Concetti Chiave
- A Ravenna, il vescovado cattolico era un complesso centrale e articolato, edificato nel IV secolo e ampliato nei successivi due secoli.
- Le comunità religiose cattolica e ariana convivevano, portando alla costruzione di due cattedrali e vari palazzi vescovili.
- L'architettura religiosa trasformò il paesaggio urbano, con costruzioni come la cattedrale di Santa Croce, San Giovanni Evangelista e Sant'Apollinare Nuovo.
- San Vitale, voluta da Teodorico, è celebre per i suoi magnifici mosaici interni, eseguiti da maestri mosaicisti con tendenze naturaliste.
- L'arte di Ravenna è arricchita da decorazioni importate e splendidi mosaici, come quelli del mausoleo di Galla Placidia.
Indice
Il potere del vescovado a Ravenna
A Ravenna un principale centro del potere era costituito dal vescovado cattolico: si tratta, in questo caso, di un complesso molto articolato, edificato nel IV secolo e ampliato nei due secoli successivi.
A Ravenna convivevano due comunità religiose, una cattolica e l'altra ariana (i Goti di Teodorico): di conseguenza Ravenna in quel periodo era caratterizzata dalla presenza di due cattedrali di due palazzi vescovili, oltre a numerose chiese dove si poteva seguire la messa nell'una o nell'altra versione. Furono proprio gli edifici religiosi e trasformare l'assetto del paesaggio urbano ravennate: in rapida sequenza furono costruite la cattedrale di Santa croce San Giovanni Evangelista la basilica Apostolorum (ribattezzata poi San Francesco) e Sant'Agata. Negli anni del regno di Teodorico (494-526) furono aggiunte Sant'Apollinare Nuovo e Sant'Apollinare Classe e San Vitale.
L'influenza di Teodorico e San Vitale
La più notevole opera di Teodorico è San Vitale.
La sua costruzione è avvenuta secondo le direttive date da Teodorico stesso, ma non risente assolutamente dell'influsso germanico. Il costruttore giunse direttamente da Bisanzio, certamente al seguito dell'esercito di Bellisario, che riconquisterà Ravenna nei 540, ma anche perché richiesto da Giuliano Argentario, un uomo misterioso grazie al quale sono sorte quasi tutte le chiese ravennati del VI secolo.
I mosaici di San Vitale
San Vitale si distingue più che per il suo maestoso assetto esterno, per la straordinaria serie di mosaici che ricoprono estese superfici murarie dell'interno. Tanto era stato loro impiegato per realizzarli che si crearono sfondi così sfavillanti che fu necessario, per non accecare il visitatore, ornarli con nuvolette rosate. Due o tre furono i maestri mosaicisti esecutori delle opere; tra loro ce n'era uno di chiarissima tendenza naturalista, impegnato a rappresentare fedelmente tutto ciò che Dio ha collocato sulla città. Egli, che forse era un goto, seppe mettere in risalto attraverso la propria arte il pensiero filosofico e religioso della rigida devozione bizantina. Ciò dà l'idea dell'immagine di grandezza impressa alla città, sottolineata anche dalla ricchezza e dalla cura degli arredi interni, dai fusti delle colonne ai capitelli, al resta della decorazione architettonica (spesso importata da oriente) e, soprattutto, gli splendidi mosaici come quelli che decorano magnificamente il mausoleo di Galia Placidia.
Domande da interrogazione
- Qual era il ruolo del vescovado cattolico a Ravenna nel IV secolo?
- Quali erano le due comunità religiose presenti a Ravenna durante il regno di Teodorico?
- Cosa rende San Vitale un'opera notevole e distintiva a Ravenna?
A Ravenna, il vescovado cattolico era un principale centro del potere, costituito da un complesso articolato edificato nel IV secolo e ampliato nei due secoli successivi.
A Ravenna convivevano due comunità religiose: una cattolica e l'altra ariana, composta dai Goti di Teodorico.
San Vitale è notevole per la sua straordinaria serie di mosaici che coprono le superfici murarie interne, realizzati con sfondi sfavillanti e ornati con nuvolette rosate per non accecare i visitatori.