Rosabianca 88
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Concetti Chiave

  • L'Op art è un movimento artistico nato negli anni '50 che utilizza nozioni scientifiche per creare illusioni ottiche.
  • Artisti come Vasarely e Le Parc giocano con forme e colori per produrre inganni percettivi che sorprendono lo spettatore.
  • La percezione visiva automatica è centrale nell'Op art, che sfrutta stimoli visivi per stimolare l'immaginazione.
  • Questo movimento unisce rigore scientifico e arte, utilizzando elementi geometrici e teorie del colore per effetti ottici calcolati.
  • La mostra "The Responsive Eye" del 1965 al MoMA ha reso l'Op art una tendenza influente nel costume di quell'epoca.

Con il termine Op art (optical art) si intende un movimento composto da artisti europei, americani e sudamericani che, a partire dalla metà degli anni cinquanta del 1900, cercano di fondare un nuovo linguaggio utilizzando nozioni e strumenti scientifici.

Indice

  1. Artisti e percezione visiva
  2. Principi fondamentali della op art
  3. Effetti ottici e illusioni percettive

Artisti e percezione visiva

Le opere di Vasarely, Alviani, Scheggi, Soto, Le Parc sono realizzate secondo le regole della percezione visiva: ovvero quell’insieme di meccanismi automatici attraverso cui la mente umana elabora gli stimoli visivi distinguendo in essi forme chiare e dando un senso a ciò che l’occhio vede. Giocando sapientemente con le forme e i colori, si possono creare degli “inganni” percettivi e stupire lo spettatore con illusioni ottiche.

Principi fondamentali della op art

I punti fondamentali sui quali si concentra la op art sono:

1. Non è possibile eliminare nell’individuo gli automatismi della percezione visiva;

2. La percezione di stimoli visivi rappresenta la prima fase del processo d’immaginazione, ovvero la facoltà di pensare attraverso immagini, di combinarle fra loro e creare immagini nuove slegate dalla

realtà.
Ciò che sottostà alle ricerche della op art è un totale rigore scientifico, l’utilizzo di elementi geometrici semplici o complessi, una profonda conoscenza delle teorie del colore e della percezione visiva.

Tutto ciò avvicina questi artisti alla figura di uno scienziato, cui però essi aggiungono la capacità di mettere in atto esteticamente i risultati della scienza: la scienza può essere bella come un’opera d’arte.

Effetti ottici e illusioni percettive

Attraverso il colore e le figure geometriche vengono creati rigorosi e calcolati effetti ottici. Il piano pittorico diviene così luogo di stupefacenti illusioni percettive.
Nel 1965 in una mostra al MoMa di New York dal titolo The Responsive Eye le opere esposte sorprendono e affascinano il pubblico, divenendo quasi una moda che si rispecchia nel costume di quegli anni.

Domande da interrogazione

  1. Quali sono i principi fondamentali della percezione visiva nell'Op art?
  2. Le opere di artisti come Vasarely e Alviani si basano sui meccanismi automatici della percezione visiva, creando illusioni ottiche attraverso forme e colori.

  3. In che modo la Op art combina rigore scientifico e arte?
  4. La Op art utilizza elementi geometrici e teorie del colore con rigore scientifico, avvicinando gli artisti alla figura di scienziati che esprimono esteticamente i risultati della scienza.

  5. Qual è stato l'impatto della mostra "The Responsive Eye" al MoMa di New York nel 1965?
  6. La mostra ha sorpreso e affascinato il pubblico, rendendo l'Op art una moda che si rifletteva nel costume degli anni '60.

Domande e risposte