Concetti Chiave
- Il sarcofago di Giunio Basso, risalente al IV secolo d.C., presenta un forte classicismo nelle sue strutture architettoniche.
- Le scene sul sarcofago sono organizzate in due registri separati da colonne, raffiguranti episodi dell'Antico e Nuovo Testamento.
- La raffigurazione centrale di Cristo, una novità per l'epoca, enfatizza la sua gloria, posizionandolo mentre consegna la legge e entra a Gerusalemme.
- L'iconografia di Cristo sul trono, tipica dell'arte imperiale, è resa con un altissimo rilievo e un raffinato linguaggio classicistico.
- Il coperchio del sarcofago, ora quasi perduto, mostrava scene della vita del defunto, arricchendo l'opera con dettagli personali.
Sarcofaghi cristiani del IV secolo
I sarcofaghi cristiani del IV secolo d.C. rivelano spesso un forte classicismo, riconoscibile nella struttura architettonica che inquadra le singole scene.
Nel sarcofago di Giunio Basso, figlio del console omonimo e morto nel 359 d.C., la cassa presenta una organizzazione architettonica delle scene, suddivise in due fasce e separate tra loro da colonne che sorreggono nel registro superiore un architrave,in quello inferiore una decorativa serie di frontoni triangolari e arcuati. Sono illustrati con grande libertà compositiva dieci episodi dell'Antico e del Nuovo Testamento.
La scelta dei soggetti ha probabilmente valore catechetico ed è imperniata sull'esaltazione della gloria di Cristo.
Iconografia e rilievi artistici
Egli è infatti raffigurato due volte al centro del sarcofago: mentre consegna la legge a Pietro e Paolo nel registro superiore e mentre entra a Gerusalemme in quello inferiore. La posizione centrale di Gesù era una novità, perchè di solito essa era riservata al defunto. Nel registro superiore Gesù è frontale e seduto su un trono sorretto dalla personificazione del cielo, secondo un'iconografia usata spesso nell'arte imperiale.
Le figure sono rese ad altissimo rilievo e caratterizzate da un certo allungamento dei cori rispetto alle teste; il raffinato linguaggio classicistico infonde vitalità e naturalezza alle figure e realismo ai ritratti. Sul coperchio, quasi del tutto perduto, erano raffigurate scene della vita defunto.