Concetti Chiave
- L'illuminazione della cattedrale di Santa Sofia è ottenuta tramite finestre strategicamente posizionate, creando un effetto impressionante di luce.
- Le quaranta finestre alla base della cupola danno l'impressione che la cupola stessa sia sospesa, accentuando l'audacia architettonica dell'edificio.
- La struttura interna si sviluppa in semicupole, evocando l'armonia delle sfere celesti, una rappresentazione simbolica del divino.
- L'effetto di luce disorienta i visitatori, trasmettendo una sensazione di mistero che rappresenta il mistero divino.
- La cattedrale simboleggia la Sapienza Divina, con Giustiniano visto come ispirato a superare le sfide architettoniche grazie a un intervento quasi divino.
Indice
L'illuminazione della cattedrale
Una delle caratteristiche più interessanti della cattedrale di Santa Sofia è l’illuminazione: essa avviene attraverso le finestre aperte nell’abside e nelle navate minori e mediante i due ordini di finestre ad arco aperte alla base della cupola e nelle murature sottostanti i grandi archi su cui si appoggia la cupola stessa.
Effetto della luce e mosaico
Sono soprattutto le quaranta finestre alla base della cupola a creare un effetto di grande impatto, perché i fasci di luce che penetrano da esse sembrano quasi staccare la struttura emisferica dai suoi sostegni,valorizzando l’audacia della costruzione, un effetto in origine esaltato dal mosaico dorato che si trovava nella cupola.
Armonia delle sfere celesti
Dalla cupola maggiore lo spazio interno si suddivide negli spazi delle grandi semicupole e poi nelle semicupole minori delle esedre e dell’abside, come se si fosse voluto dare forma concreta a quella armonia delle sfere celesti che costituiva una delle immagini più diffuse per descrivere il divino.
Mistero e sapienza divina
La luce che disorienta il visitatore e non gli permette di cogliere bene la pianta e la struttura dell’edificio,monumentale e allo stesso tempo leggero, trasmette una sensazione di mister che intende esprimere il mistero divino.
La cattedrale voleva illustrare il dono della Sapienza Divina che irradia il mondo e in primo luogo la mente dell’imperatore: non a caso il racconto della costruzione della chiesa dello storico Procopio di Cesarea nell’opera Degli edifici attribuisce proprio a Giustiniano la risoluzione delle difficoltà maggiori incontrate dai suoi architetti sul cantiere,come se solo la sua ispirazione divina,associata a quella del Supremo Architetto celeste,avesse potuto realizzare un edificio così arido.