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Concetti Chiave

  • Il Duomo di Pisa, parte del complesso monumentale della Piazza dei Miracoli, è un esempio significativo di urbanistica medievale, costruito per dimostrare il potere della Repubblica marinara di Pisa.
  • L'edificio, iniziato nel 1064, è stato progettato da Buscheto e ampliato da Rainaldo, caratterizzato da una facciata con contrasti cromatici di bianco e nero e materiali antichi.
  • L'interno del Duomo presenta influenze romaniche, moresche, classiche, bizantine e lombardo-emiliane, con una cupola decorata e un soffitto a cassettoni dorati.
  • Opere d'arte significative al suo interno includono il Pergamo di Giovanni Pisano, un grande mosaico bizantino, e dipinti di artisti toscani illustri come Andrea del Sarto e Domenico Beccafumi.
  • Curiosità storiche includono un'anfora leggendaria e il lampadario galileiano, associato alla scoperta di Galileo sull'isocronismo del pendolo.

Indice

  1. Il complesso monumentale di Pisa
  2. La costruzione della cattedrale
  3. Architettura e restauri del duomo
  4. Interno e influenze stilistiche
  5. Opere d'arte e arredi sacri
  6. Curiosità e leggende del duomo

Il complesso monumentale di Pisa

Il complesso monumentale della Piazza dei Miracoli, a Pisa, è uno dei più importanti esempi di urbanistica medievale. Benché il duomo, il battistero, la torre e il camposanto siano stati costruiti nell’arco di circa tre secoli, l’insieme di questi edifici è dotato di una coerenza architettonica straordinaria.

La costruzione della cattedrale

La Cattedrale di Santa Maria Assunta, uno degli edifici più importanti del romanico italiano, fu edificata a partire dal 1064 grazie al bottino che i Pisani ottennero con il saccheggio di Palermo e con le battaglie contro i Saraceni.

Essa, quindi, doveva testimoniare il prestigio raggiunto dalla Repubblica marinara di Pisa all’epoca. Proprio per questo, il Duomo fu costruito fuori dalla cinta muraria, simbolo di un potere che non temeva minacce esterne.

Architettura e restauri del duomo

L’edificio fu eretto in due fasi: la prima fu diretta dall’architetto Buscheto, al quale si deve l’impianto originario (con corpo basilicale a cinque navate, transetto a tre navate e cupola sulla crociera), mentre la seconda è legata all’opera di Rainaldo, che progettò il prolungamento dell’edificio e creò la facciata con cromie a contrasto bianco e nere e materiali provenienti da monumenti di età romana, sempre per ribadire la grandezza di Pisa. La cucitura tra il vecchio e il nuovo impianto ha determinato, con il tempo, dissesti e differenze di livello. I lavori terminarono alla fine del XIV secolo, quando fu costruita la loggetta intorno alla cupola.

Tutto il complesso architettonico della piazza ha subito nei secoli numerosi interventi di restauro, che hanno determinato cambiamenti anche rilevanti. Il primo radicale restauro venne operato per riparare i danni dell’incendio del 1595. Nel corso dell’Ottocento, poi, numerose sculture vennero sostituite con delle copie e collocate nel Museo dell’Opera del Duomo, dove si trovano ancora oggi.

Interno e influenze stilistiche

L’interno del Duomo, in cui prevale il romanico caratteristico del medioevo, rivela anche altre influenze: lo stile moresco (testimoniato dagli archi a sesto rialzato e a sesto acuto, dalla cupola di forma ellittica e dall’uso alternato di fasce in marmo bianco e nero), il classico, il bizantino, il lombardo-emiliano. L’edificio, attualmente a croce latina, era in origine a croce greca. La chiesa è suddivisa in cinque navate nella parte anteriore, con transetto e abside a tre navate. Il soffitto, realizzato nel seicento dai fiorentini Domenico e Bartolomeo Atticciati, è a cassettoni in legno dorato e dipinto, e reca lo stemma dei Medici. All’incrocio fra i transetti e il corpo centrale dell’edificio si innalza la cupola, decorata dai pisani Orazio e Girolama Riminaldi con la tecnica dell’encausto (olio su muro): il soggetto raffigurato è la Vergine in gloria e santi, realizzato fra il 1627 e il 1631.

