Fabrizio Del Dongo
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Concetti Chiave

  • L'architettura fascista in Italia combinava il razionalismo moderno con elementi classici per promuovere il dominio e l'ordine, riflettendo l'eredità dell'antica Roma.
  • La politica architettonica fascista si concentrava su grandi opere infrastrutturali come autostrade, paludi prosciugate e nuovi quartieri, contribuendo al progresso e alla lotta contro la povertà.
  • Marcello Piacentini fu l'architetto principale del regime, noto per la monumentalità dei suoi edifici che rifletteva il potere, spesso con interventi che alteravano profondamente i centri storici.
  • Roma ospita molti esempi di architettura fascista, come il quartiere EUR, Via della Conciliazione e il Palazzo della Civiltà del Lavoro, simboli del razionalismo e della celebrazione del regime.
  • Progetti architettonici come la Stazione Ostiense e l'Ufficio Postale di Roma Ostiense incarnano lo stile monumentale dell'epoca, con un design che esalta la simmetria e l'estetica classica.

Indice

  1. Declino dell'architettura razionalista
  2. Politica di grandi opere fasciste
  3. Talento architettonico e modernismo
  4. Monumentalità e urbanistica fascista
  5. Interventi urbanistici a Roma
  6. Stile architettonico fascista a Roma
  7. Progetti architettonici dell'EUR
  8. Stazione Ostiense e visita di Hitler
  9. Palazzo delle Poste di Roma Ostiense

Declino dell'architettura razionalista

L'architettura razionalista che aveva visto i massimi esponenti in Ulisse Stacchini (Stazione Centrale di Milano e Giovanni Michelucci (la Stazione di Santa Maria Novella a Firenze) si va via spengendo, in concomitanza con l'affermazione dell'imperialismo fascista.

Come tutte le dittature, anche il Fascismo era conservatore per cui contrario ad ogni forma di libertà, preferendo architetture tradizionali, magari ispirate alla tradizione classica. Poiché l'obiettivo era di dare all'Italia il ruolo di dominatrice che le spetta quale erede dell'antica Roma, la parola "ordine" predominava.

Politica di grandi opere fasciste

L'arrivo di Mussolini e dei fascisti al potere fu accompagnato da una politica di grandi opere e di costruzione a tutto campo.

Corrisponde al culto della modernità e del progresso, da un lato, e al desiderio di combattere la povertà e la disoccupazione, dall'altro:

• Le prime autostrade (nel mondo) furono costruite nel 1922,

• Le paludi pontine a sud di Roma sono prosciugate,

• Nuove città e interi quartieri all'interno di città esistenti.

• L'ammodernamento e l'estensione della rete ferroviaria, la costruzione di centrali elettriche, la creazione di aeroporti, la costruzione di edifici pubblici (uffici postali, stazioni, caserme), l'edilizia sociale, la costruzione di stadi e piscine, la creazione di ospedali, asili nido di maternità e statali, campi di vacanza...

Talento architettonico e modernismo

Per costruire questa nuova Italia, l’impero fascista che guardava all'Impero Romano aveva bisogno del talento degli architetti e un'intera generazione fu coinvolta. Spesso indicati come modernisti, gli architetti erano in realtà legati a varie tendenze o scuole: futurista, razionalista, costruttivista, ecc.

Monumentalità e urbanistica fascista

Esistono due aspetti di questa politica architettonica: uno rivolto al singolo edificio e l'altro all'urbanistica. Marcello Piacentini è l'interprete ufficiale di entrambi gli aspetti. Egli impone una monumentalità trionfalistica come vuole il regime come è evidente nel Palazzo di Giustizia di Milano, costruito dal 1939 al 1840. L'architettura ha molti punti in comune con quella nazista, pur rispettando le differenze dovute alle tradizioni locali, perché in entrambe si vuole esprimere lo stesso concetto del potere.

Interventi urbanistici a Roma

L'aspetto peggiore della politica architettonica del fascismo è quello urbanistico, molto presente a Roma, non tanto relativamente ai piani regolatori di città create ex-novo, come Latina, Sabaudia, Pomezia ecc., quanto degli interventi nei centri storici. Questi ultimi arrivarono a modificare profondamente l'aspetto di alcune zone dei centri urbani di grande interesse. Si è trattato di sventrare interi quartieri antichi per isolare i monumenti di fondamentale importanza. a Roma per far posto alla scenografica Via della Conciliazione.

Altri esempi di centri storici sconvolte nelle loro parti vitali sono Bolzano, Genova, Firenze e Brescia. Oltre a raggiungere un effetto monumentale, si volevano risanare, così, i quartieri popolari in cui, come si scriveva nella stampa dell'epoca, la misera morale era superata solo dal vizio. In realtà gli interventi demolitori servivano ad incrementare le speculazioni edilizie e a costringere la popolazione più povera e disagiata a trasferirsi nelle borgate periferiche più squallide isolate e lontane dal centro.

