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Concetti Chiave

  • I monasteri erano luoghi di preghiera e meditazione, successivamente divenuti centri culturali con ampie biblioteche.
  • Oltre ai monasteri, i monaci possedevano abbazie, guidate da un abate con autorità assoluta.
  • Ligiene personale era importante per i monaci, che facevano il bagno durante le festività e vestivano con saio e cappuccio.
  • Le abbazie erano economicamente autonome grazie all'artigianato e all'agricoltura, con abati assegnati a diversi compiti.
  • La vita monastica era scandita da preghiere ogni tre ore, con il resto del tempo dedicato al lavoro e alla copia di libri.

Indice

  1. Origine e sviluppo dei monasteri
  2. Ruolo e autorità dell'abate
  3. Vita quotidiana dei monaci

Origine e sviluppo dei monasteri

I monasteri sono nati con lo scopo di accogliere persone che volevano dedicare la propria vita alla preghiera e alla meditazione in una vita riparata e isolata. Poi con il passare degli anni i monasteri diventarono fori culturali per le numerose e fornitissime biblioteche, ma anche centri di produzione per il lavoro svolto nei conventi.

Ruolo e autorità dell'abate

I monaci, solitamente, oltre ai monasteri possedevano anche le abbazie, ovvero dei complessi di edifici con a “capo” un abate.

L’abate era chiamato > perché la sua autorità era assoluta. All’abate toccava assegnare le punizioni.

Ognuno poteva diventare monaco, purché si fosse dimostrato degno nell’anno di noviziato.

Vita quotidiana dei monaci

I monaci facevano il bagno a Natale e a pasqua mentre la maggior parte della popolazione non lo faceva mai.

I monaci curavano molto l’igiene personale e vestivano con un saio e cappuccio.

L’artigianato e l’agricoltura erano così sviluppati che le abbazie erano economicamente autonome; a ogni abate era affidato un compito diverso. Un abate poteva essere: tesoriere (che teneva la contabilità), vivandiere (che si occupava delle provviste di cibo), giardiniere (forniva verdura alla cucina), sacrestano (suonare campane e confezionare ostie), erborista (era il medico).

Durante i pasti semplicissimi, consumati alla presenza dell’abate a turno, un monaco andava a leggere un testo sacro mentre gli altri monaci stavano in silenzio assoluto.

Nelle situazioni di digiuno si mangiavano solo pane, verdura, formaggio. La giornata era scandita dalla preghiera e dal servizio divino: ogni tre ore c’era l’orazione collettiva.

Il resto del tempo era destinato al lavoro dei campi, cucine, copia di miniature e libri.

Domande e risposte