Fabrizio Del Dongo
Genius
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Concetti Chiave

  • Il Camposanto Monumentale di Pisa, costruito nel 1277, è un capolavoro architettonico caratterizzato da 48 arcate cieche e un tabernacolo gotico con sculture della scuola di Giovanni Pisano.
  • Originariamente concepito per ospitare tombe della povera gente, il Camposanto divenne il luogo di sepoltura delle famiglie più influenti e delle corporazioni pisane.
  • Il cimitero ospita una vasta collezione di reperti antichi, tra cui sarcofagi ellenici, urne etrusche e steli greche, insieme a numerose iscrizioni latine e opere d'arte.
  • Gli affreschi del XIV e XV secolo, tra cui quelli di Benozzo Gozzoli, sono un elemento distintivo del Camposanto e sono stati oggetto di minuziosi restauri dopo i danni della Seconda Guerra Mondiale.
  • Gli affreschi staccati durante il restauro hanno rivelato le sinopie, disegni preparatori originali che offrono una preziosa testimonianza della tecnica artistica del tempo.

Indice

  1. La storia del Camposanto Monumentale
  2. L'arte e le tombe del Camposanto
  3. I danni e il restauro degli affreschi

La storia del Camposanto Monumentale

La Piazza dei Miracoli è chiusa armonicamente dalla cinta di marmorea del Camposanto Monumentale, articolata in 48 arcate cieche con lesene. L’edificio fu costruito per sistemarvi le tombe giacenti inizialmente sulla piazza e fu iniziata nel 1277 sul luogo dove precedentemente esisteva un palazzo vescovile.

Sotto le arcate cieche sono scolpite delle teste di vari personaggi. La porta è adornata con un tabernacolo gotico tricuspide che porta un gruppo raffigurante la Madonna e i Santi, della scuola di Giovanni Pisano, risalente al XIV secolo. Il Camposanto deve il nome alla terra del Calvario in Palestina che il vescovo di Pisa fece trasportare per nave, al ritorno di una crociata nel 1200, con lo scopo di consacrare il luogo destinato alla sepoltura dei Pisani.

L'arte e le tombe del Camposanto

L’interno è simile ad una grande basilica con la navata centrale aperta e con quelle laterali chiuse in alto da capriate di legno. All’inizio della sua costruzione, il Cimitero serviva per seppellire la povera gente, ma presto iniziò ad accogliere le spoglie degli uomini più importanti di Pisa. Ecco perché vi furono edificate le tombe delle famiglie più potenti, poi delle corporazioni ed infine delle associazioni religiose. Vi furono collocate anche reperti dell’arte antica e i sarcofagi di marmo, prima variamente sparpagliati sulla piazza, intorno al duomo oltre ad altri reperti archeologici che rivestivano un certo interesse. Dal XIV secolo in poi, il Cimitero è considerato uno dei musei più antichi del mondo, continuamente oggetto di cura e di abbellimenti.

Infatti, lungo le pareti delle gallerie, sono stati allineati numerosi sarcofagi, che, in gran parte risalgono al periodo ellenici; essi furono utilizzati di nuovo dal XII al XV secolo e prima furono cancellate le vecchie iscrizioni o ritratti che furono sostituiti dal blasone della famiglia pisana che lo riutilizzava. Esistono anche urne funerarie etrusche, steli funerarie greche e statue dell’epoca romana, senza contare le numerose iscrizioni latine. La collezione di opere d’arte è talmente vasta che è difficile enumerare tutti gli oggetti. Tuttavia, la parete più interessante del Cimitero è costituita dagli affreschi che vanno dal XIV al XV secolo.

I danni e il restauro degli affreschi

Il 27 luglio 1944, l’esplosione di alcune granate sotto il tetto della galleria nord fece scoppiare un grande incendio che causò notevoli danni agli oggetti di marmo, alla carpenteria e soprattutto agli affreschi di cui, molti, a causa del calore si staccarono dalla parete minacciando di cadere da un momento all’altro. Il lavoro di recupero fu enorme e molto minuzioso. Dopo lunghi anni di lavoro, le pitture furono staccate una ad una dalla pareti e poste su appositi supporti su di un materiale speciale tale da poterle preservare da futuri danneggiamenti. Questi danni ebbero, però delle conseguenze inattese. Infatti staccando gli affreschi, le parati hanno lasciato apparire i disegni originali tracciati in gran parte dagli artisti pere la preparazione delle pitture. Questi disegni si chiamano “sinopie” e costituiscono la sintesi e la prima idea della pittura. Inoltre, costituiscono una testimonianza preziosa perché sono rimasti al riparo da ritocchi da restauri deformanti o da altri interventi. Il più grande ciclo di affreschi è quello realizzato da Benozzo Gozzoli che tuttavia ha subito dei danni a causa dell’azione di eventi atmosferici quali umidità, vento e salsedine. Molto interessanti sono gli affreschi denominati “Il trionfo della Morte” (1360) e il “Giudizio Universale”.

Domande da interrogazione

  1. Qual è l'origine del nome "Camposanto Monumentale"?
  2. Il nome "Camposanto Monumentale" deriva dalla terra del Calvario in Palestina, che fu trasportata a Pisa dal vescovo al ritorno di una crociata nel 1200 per consacrare il luogo destinato alla sepoltura dei Pisani.

  3. Quali sono le caratteristiche architettoniche principali del Camposanto Monumentale?
  4. Il Camposanto Monumentale è caratterizzato da una cinta marmorea con 48 arcate cieche e lesene, una porta adornata con un tabernacolo gotico tricuspide, e un interno simile a una grande basilica con una navata centrale aperta e laterali chiuse da capriate di legno.

  5. Quali tipi di reperti artistici e archeologici si trovano nel Camposanto?
  6. Nel Camposanto si trovano sarcofagi ellenici, urne funerarie etrusche, steli funerarie greche, statue romane, e numerose iscrizioni latine, oltre a una vasta collezione di affreschi dal XIV al XV secolo.

  7. Quali eventi storici hanno danneggiato il Camposanto e come sono stati affrontati?
  8. Il 27 luglio 1944, un incendio causato dall'esplosione di granate danneggiò gravemente gli affreschi e altri oggetti. Il recupero fu minuzioso, con le pitture staccate e poste su supporti speciali per preservarle.

  9. Cosa sono le "sinopie" e quale importanza hanno nel contesto del Camposanto?
  10. Le "sinopie" sono i disegni originali tracciati dagli artisti per preparare le pitture, emersi dopo il distacco degli affreschi. Sono importanti perché rappresentano la sintesi e la prima idea della pittura, rimasti intatti da ritocchi o restauri.

Domande e risposte