Concetti Chiave
- I templi nell'antica Grecia erano dedicati alle divinità, come il monumentale Tempio di Nettuno a Paestum, caratterizzato da una struttura imponente e massiccia.
- I templi inizialmente costruiti in legno furono poi realizzati in pietra calcarea o marmo, con blocchi sagomati e assemblati grazie a tecniche avanzate di costruzione.
- La costruzione dei templi richiedeva processi complessi, con colonne formate da blocchi sovrapposti e successivamente sagomati per creare le tipiche scanalature.
- Gli elementi decorativi esterni includevano rilievi e sculture vivacemente dipinti, adattati alla forma triangolare del frontone del tempio.
- I triglifi e le mètope decoravano il fregio, originariamente funzionali per la protezione delle travi, ma divenuti successivamente elementi puramente ornamentali.
L’applicazione di un modello
Nell’antica Grecia e nelle colonie greche del Sud Italia, gli edifici più importanti non erano i palazzi dei sovrani o le tombe dei re, bensì i templi dedicati alle divinità protettrici della città.
Vicino a Salerno, nell’antica città di Poseidonia, chiamata Paestum dai Romani, si ergono le rovine di alcuni templi monumentali ben conservati, come il Tempio di Nettuno.
La tecnica di costruzione
In origine i templi erano di legno. Successivamente, per migliorarne l’aspetto e la durata, furono edificati in pietra calcarea o in finissimo marmo. Dalle cave la pietra veniva trasportata presso il cantiere, dove le maestranze prima sbozzavano i blocchi facendogli assumere la forma desiderata, poi, servendosi di funi e carrucole, li collocavano nel punto stabilito dall’architetto. Le fasi della costruzione erano lunghe e complesse. Ai singoli pezzi e blocchi che formavano la colonna venivano lasciate sporgenze e appigli in modo da facilitarne il sollevamento. Una volta impilati si procedeva a sagomare le scanalature delle colonne.
Gli elementi decorativi
L’esterno del tempio veniva successivamente decorato da rilievi e da sculture, a volte dipinte con colori vivaci. Nel disporre le figure si teneva conto dei limiti spaziali imposti dalla forma triangolare dello spiovente del tetto . La posizione dei corpi, eretta o supina, seguiva l’inclinazione obliqua del frontone. Tutte queste sculture erano vivacemente dipinte e alcuni dettagli, come ad esempio le armature, erano realizzati in metallo e dunque brillavano al sole. Lungo il fregio si alternavano invece le mètope e i triglifi .I triglifi sono delle lastre che presentano quattro scanalature verticali: le due al centro sono larghe il doppio di quelle laterali. In origine il triglifo serviva a proteggere l’estremità delle travi del tetto dall’esposizione al sole e alla pioggia, preservandone con la copertura la loro integrità (le stesse scanalature avevano lo scopo di far defluire l’acqua); nel corso del tempo questa funzione venne meno e i triglifi diventarono elementi decorativi. Le mètope, in origine in terracotta, poi in pietra e marmo, erano inizialmente lastre lisce, che furono successivamente scolpite con bassorilievi di figure e scene mitologiche.
Domande da interrogazione
- Quali erano gli edifici più importanti nell'antica Grecia e nelle colonie greche del Sud Italia?
- Come venivano costruiti i templi greci?
- Qual era il ruolo dei triglifi e delle mètope nei templi greci?
Nell'antica Grecia e nelle colonie greche del Sud Italia, gli edifici più importanti erano i templi dedicati alle divinità protettrici della città, come il Tempio di Nettuno a Paestum.
I templi greci erano inizialmente costruiti in legno, ma successivamente furono edificati in pietra calcarea o marmo. Le pietre venivano trasportate dalle cave e lavorate sul posto, utilizzando funi e carrucole per posizionarle secondo il progetto dell'architetto.
I triglifi, originariamente utilizzati per proteggere le travi del tetto, divennero elementi decorativi. Le mètope, inizialmente lisce, furono scolpite con bassorilievi di figure e scene mitologiche, contribuendo alla decorazione esterna del tempio.