Concetti Chiave
- Il sarcofago in porfido è stato ritrovato presso la chiesa dei Santi Pietro e Marcellino a Roma, attribuito a Elena, madre di Costantino.
- Il coperchio presenta un tetto a quattro spioventi decorato con Geni e Vittorie che sostengono ghirlande, mentre i fianchi sono ornati da Eroti.
- La cassa del sarcofago mostra un rilievo storico con una scena di battaglia in cui cavalieri sconfiggono barbari orientali e occidentali.
- Le figure sono scolpite ad altissimo rilievo, con un aspetto fortemente classicistico, evidenziando il gusto della corte costantiniana.
- Probabilmente, maestranze orientali specializzate hanno lavorato il porfido per l'imperatore e la sua famiglia.
Il sarcofago di porfido
Il sarcofago in porfido (la pietra imperiale) è stato ritrovato nel mausoleo rotondo presso la chiesa dei Santi Pietro e Marcellino, costruita in età costantiniana a Tor Pignattara, a Roma. L'edificio funerario è stato attribuito a Elena, la madre di Costantino, anche se è possibile che esso fosse realizzato per l'imperatore, poi sepolto a Costantinopoli.
Decorazioni e rilievi
Il coperchio è costruito da un tetto a quatto spioventi decorato da Geni e Vittorie che sostengono ghirlande, con i fianchi ornati da Eroti sempre con ghirlande. La cassa presenta un rilievo storico: sul fronte è raffigurata una scena di battaglia in cui un gruppo di tre cavalieri al galoppo travolge e sottomette barbari orientali e occidentali. Il tema prosegue sui fianchi, in cui due cavalieri per lato controllano file di prigionieri.
Stile e maestranze
Le figure sono ad altissimo rilievo, cioè si staccano nettamente dal fondo. L'aspetto è fortemente classicistico, perchè naturalistico nella resa dei corpi e nel rispetto delle proporzioni, e illustra bene il gusto della corte costantiniana, molto diverso da quello tetrarchico. Per l'imperatore e la sua famiglia probabilmente lavoravano maestranze orientali, che sapevano scolpire bene un materiale difficile come il porfido.