Concetti Chiave
- La scultura greca classica, detta età dell'oro, si sviluppa tra il V e il IV secolo a.C., con artisti come Mirone, Policleto e Fidia.
- Il Discobolo di Mirone è un capolavoro in cui un atleta è raffigurato nel momento di massima contrazione, con anatomie perfette e un volto apatico.
- Il Doriforo di Policleto rappresenta un atleta della corsa armata, con un corpo muscoloso e un equilibrio basato sul rapporto chiastico tra braccia e gambe.
- Policleto introduce tre canoni nel suo libro "Il Canone": il rapporto chiastico, il canone quadrato del busto e il modulo testa come unità di misura.
- Il concetto di "kalos kai agathos" nel Doriforo riflette l'ideale di bellezza e virtù, rappresentato dall'immagine nuda e ideale di Achille.
Indice
Scultura greca classica
A partire dal 480 a.C. viene individuata un’altra fase dell’arte greca, in cui finalmente si ottengono risultati migliori. Viene denominato periodo classico o età dell’oro, che perdurò per circa due secoli, V e IV secolo a.C.I scultori fondamentali di questo periodo sono Mirone, Policleto e Fidia, che aveva realizzato le sculture del Partenone di Atene.
Il discobolos, “lanciatore del disco”
È una delle opere più importanti di Mirone e quella che conosciamo noi è una delle tante copie antiche, conservata al Museo Nazionale delle Terme, a Roma. L’originale in bronzo fu realizzato tra il 455 e 450 a.C. ma ormai è andato perso. La statua, dunque, raffigura un atleta delle olimpiadi colto nel momento di massima contrazione poco prima del lancio del disco, appunto.L’atleta tiene il disco nella mano destra e sta compiendo una forte torsione, che gli permetterà di lanciarlo. È ripiegato su se stesso ma il busto è comunque frontale, mentre il volto è girato verso il braccio sollevato.
Idealmente si possono disegnare sul corpo due linee:
• una linea ad arco che va dalla mano che tiene il disco (massima tensione), passa su tutto il braccio destro, sulle spalle, va poi al braccio sinistro, al ginocchio destro, poi al polpaccio sinistro e infine al tallone.
• un’altra linea crea un effetto molla che dà sinuosità e va dalla mano destra, al braccio destro, scende nelle spalle, al gluteo e poi alla coscia sinistra.
Le anatomie sono perfette, i muscoli sono contratti e le vene sono ben accennate, tutto il corpo è teso nello sforzo. L’atleta, però non mostra alcuna tensione nel viso, non ha un’espressione stanca o concentrata, non presenta alcuna emozione, è apatico e non trasmette pathos. Però è molto bello, per cui la bellezza è stata raggiunta.
Il punto di vista è chiaramente frontale.
Cicerone, dopo aver studiato l’arte greca, disse che con il discobolo Mirone raggiunse un canone particolare, un ritmo che dà l’idea di movimento. L’atleta reale però non riuscirebbe a lanciare il disco in questa posizione, per cui il movimento è stato semplificato e creato attraverso delle linee geometriche.
Dory e phero, “portatore di lancia”
Policleto è un bronzista, uno scultore ma anche un teorico. Scrisse infatti le teorie (regole) su ciò che avrebbe scolpito, all’interno del suo libro il Canone, e poi le mette in atto nella sua opera, il Doriforo, realizzato tra il 455 e il 450 a.C. La copia antica più famosa è quella conservata al museo archeologico di Napoli, proveniente da Pompei. Abbiamo anche la copia in bronzo della testa del Doriforo, proveniente da Ercolano.L’atleta in questione svolge una disciplina olimpionica parecchio faticosa: la corsa armata. Infatti teneva nella mano sinistra (piegata) una lancia e lo scudo, e una spada a destra. Il corpo è muscoloso, le spalle sono rigide e possenti. Il volto, ancora una volta, non mostra uno sforzo ma esprime la bellezza ideale. La testa è leggermente inclinata e si volge a destra. Il busto si inclina di lato, si comprime a destra e si stende a sinistra.
Tre canoni
Il rapporto inverso o chiastico: il braccio destro è rilassato, è il sinistro che compie il movimento; la gamba destra è in tensione, in ponderazione o in gravitazione, tiene infatti il peso del corpo, mentre la sinistra è a riposo, è flessa e all’indietro. Policleto trova quindi un equilibrio al suo personaggio grazie a questo rapporto ad x. Il bacino sul lato destro è quindi rialzato, mentre le spalle al contrario (la sinistra è rialzata).╰ canone quadrato del busto.
╰ modulo testa: è l’unità di misura di riferimento; la testa è 1/8 del corpo, il busto è 3 volte la testa e le gambe 4 volte.
Anche qui viene ripreso il concetto di kalos kai agathos, per questo il Doriforo venne concepito come immagine dell’uomo ideale nudo. Si può identificare come Achille, l’eroe dell’Iliade.
Domande da interrogazione
- Qual è il periodo storico della scultura greca classica e quali sono i suoi principali scultori?
- Quali sono le caratteristiche principali del Discobolo di Mirone?
- Cosa rappresenta il Doriforo di Policleto e quali sono le sue caratteristiche?
- Quali sono i tre canoni descritti da Policleto nel suo libro "Il Canone"?
- Come viene rappresentato il concetto di "kalos kai agathos" nel Doriforo?
Il periodo classico o età dell'oro della scultura greca inizia dal 480 a.C. e dura per circa due secoli, nei V e IV secolo a.C. I principali scultori di questo periodo sono Mirone, Policleto e Fidia.
Il Discobolo di Mirone raffigura un atleta nel momento di massima contrazione prima del lancio del disco. La statua è caratterizzata da anatomie perfette, muscoli contratti e vene accennate, ma il volto dell'atleta non mostra emozioni, risultando apatico.
Il Doriforo di Policleto rappresenta un atleta che pratica la corsa armata, con un corpo muscoloso e spalle possenti. La statua esprime bellezza ideale e il volto non mostra sforzo. Il corpo è in equilibrio grazie al rapporto chiastico tra braccia e gambe.
I tre canoni di Policleto includono il rapporto chiastico, il canone quadrato del busto e il modulo testa, dove la testa è 1/8 del corpo, il busto è tre volte la testa e le gambe quattro volte.
Nel Doriforo, il concetto di "kalos kai agathos" è rappresentato attraverso l'immagine dell'uomo ideale nudo, identificabile come Achille, l'eroe dell'Iliade, esprimendo bellezza e virtù.