Concetti Chiave
- La scultura del XIII secolo vede un ritorno alla classicità con Nicola e Giovanni Pisano, che lavorano ispirandosi a modelli classici in luoghi come Pisa e la corte di Federico II.
- Nicola Pisano recupera la classicità mentre Giovanni introduce dinamismo, con opere come l'Adorazione dei Magi a Pisa e Siena che mostrano un'evoluzione verso complessità e ricchezza di dettagli.
- Le opere di Nicola, come l'Adorazione dei Magi, mostrano un uso di iconografia filoclassica con attenzione ai dettagli come acconciature e abbigliamento, mantenendo aspetti medievali come la gerarchia delle figure.
- Giovanni Pisano spinge verso la modernità con una maggiore umanizzazione delle figure e un dinamismo nei corpi, come dimostrato nei suoi altorilievi del Pergamo di Pistoia.
- Nel confronto tra le Crocifissioni, Giovanni introduce una maggiore espressività e proporzioni umane rispetto allo stile protoclassico e gerarchico di Nicola.
La condizione duecentesca della scultura con Nicola e Giovanni Pisano
La ripresa della scultura avverrà durante la metà del 1200 con Giovanni e Nicola Pisano che hanno la fortuna di essere chiamati alla corte di Federico II e quindi di lavorare sia in Puglia che a Pisa, dove c'è un vasto repertorio classico da studiare. La scultura compie, infatti, il primo salto in avanti attraverso gli altorilievi classici dei Pisano nel Campo dei Miracoli.
La scultura aveva perciò preannunciato questo ritorno alla classicità con Nicola e Giovanni Pisano.
Nelle loro opere il rapporto col vero è minore rispetto a quello classico, non si pongono la realtà di fronte, ma rimangono fedeli ai modelli classici cui si ispirano.Nicola Pisano opera il recupero della classicità nella scultura, Giovanni opera una rielaborazione e aggiunge un forte dinamismo.
Le due “Adorazione dei Magi” di Nicola Pisano
Nel pergamo del battistero di Pisa, Nicola Pisano attraverso la scultura del bassorilievo si confronta con l'arte greco romana che aveva potuto osservare nel suo viaggio da Andria (Bari), corte di Federico II, sino a Pisa.
Siamo in una dimensione di protoclassicismo con un'iconografia filoclassica soprattutto applicata ai volti delle figure con un accenno al dinamismo. Vige il modello iconografico filoclassico soprattutto per quel che concerne la tipizzazione dei volti (ripetizione dei volti e dell'anatomia zoomorfa ,ciò che differenza i volti sono acconciatura, la presenza o l'assenza di barba e come la figura è vestita, egli si ispira fisiognomicamente al modello greco). C'è un movimento teatrale, citato, non sciolto.
Alcuni aspetti medievali permangono tra cui la gerarchia nella composizione (più la persona è importante nella gerarchia dei santi più la sua figura è imponente), in questo caso la Vergine è la figura più imponente.
L’Adorazione dei Magi del pergamo del Duomo di Siena è scolpita sempre da Nicola, e nel frattempo è avvenuta un'emancipazione rispetto al primo altorilievo, poiché ci sono molte più figure che gremiscono la scena (la pittura dipanava tante figure sovrapposte mentre la scultura è più adatta a rappresentarle e si sostituisce progressivamente al dipinto). La scena è costruita su due ordini (ordine inferiore: palafrenieri che cavalcano cammelli e ordine superiore: magi che arrivano e baciano la Vergine).
Giotto successivamente affronterà il concetto di prospettiva attraverso capacità intuitive, senza uno studio scientifico, invece qui Nicola Pisano non si preoccupa di questioni prospettiche ma fa galleggiare le figure e da loro solo un piano d'appoggio (in questo caso inclinato) che converge sulla vergine in trono.
Confronto tra le due Annunciazioni di Nicola e Giovanni Pisano
Gli altorilievi nel Pergamo di Pisa e di Pistoia rispettivamente di Nicola e Giovanni sono molto interessanti poichè in coesistenza di spazio, luogo e tempo sono rappresentate tre azioni consequenziali nello stesso riquadro (l'annunciazione , la natività e l’annuncio ai pastori).
Quella di Nicola Pisano è una vergine rappresentata come una divinità classica, quella di Giovanni è molto più umana e c'è quindi un’evidente ricerca del vero.
C'è un maggior dinamismo e una maggiore torsione dei corpi in Giovanni (gesto eloquente della vergine). Rappresenta un passo verso la modernità e con lui (1301) si è in grado di parlare di scena scultorea che marcia di pari passo alla scena pittorica.
Confronto tra le Crocifissioni di Nicola e Giovanni Pisano
Giovanni introduce l'espressività del Cristo mentre Nicola rimane protoclassico. In Nicola c'è ancora uno stato gerarchico di Gesù, non ha proporzioni reali. In Giovanni invece c'è una proporzione più umana. Nel momento gotico che stiamo affrontando con i Pisano si passa alla costituzione di un piano d'appoggio ( di solito inclinato). Questo consente, in questo caso a Nicola, di di porre due teorie(=processioni) di offerenti una sopra l'altra le quali sono dirette verso il nucleo.
Domande da interrogazione
- Qual è stato il contributo di Nicola e Giovanni Pisano alla scultura del 1200?
- Come si differenziano le due "Adorazione dei Magi" di Nicola Pisano?
- In che modo Nicola e Giovanni Pisano rappresentano l'Annunciazione nei loro altorilievi?
- Quali differenze emergono tra le Crocifissioni di Nicola e Giovanni Pisano?
- Come si relazionano le opere di Nicola e Giovanni Pisano con la pittura del loro tempo?
Nicola e Giovanni Pisano hanno contribuito al ritorno alla classicità nella scultura, con Nicola che recupera elementi classici e Giovanni che aggiunge dinamismo alle opere.
La prima "Adorazione dei Magi" nel battistero di Pisa mostra un'iconografia filoclassica, mentre quella nel Duomo di Siena presenta un'emancipazione con più figure e una scena più gremita.
Nicola rappresenta la Vergine come una divinità classica, mentre Giovanni la rende più umana, con un maggiore dinamismo e torsione dei corpi.
Nicola mantiene uno stile protoclassico con una gerarchia di Gesù, mentre Giovanni introduce un'espressività e proporzioni più umane.
Le opere di Giovanni Pisano mostrano un passo verso la modernità, marciando di pari passo con la scena pittorica, mentre Nicola non si preoccupa delle questioni prospettiche.