Le colonne corinzie di granito che si trovano fra la navata centrale e l’abside provengono dalla moschea di Palermo, e costituiscono parte del bottino ottenuto dai Pisani nella battaglia di Cala del 1063.

L’abside è impreziosito da un grande mosaico, opera che risente di influssi bizantini e che fu realizzata da diversi artisti (in buona parte da Francesco da Pisa e Vincino da

Pistoia) nel corso di circa vent’anni. Famoso, all’interno del mosaico, è il Volto di San Giovanni, del 1302, ultima opera realizzata da Cimabue prima della morte.

Dietro l’altare maggiore si trovano ventisette dipinti, raffiguranti storie dell’Antico e Nuovo Testamento, realizzati fra il XVI e il XVII secolo da alcuni dei più importanti pittori toscani, fra cui Andrea del Sarto (Santa Agnese, le Sante Caterina e Margherita, i Santi Pietro e Giovanni Battista) e Domenico Beccafumi (Storie di Mosè ed Evangelisti).

Opere d'arte e arredi sacri

Molto importante è il Pergamo (pulpito) di Giovanni Pisano (1302-1310), considerato una delle più articolate e ampie narrazioni per immagini del trecento. Nelle formelle, in stile gotico, sono scolpiti episodi della vita di Cristo. L’opera si caratterizza, rispetto allo stile gotico italiano dell’epoca, per una serie di innovazioni formali. Per la prima volta i pannelli sono leggermente incurvati, e suggeriscono un’idea di circolarità; il senso di movimento è accresciuto dalle figure, assai numerose, che riempiono ogni spazio; al posto delle colonne Giovanni Pisano inserisce delle cariatidi, che simboleggiano la virtù. Di grande pregio sono gli arredi sacri del Duomo, fra cui il Crocifisso di bronzo dell’altare maggiore e gli angeli portacandelabro, opere entrambe attribuite al Giambologna. Fra le tele poste sopra gli altari minori si ricordano la Madonna delle Grazie con santi, di Andrea del Sarto, e la Madonna in trono e santi di Perin dal Vaga, allievo di Raffaello, entrambe terminate dal Sogliani.

Curiosità e leggende del duomo

All’interno del Duomo si trovano anche due organi a canne, uno dell’ottocento e uno più recente, realizzato alla fine degli anni settanta del secolo scorso.

Sul lato destro dell’abside è conservata un’anfora, che si dice sia quella usata da Gesù nelle nozze di Cana per il miracolo della trasformazione dell’acqua in vino.

Nella navata centrale si trova il cosiddetto lampadario galileiano. Secondo la leggenda, Galileo Galilei avrebbe formulato la teoria dell’isocronismo del pendolo (secondo cui il tempo di oscillazione di pendoli di uguale lunghezza è costante, qualunque sia l’ampiezza dell’oscillazione) osservando l’oscillazione del lampadario dal soffitto della navata.

Domande da interrogazione

  1. Qual è l'importanza storica e architettonica del Duomo di Pisa?
  2. Il Duomo di Pisa, parte del complesso monumentale della Piazza dei Miracoli, è un esempio significativo di urbanistica medievale e architettura romanica italiana, costruito per testimoniare il prestigio della Repubblica marinara di Pisa.

  3. Quali influenze stilistiche si possono osservare all'interno del Duomo di Pisa?
  4. L'interno del Duomo presenta influenze romaniche, moresche, classiche, bizantine e lombardo-emiliane, evidenti negli archi, nella cupola ellittica e nell'uso di marmo bianco e nero.

  5. Quali sono alcune delle opere d'arte più importanti presenti nel Duomo di Pisa?
  6. Tra le opere d'arte importanti ci sono il mosaico dell'abside con il Volto di San Giovanni di Cimabue, il Pergamo di Giovanni Pisano, e dipinti di Andrea del Sarto e Domenico Beccafumi.

  7. Qual è la leggenda associata al lampadario del Duomo di Pisa?
  8. La leggenda narra che Galileo Galilei abbia formulato la teoria dell’isocronismo del pendolo osservando l’oscillazione del lampadario nella navata centrale del Duomo.

  9. Quali elementi architettonici del Duomo provengono da altre culture o edifici?
  10. Le colonne corinzie di granito tra la navata centrale e l’abside provengono dalla moschea di Palermo, parte del bottino ottenuto dai Pisani nella battaglia di Cala del 1063.

Domande e risposte