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Concetti Chiave

  • La Maestà di Ognissanti di Giotto, realizzata intorno al 1310, rappresenta un punto di svolta nella pala mariana.
  • L'opera si distingue per la rappresentazione tridimensionale delle figure e la profondità spaziale.
  • Originariamente collocata sull'altare maggiore della chiesa di Ognissanti a Firenze, era il punto focale della navata.
  • La forma cuspidata e l'elaborato trono architettonico conferiscono all'opera un aspetto solenne.
  • La Vergine e le figure sono caratterizzate da solidità corporea e plasticità, con espressioni intense e colori freschi.

Indice

  1. La maestà di Ognissanti
  2. L'importanza della pala

La maestà di Ognissanti

A Firenze, Giotto realizzò nel 1310 circa la Maestà di Ognissanti per l’omonima chiesa fiorentina: l’opera segna un decisivo punto di svolta nella tipologia della pala mariana, in quanto appare come una finestra dietro la quale lo spazio si sviluppa in profondità e le figure sono definite in senso tridimensionale.

L'importanza della pala

La pala, un tempo posata sull’altare maggiore della chiesa di Ognissanti a Firenze, era pensata in funzione dello sguardo dell’osservatore, costituendo il punto focale della navata.
La forma cuspidata è ancora tangibile, come si vede nell’elaborato trono architettonico (quasi un ciborio o un tabernacolo) e nei volti e nelle vesti dei personaggi, non più definiti in senso bidimensionale da contorni e lumeggiature, ma resi volumetrici dalla luce e dalle sfumature.

La Vergine è solenne a umana, resa ancora più viva dalla solidità corporea e dalla freschezza dei colori. Le figure hanno volumi solidi e compatti. Esse sono solenni non più in virtù della preziosità delle vesti o della ieraticità dei volti, ma per la loro plasticità e le espressioni intense.

Domande e risposte