositori firmata dai tre pittori ma principalmente arredata da Ghiringhelli sotto l'influenza di Belli considerata senza giustificazione alcuna il manifesto dell'astrattismo italiano ma illuminante per cogliere il contesto culturale in cui prese corpo il nostro astrattismo non idoneo a far proprio il modello di Kandinsky.
Relazioni con Kandinsky
Episodi di relazione, sul piano del linguaggio, con Kandinsky si offrono gli artisti comaschi attivi in una situazione particolare per il contratto con gli architetti razionalisti in primis con Giuseppe Terragni e Cesare Cattaneo.
È il caso di Radice, autore delle pitture murali per la Casa del Fascio di Como di Terragni, esempio unico in Italia di rapporto tra arte e architettura. Radice nelle sue opere della casa del fascio tra il 1935-1938 rivela una certa parentela con Kandinsky nelle forme irregolari e flessibili come sospese sul fondo di rigida ascendenza neoplastica. Più diretta la relazione con Kandinsky di Carla Badiali, pur essa del “gruppo” di Como, che si collega alla problematica della linea e del punto sulla superficie in vari suoi lavori tra i quali composizione numero 33 del 1937 presente in mostra in cui il punto e la linea ondulata libera tipicamente kandinskyana sono accompagnati da una composizione di strutture geometriche.
Ricerche di Rho e Moholy Nagy
Quanto a Rho entro lo studio rigoroso e scientifico delle ricerche linguistico-visive svolte al Bauhaus, più che a Kandinsky egli guarda piuttosto a Moholy Nagy. Attraverso Moholy Nagy giungono a Rho anche ripercussioni del suprematismo di Malevic, come d'altra parte, non mancano echi del neoplasticismo, anche se anomali, come nella composizione del 1935.
Mostra postuma di Kandinsky
Nel novembre-dicembre del 1946, la Galleria Ciliberti di Milano, ospita la rentrée postuma di Kandinsky in una collettiva con Radice, Soldati, Reggiani e altri artisti. Come si leggeva nell'introduzione “la mostra è la prima di arte astratta e concreta a carattere internazionale tenute in Europa dopo la recente guerra, la prima in senso assoluto in Italia. Suo scopo è quello di indicare all'attenzione degli artisti dei critici e del pubblico e in particolare ai giovani un atteggiamento artistico che ha avuto in alcuni paesi come in Francia, nella Svizzera, in America una diffusione vastissima e che da noi è ancora poco o male conosciuto.”
Domande da interrogazione
- Qual è stato l'influsso di Belli sull'astrattismo italiano?
- Quali artisti comaschi hanno mostrato relazioni con Kandinsky?
- Come si è distinto Rho nelle sue ricerche artistiche?
- Qual è stata l'importanza della mostra alla Galleria Ciliberti di Milano nel 1946?
L'influsso di Belli sull'astrattismo italiano è stato limitato a una cerchia ristretta di artisti e non ha incoraggiato l'interesse per Kandinsky, con gli artisti milanesi del 1934 che hanno guardato piuttosto al neoplasticismo di Mondrian.
Gli artisti comaschi come Radice e Carla Badiali hanno mostrato relazioni con Kandinsky, con Radice che ha rivelato una parentela nelle forme irregolari e Badiali che ha esplorato la problematica della linea e del punto sulla superficie.
Rho si è distinto per il suo studio rigoroso e scientifico delle ricerche linguistico-visive del Bauhaus, guardando più a Moholy Nagy che a Kandinsky, con influenze del suprematismo di Malevic e del neoplasticismo.
La mostra alla Galleria Ciliberti di Milano nel 1946 è stata la prima di arte astratta e concreta a carattere internazionale in Europa dopo la guerra, mirata a sensibilizzare artisti, critici e pubblico italiani su un atteggiamento artistico poco conosciuto nel paese.