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Concetti Chiave

  • La scultura monumentale greca inizia nel VII secolo a.C. con lo stile dedalico, caratterizzato da frontalità, fissità, e dettagli decorativi nelle vesti.
  • La Dama di Auxerre è una figura importante nella scultura arcaica, con una decorazione vivace e un atteggiamento che rompe la rigida verticalità.
  • Il sorriso arcaico delle sculture del VI secolo a.C. rappresenta un tentativo di suggerire profondità e curvatura delle labbra, trasmettendo serenità.
  • I koùroi e le kòrai sono statue di giovani uomini e donne, rispettivamente, simboli di valori fisici e morali per i primi, e di benessere e ruoli femminili per le seconde.
  • Le scuole scultoree greche dell'età arcaica differiscono per stile: la dorico-peloponnesiaca è compatta e vigorosa, l'attica armoniosa e sperimentale, e l'ionica morbida e sfumata.

  • VII secolo a.C.
  • Indice

    1. La nascita della scultura monumentale
    2. Caratteristiche delle sculture arcaiche
    3. I koùroi e il loro significato
    4. Le kòrai e il loro simbolismo
    5. Scuole scultoree e differenze stilistiche
    6. Il Koùros di Milo e la sua eleganza
    7. Era di Samo e la kòre ionica
    8. Koùroi di Atene e innovazioni attiche
    9. Il moscoforo e la Colmata persiana
    10. La Kòre col peplo e il suo plasticismo
    11. La Kòre di Phrasìkleia e il suo simbolismo

    La nascita della scultura monumentale

    Nasce in Grecia la prima scultura monumentale a tutto tondo realizzata in stile dedalico, dall’architetto Dedalo.

    I tratti fondamentali di questo linguaggio:

  • la frontalità e fissità degli atteggiamenti;

  • il volto triangolare e i grandi occhi;

  • le chiome folte, raccolte in trecce;

  • uno spiccato gusto decorativo nelle vesti.

  • 640-630 a.C. ca
  • è l’antenata delle kòrai arcaiche. La figura indossa un lungo peplo (veste liscia cinta in vita).

    La diagonale del braccio destro piegato sul petto attenua il senso di rigorosa verticalità, sottolineato dalle dita distese della mano, anch'essa resa senza alcun intento naturalistico.

    La fitta decorazione Incisa della veste era origine ravvivata da una vivace policromia.

  • VI secolo a.C.
  • Caratteristiche delle sculture arcaiche

    Tutte le sculture dell’età arcaica sembrano sorridere (sorriso arcaico): ciò è la conseguenza del procedimento con cui gli scultori cercavano di suggerire la profondità del volto e la curvatura delle labbra, “stirando” gli angoli della bocca verso l’alto.

    Si sviluppano i koùroi (giovani uomini) e le kòrai (donne), raffigurati stanti. Queste statue, spesso in dimensioni più grandi del vero, erano poste nei santuari come offerte o collocate nelle necropoli come segnacoli (indicatori di monumenti funerari).

  • I koùroi e il loro significato

    I koùroi (singolare koùros) hanno la gamba sinistra leggermente flessa in avanti, le braccia distese lungo i fianchi e le mani strette a pugno. Ciò trasmette un’energia contenuta, emblema d’equilibrio e senso della misura e perfezione spirituale.

    La loro nudità detta “eroica” esprime vigore fisico.

    I koùroi incarnano quindi il principio del kalòs kai agathòs (“bello e buono”, in senso morale).

  • Le kòrai e il loro simbolismo

    Le kòrai (singolare kòre) presentano acconciature raffinate, vesti e gioielli preziosi. Un braccio è disteso e regge la veste, mentre l’altro, piegato al petto, porta un’offerta votiva.

    Esse rappresentavano il benessere e la felicità, oltre che i valori della vita della donna greca, ovvero il loro ruolo di spose e madri.

  • Scuole scultoree e differenze stilistiche

    In base a differenze di carattere stilistico si possono individuare tre scuole scultoree: dorica-peloponnesiaca, attica e ionica.

    I centri dorici del Peloponneso si caratterizzano per volumi compatti e una resa plastica e vigorosa delle parti del corpo, volte a dare un'idea di potenza fisica e morale.

    Queste sono evidenti nei koùroi gemelli, Cleobi e Bitone (590-580 a.C):

  • una struttura fisica massiccia e tarchiata, dove i muscoli sono resi solo graficamente;

  • tratti ancora orientalizzanti nei volti e la presenza del sorriso arcaico;

  • un accenno di movimento degli arti che mitiga la staticità dei loro corpi.

  • Le città greche dell’Asia Minore e delle Cicladi si prediligono i volumi corporei sono arrotondati e morbidi e un trattamento leggero e sfumato per le superfici.

  • Il Koùros di Milo e la sua eleganza

    Il Koùros di Milo (seconda metà del VI secolo a.C.) è snello e ha una figura slanciata. Si ha maggior movimento, infuso dal portamento agile.

    Sul volto sottile spiccano gli occhi allungati e bocca carnosa; la capigliatura crea un effetto decorativo.