Stile architettonico fascista a Roma

L'architettura fascista è uno stile architettonico razionalista della fine del 1920 di cui alcuni risultati impressionanti possono essere trovati a Roma, anche se non mancano esempi in altre città. Essi sono:

• Aperta nel 1937, la via è stata terminata nel 1950, in occasione dell'Anno Santo; per diminuire l'eccessiva larghezza fu aggiunta la doppia fila di obelischi sormontarti da lanterne. È in questo modo che scomparve l'antico e storico quartiere Borghi;

• Venne aperta l'odierna Via dei Fori Imperiali (a quel tempo via dell'Impero) per collegare in modo significativo Piazza Venezia e Palazzo Venezia al Colosseo, simbolo della grandezza imperiale. Per raggiungere tale obiettivo non si esitò a dividere in due una delle zone archeologiche più importanti del mondo.

Progetti architettonici dell'EUR

• Il quartiere EUR in funzione dell'Esposizione Universale di Roma è il più rappresentativo dell'architettura razionalista. La costruzione fu decisa da Mussolini per celebrare il 20 ° anniversario della marcia su Roma con un'Esposizione Universale prevista per il 1942. I lavori furono interrotti dalla guerra e ripresi nel 1951 con l'ambizione di rendere l'EUR un quartiere commerciale, associato a una zona residenziale urbana collegata con la metropolitana a Roma e al treno per Ostia.

• Il Palazzo della Civiltà del Lavoro è il più famoso dell'EUR. Comprende 6 piani di archi decorati con sculture (arti e attività) e domina il Tevere dalla cima di una scalinata monumentale. Quattro gruppi scolpiti delimitano il perimetro dell'edificio.

• Il mausoleo ai caduti si trova al Gianicolo; esso celebra i difensori repubblicani di Roma, guidati da Giuseppe Garibaldi caduti nella lotta contro le truppe francesi nel 1849.

Stazione Ostiense e visita di Hitler

• Per commemorare l'imminente visita di Adolf Hitler a Roma nel 1938, fu costruita l'attuale stazione ferroviaria Ostiense con l'obiettivo di creare una stazione monumentale per ricevere il dittatore tedesco.

La visita di Hitler a Roma è ricreata al cinema nel film "Una giornata particolar" del regista Ettore Scola, che ha utilizzato anche filmati d'archivio che mostrano l'incontro tra Hitler, Benito Mussolini e Vittorio Emanuele III.

L'intera facciata è realizzata in marmo travertino e l'ingresso è arricchito da un portico colonnato. Sul lato destro della facciata c'è un rilievo, che rappresenta le figure mitiche di Bellerofonte e Pegaso. Un mosaico sul pavimento fatto di piastrelle bianche e nere mostra diversi temi e leggende della storia di Roma.

Palazzo delle Poste di Roma Ostiense

• Il Palazzo delle Poste di Roma Ostiense si trova nel quartiere Testaccio-Ostiense.

La costruzione di questo ufficio postale faceva parte del piano di sviluppo della città che prevede il decentramento dei servizi postali. L'edificio si presenta su un'ampia scalinata, con una disposizione rigorosa e simmetrica, basata su relazioni geometriche e sulla sezione aurea. È diviso in tre volumi disposti a forma di U e utilizzati per diverse funzioni. Rivestito in marmo bianco liscio, sulla facciata vi è un portico che chiude il cortile rettangolare.

Domande da interrogazione

  1. Quali furono le caratteristiche principali dell'architettura fascista in Italia?
  2. L'architettura fascista in Italia era caratterizzata da un ritorno a stili tradizionali ispirati alla tradizione classica, con un'enfasi sull'ordine e la monumentalità, riflettendo l'ideologia del regime fascista.

  3. Quali furono le principali opere infrastrutturali realizzate durante il regime fascista?
  4. Durante il regime fascista furono costruite le prime autostrade, prosciugate le paludi pontine, create nuove città e quartieri, ammodernata la rete ferroviaria, costruite centrali elettriche, aeroporti, edifici pubblici, stadi, piscine, ospedali e asili.

  5. Chi fu l'interprete ufficiale della politica architettonica fascista e quali furono i suoi contributi?
  6. Marcello Piacentini fu l'interprete ufficiale della politica architettonica fascista, imponendo una monumentalità trionfalistica, come evidente nel Palazzo di Giustizia di Milano, e influenzando sia l'architettura che l'urbanistica.

  7. Quali furono gli effetti dell'urbanistica fascista sui centri storici italiani?
  8. L'urbanistica fascista portò alla demolizione di interi quartieri antichi per isolare monumenti importanti, modificando profondamente l'aspetto di centri storici come Roma, Bolzano, Genova, Firenze e Brescia, spesso per favorire speculazioni edilizie.

  9. Quali sono alcuni esempi di architettura fascista a Roma?
  10. Esempi di architettura fascista a Roma includono Via della Conciliazione, Via dei Fori Imperiali, il quartiere EUR, il Palazzo della Civiltà del Lavoro, il Monumento ai caduti al Gianicolo, la Stazione Ostiense e l'Ufficio Postale Palace Roma Ostiense.

Domande e risposte