Concetti Chiave
- Cimabue crea una croce lignea per la chiesa di Santa Croce a Firenze, dimostrando un'evoluzione artistica rispetto al precedente Cristo patiens di Arezzo.
- La postura a "S" dello stile bizantino è mantenuta, ma il volto di Cristo esprime maggior sofferenza, accentuando l'umanità e il realismo dell'opera.
- Le braccia di Gesù appaiono più incurvate e il corpo presenta una tonalità verdognola, mentre un velo trasparente copre delicatamente le nudità.
- Cimabue modifica la tecnica luminosa, facendo sembrare che la luce provenga da sinistra, a differenza della lumeggiatura bizantina usata in precedenza.
- L'opera ha subito danni a causa di un'alluvione nel 1960, compromettendo la sua integrità.
L'evoluzione artistica di Cimabue
A Firenze Cimabue realizzò una croce lignea per la chiesa di Santa Croce ma rispetto al Cristo patiens per la chiesa di San Domenico ad Arezzo, rimane la postura ad S tipica dello stile e quindi della sua formazione bizantina ma qui Cimabue dimostra la sua evoluzione artistica evidenziando infatti la sofferenza nel volto del Cristo protagonista.
Dettagli tecnici e cromatici
Le braccia di Gesù risultano anche più incurvate rispetto a prima e questi aspetti enfatizzano ulteriormente l’umanità e il realismo dell’opera, fornita anche dalla palette cromatica utilizzata da Cimabue: il colore del corpo è verdognolo proprio in quanto cadavere, il velo chiaro appoggiato delicatamente sulle nudità del corpo morto di Gesù risulta anche trasparente.
Luce e danni dell'alluvione
Cambia anche la tecnica luce rispetto all’opera precedentemente realizzata, prima infatti veniva utilizzata la lumeggiatura, convezione bizantina, che prevede tocchi di luce che risaltano l’immagine ma non pare esserci un unico punto da cui viene emanata la luce. Qui invece in questa croce lignea la luce sembra provenire dalla sinistra di Cristo in alto, purtroppo quest’opera oggi è stata rovinata da un alluvione del 1960.