  • Era di Samo e la kòre ionica

    Era di Samo è il più antico esempio di kòre Ionica (570- 560 a.C.). Il braccio destro è disteso lungo il fianco, mentre il sinistro è piegato al petto e reggeva probabilmente un oggetto.

    Indossa un chitone (un abito leggero e vaporoso su cui veniva allacciato un mantello rettangolare, chiamato himàtion), che, nella parte anteriore, racchiudeva le gambe in un volume cilindrico. Sul retro si ha un contrasto tra la diversa consistenza delle vesti, mentre nella parte posteriore il velo discende morbidamente.

  • Koùroi di Atene e innovazioni attiche

    I koùroi di Atene e dell'Attica sono caratterizzati da un armonioso rapporto tra le varie parti del corpo e la sperimentazione di nuove posizioni.

  • Il koùros di New York (600 a.C. ca) mantiene la visione frontale della figura, ma l'avanzamento della gamba trasmette ricerca di movimento nello spazio. La muscolatura delle gambe trasmette energia, tramite un rilievo incisivo. L'effetto chiaroscurale costituisce uno elemento distintivo della scuola Attica.

  • Il moscoforo e la Colmata persiana

    Il moscoforo (566 a.C. ca) ("portatore di vitello ") rappresenta una figura maschile che porta un vitello sulle spalle. è un capolavoro della Colmata persiana, in cui i greci seppellirono i resti delle opere d'arte e degli edifici dopo che Atene fu distrutta.

    L'attenzione cade sull'intersezione degli avambracci del giovane e le zampe incrociate dell'animale. La figura è sobria e morbida essi ha un effetto di trasparenza del tessuto. La visione frontale dal leggero movimento di tre quarti della testa dell'animale.

  • La Kòre col peplo e il suo plasticismo

    La Kòre col peplo (540 a.C. ca) hai il braccio destro lungo il fianco e il sinistro (oggi perduto) era protesa in avanti. Il volume delle gambe traspare attraverso lo spesso tessuto e il rilievo modula le curve del corpo.

    Il plasticismo del volto è più mosso rispetto a quello del corpo, nonostante la presenza del Sorriso arcaico. Dell’antica policromia, si conservano solo piccolissimi cenni nelle decorazioni ricamate delle vesti, che evidenziano l'appartenenza al centro aristocratico della giovane.

  • La Kòre di Phrasìkleia e il suo simbolismo

  • La Kòre di Phrasìkleia (550-540 a.C. ca) era l'immagine idealizzata dell'omonima defunta. Il braccio sinistro sul petto sorregge un bocciolo di fiore di loto, simbolo di rinascita e purezza, mentre la mano destra stringe un lembo del chitone sulla gamba.

    L'estrazione aristocratica della fanciulla è dichiarata dalla ricchezza della veste, impreziosita da raffinati ricami, in origine evidenziati dalla policromia. La kòre, originaria delle Cicladi, mostra alcune peculiarità della scuola ionica, come i contorni più morbidi e una fisionomia del volto meno mossa e modulata.

  • Domande da interrogazione

    1. Qual è l'origine della scultura monumentale a tutto tondo in Grecia e quali sono le sue caratteristiche principali?
    2. La scultura monumentale a tutto tondo nasce in Grecia nel VII secolo a.C. in stile dedalico, caratterizzato dalla frontalità e fissità degli atteggiamenti, volto triangolare, grandi occhi, chiome folte in trecce e un marcato gusto decorativo nelle vesti.

    3. Chi è la Dama di Auxerre e quale importanza ha nella scultura greca?
    4. La Dama di Auxerre, datata tra il 640 e il 630 a.C. circa, è considerata l'antenata delle kòrai arcaiche. La sua figura, che indossa un lungo peplo, è significativa per l'attenuazione del senso di verticalità e per la decorazione incisa e policroma della veste.

    5. Cosa rappresenta il sorriso arcaico nelle sculture del VI secolo a.C.?
    6. Il sorriso arcaico, tipico delle sculture del VI secolo a.C., è il risultato del tentativo degli scultori di suggerire la profondità del volto e la curvatura delle labbra, "stirando" gli angoli della bocca verso l'alto, e sembra trasmettere un senso di serenità.

    7. Quali sono le differenze tra i koùroi e le kòrai nella scultura greca arcaica?
    8. I koùroi, raffiguranti giovani uomini, sono caratterizzati dalla gamba sinistra leggermente flessa, braccia distese e nudità "eroica", simbolo di vigore fisico e morale. Le kòrai, invece, rappresentano donne con acconciature raffinate, vesti preziose e un braccio piegato al petto con un'offerta votiva, simboleggiano il benessere e i valori della vita femminile greca.

    9. Quali sono le principali scuole scultoree greche dell'età arcaica e quali caratteristiche le distinguono?
    10. Le tre principali scuole scultoree greche dell'età arcaica sono la dorico-peloponnesiaca, l'attica e l'ionica. La scuola dorico-peloponnesiaca si distingue per volumi compatti e una resa plastica delle parti del corpo; la scuola attica per un armonioso rapporto tra le varie parti del corpo e la sperimentazione di nuove posizioni; la scuola ionica predilige volumi corporei arrotondati e un trattamento leggero delle superfici.

    Domande e risposte