Concetti Chiave
- "Il pugile a riposo" è un'opera significativa dell'arte ellenistica, inizialmente attribuita a Lisippo.
- La statua è un raro originale in bronzo del periodo, realizzata con la tecnica a cera persa.
- Il pugile rappresenta un atleta dopo una sconfitta, esprimendo realismo e pathos.
- L'uso del rame per le labbra contribuisce al realismo dell'opera.
- Raffigura un individuo al termine della carriera, riflettendo temi di affaticamento e vecchiaia.
Il dibattito sull'attribuzione
Il pugile a riposo è una delle opere più significative dell'arte del periodo ellenistico, è stata inizialmente attribuita a Lisippo, ma qualche anno fa si acceso un dibattito perché non sempre riconducibile a lui.
Questa statua, a differenza della maggior parte di questo periodo, è un originale in bronzo che era stato costruito con la stessa tecnica con cui erano stati costruiti i Bronzi di Riace: la tecnica a cera persa (le statue di quest’epoca erano quasi tutte copie romane in marmo, perché gli originali sono andati perduti).
Per risaltare le labbra era stato usato il rame.+
Il soggetto e il pathos
Il pugile è seduto, esprime grande realismo e rappresenta uno dei soggetti tipici dell’arte greca: l’atleta, ma mentre prima essi venivano rappresentati in un momento importante come nella vittoria, questa statua rappresenta un atleta che aveva perso l’incontro e che se ne stava seduto a consolarsi e guardava in alto, dove probabilmente vi era il vincitore. Il soggetto è molto affaticato e guardando il viso ci rendiamo conto appunto del suo stato d’animo triste e sconsolato, questo concetto si chiama pathos.
Oltre al naturalismo e all’idealizzazione si rappresenta il singolo individuo che non è un uomo nella miglior condizione fisica, bensì è un atleta al termine della sua carriera che si avvicina alla vecchiaia.