Concetti Chiave
- L'arte povera, nata a Torino negli anni '60, riporta l'Italia al centro del dibattito artistico internazionale grazie all'uso di materiali naturali.
- Il movimento, fondato da artisti come Pistoletto e Penone, mira a superare la rappresentazione per creare un rapporto diretto con la natura.
- Gli artisti poveristi vedono l'arte come un incontro diretto tra esseri viventi, coinvolgendo attivamente anche lo spettatore.
- La poesia visiva italiana degli anni '60 esplora la relazione tra parola e immagine, creando un'interazione sulla superficie pittorica.
- Gli esponenti della poesia visiva sperimentano con concetti, rappresentazione grafica e aspetti fonetici per integrare parola e immagine.
Indice
Origini e fondatori dell'arte povera
L’arte povera è un movimento che, nella seconda metà degli anni sessanta, riporta l’Italia al centro del dibattito artistico internazionale.
Viene fondato a Torino da un gruppo di artisti (Pistoletto, Penone, Anselmo, Fabro, Kounellis, Paolini e altri) e dal critico Germano Celant, che nel 1969 pubblica il libro “Arte povera”, nel quale vengono espresse le teorie del movimento e dove l’incipit dice: “Animali, vegetali e minerali sono insorti nel mondo dell’arte”.
Concetti e materiali dell'arte povera
L’arte povera propone un linguaggio che, in sintonia con il clima internazionale di quell’epoca, si apre all’utilizzo più svariati materiali, soprattutto quelli naturali.
I lavori dell’arte povera si oppongono al concetto di rappresentazione (ovvero di raffigurazione della realtà o del mondo interiore dell’artista) in favore del “direttamente vissuto”. Ricercano un modo di fare arte grazie al quale sia possibile “aprire un rapporto nuovo con il mondo delle cose” e in particolare con la natura.Interazione tra artista e spettatore
Gli artisti poveristi interpretano il rapporto fra l’artista e il mondo circostante come un incontro diretto fra esseri viventi, e il loro scopo è quello di far emergere un linguaggio artistico che sia carico dei sentimenti che da questo incontro derivano.
Questa interazione profonda però non avviene solo nel contatto fra artista e realtà naturale, ma coinvolge anche lo spettatore. Infatti, l’interazione è fra artista, mondo e spettatore, il quale viene chiamato in causa per partecipare attivamente al farsi dell’opera.
La poesia visiva e i suoi esponenti
La Poesia visiva si forma intorno alla metà degli anni sessanta del 1900 e si basa sullo stretto rapporto fra parole e immagine nell’opera pittorica.
E’ un movimento prevalentemente italiano i cui componenti (Isgrò, Miccini, Spatola, Baruchello, Carrega e molti altri) riflettono su i due termini, paraola e immagine, interrogandosi sulle possibilità di una loro relazione all’interno di un unico contesto.
La superficie pittorica diviene pertanto luogo di interazione (coesistenza e rimando di significati) fra il segno-parola e il segno-immagine.
Ciascun esponente della poesia visiva elabora una propria risposta ai quesiti su come meglio far interagire parola e immagine: alcuni sottolineano principalmente gli aspetti concettuali (ovvero le idee, i concetti dietro all’opera), altri visualizzano (rappresentano, rendono visibile) graficamente la scrittura poetica, altri ancora cercano di integrare nell’opera elementi verbali e segni grafici in un equilibrio formale, altri ancora sperimentano anche aspetti di tipo fonetico (poesia fonetica), ovvero aspetti legati al suono delle parole.
Domande da interrogazione
- Qual è l'obiettivo principale del movimento dell'arte povera?
- Come interagisce lo spettatore con le opere dell'arte povera?
- Quali sono le caratteristiche principali della poesia visiva?
L'arte povera mira a creare un nuovo rapporto con il mondo delle cose, in particolare con la natura, utilizzando materiali naturali e opponendosi alla rappresentazione tradizionale.
Lo spettatore è coinvolto attivamente nel processo creativo, partecipando all'interazione tra artista, mondo e opera.
La poesia visiva si basa sull'interazione tra parole e immagini, esplorando le possibilità di coesistenza e significato all'interno di un'opera pittorica.