Concetti Chiave
- Aquisgrana, attuale Aachen in Germania, era la città preferita da Carlo Magno, con il suo palazzo imperiale costruito tra il 794 e l'805.
- Dell'edificio originale è sopravvissuta solo la Cappella Palatina, ora parte del Duomo romanico.
- La Cappella Palatina è ispirata a modelli bizantini, con un interno ottagonale e una cupola decorata da mosaici.
- L'architettura include elementi classici, come colonne e marmi provenienti da Roma e Ravenna, con capitelli corinzi.
- La Cappella Palatina influenzò l'architettura di molte chiese successive, diventando un modello per gli Ottoni.
Il progetto di Carlo Magno
Il luogo dove il progetto di Carlo Magno di rifondazione imperiale mediante il recupero dell’antico si mostra con maggiore evidenza è Aquisgrana, l’odierna Aachen, in Germania, la città preferita dell’imperatore, dove la corte era ospitata nel palazzo costruito tra il 794 e l’805. Dell’edificio è sopravvissuta, oggi inglobata nel Duomo romanico, solo la Cappella Palatina.
La scelta della pianta centrale denuncia il riferimento a modelli bizantini e in particolare a San Vitale di Ravenna.
Architettura della Cappella Palatina
L’esterno ha forma poligonale, mentre l’interno è ottagonale, definito da pilastri circondato dal deambulatorio e coperto da una cupola decorata da un mosaico raffigurante Cristo in trono (rifatto nel XIX secolo).
Le altissime arcate fra i pilastri creano un effetto di rotazione, mentre l’ingresso inquadrato da due torri, una sorte di Westwerk,alludendo anche alla tradizione architettonica roman, dà una connotazione imperiale all’edificio.
Decorazione e simbolismo
Il recupero degli elementi classici è ancora più evidente nella decorazione architettonica,costituita per lo più da colonne e marmi di reimpiego gunti da Roma e da Ravenna.
I capitelli corinzi sono un ulteriore richiamo all’architettura classica.
La cappella ospitava il trono dell’imperatore,in posizione isolata, e una lupa antica di bronzo, chiara allusione a Roma.
La Cappella Palatina divenne un modello seguito in molte chiese dai successori di Carlo e poi dalla dinastia degli Ottoni.