Concetti Chiave
- Cimabue sviluppò uno stile pittorico realistico, distaccandosi dalla rigida tradizione bizantina.
- Realizzò la Croce lignea per la chiesa di San Domenico ad Arezzo, caratterizzata da un Cristo patiens con una cimosa raffigurante Dio Padre.
- Incorporò elementi tipici bizantini come occhi a S chiusi e la forcella sopra il naso, mantenendo però un'impostazione innovativa.
- La rappresentazione del Cristo presenta una postura irreale, con braccia e piedi che danno l'illusione di stare in piedi.
- Utilizzò la lumeggiatura bizantina per accentuare l'immagine, senza un preciso punto di emanazione della luce.
Cimabue e il suo stile
Cimabue sperimentò un linguaggio della pittura particolare, nonostante la sua formazione bizantina risulta più realistico, imitando i soggetti in maniera appunto reale, e abbandonando le regole prodotte meccanicamente.
Si sa poco di lui, è noto però che lavorò ad Arezzo dove realizzò la croce ignea poi posizionata in mezzo all’altare della chiesa di San Domenico, prescegliendo un Cristo patiens ma aggiungendo una cimosa tondeggiante che raffigurava Dio Padre.
Caratteristiche stilistiche bizantine
Il suo modo di dipingere mette in scena i tipici stilemi bizantini:
- Il volto con gli occhi a S chiusi;
- La forcella sopra il naso;
- La curvatura del naso;
- L’addome tripartito;
La sua postura è però irreale e questo aspetto viene fornito soprattutto dalle braccia e dai piedi, tanto che Gesù sembra ritratto in piedi. Anche la lumeggiatura è una convezione bizantina, con i tipici tocchi di luce che risaltano l’immagine ma non pare esserci un unico punto da cui viene emanata la luce.