Concetti Chiave
- Pochi dipinti greci sono sopravvissuti, ma le statue e i templi erano spesso colorati, evidenziando l'importanza del colore nell'arte greca.
- I pittori greci celebri includevano Polignoto, Zeusi, Parrasio e Apelle, i cui stili influenzavano l'espressività e il naturalismo.
- La pittura vascolare greca evolse da motivi geometrici a figure umane e mitologiche, con scene di vita quotidiana aggiunte in periodi successivi.
- Lo stile a figure nere e rosse sui vasi si sviluppò tra il VII e il IV secolo a.C., con Atene come centro di produzione.
- Diverse forme di vasi avevano specifiche funzioni, come il lekythos per unguenti e l'anfora per trasportare liquidi.
Indice
L'importanza del colore nell'arte greca
Pochissime opere pittoriche greche, sono provenute ai nostri giorni. E' una lacuna grave, se si pensa che gli antichi greci attribuivano una tale importanza al colore che erano soliti a stuccare e colorare le statue, conferendo loro vivacità espressiva, oppure realizzarle con marmi e materiali di diverso colore. Gli stessi templi erano colorati, con prevalenza del rosso bianco e blu, che davano risalto alla decorazione.
Pittori greci e le loro abilità
Fortunatamente ci sono giunte copie etrusche e romane di mosaici dipinti. Attraverso fonti letterarie, conosciamo i nomi dei più importanti pittori greci, vissuti, tra i secoli V e IV a.C:
Polignoto, celebrato per la capacità di dare espressioni ai volti.
Zeusi, probabilmente nato nella magna grecia, ricordato per la veridicità delle figure e per la resa del chiaroscuro.
Parrasio, di cui si esaltava la capacità di rappresentare la profondità dello spazio.
Apelle, ritrattista ufficiale di Alessandro Magno, noto per il naturalismo delle figure.
Evoluzione della decorazione dei vasi greci
Perdute le opere murali, conosciamo la pittura greca attraverso la decorazione dei vasi. All'origine della civiltà ellenica i vasi erano decorati esclusivamente con motivi astratti e geometrici. Tra VIII e il VII secolo a.C. comparvero le figure umane, con forme vegetali e animali (periodo orientalizzante). Fino al VI secolo a.C. le immagini riprodotte avevano carattere quasi esclusivamente mitologico: imprese eroiche, episodi tratti dai poemi omerici, divinità, guerrieri e atleti. In età successiva a questa si affiancheranno scene di vità quotidiana.
Stili e tecniche della ceramica attica
Intorno ai secoli VII e VI a.C si sviluppò in Attica lo stile a figure nere dipinte sul fondo rosso dell'argilla cotta. I contorni erano disegnati nettamente ed i particolari incidendo con una punta di metallo (lo stilo) la vernice nera. Tra la fine del VI e tutto il IV secolo a.C si sviluppo lo stile a figure rosso su fondo nero. Sulla superfice del vaso veniva steso il colore nero, lasciando scoperte le figure, che mantenevano il colore rosso dell'argilla cotta. Erano gli anni della supremazia politica e culturale di Atene, e in questa città che un intero quartiere venne detto appunto ceramico, pieno di botteghe di vasai.
Tipologie di vasi e loro usi
In base alla sua funzione, il ceramista dava diversa forma e nome al manufatto, ad esempio:
Il lekythos (vaso con corpo e collo allungato e ansa verticale, per gli unguenti)
Oinochoe (brocca usata per mescere il vino, con un'ansa verticale)
Anfora (grosso vaso a due anse di forma per lo più allungata e notevolmente strozzato all'imboccatura e alla base, usato per la conservazione e il trasporto di liquidi o anche di prodotti o materiali incoerenti)
Cratere (grande vaso con un corpo alto e svasato con piccole anse, nel quale si faceva la miscela di vino e acqua da servire nei banchetti)
Idria (ampio recipiente con tre anse, due laterali orizzontali per sollevarlo, uno verticale dietro il collo per mescere, usato per la conservazione dell'acqua, e anche per raccogliere i voti nelle assemblee e come urna cineraria)
Pelike (un vaso utilizzato come contenitore di liquidi, ha due anse verticali a nastro o con costolatura centrale)
Stamnos (un contenitore per liquidi, in argilla, ha corpo globulare e anse orizzontali all'altezza della spalla)
Kyathos (dotato di una cavità alta, rotonda, lievemente affusolata e un singolo manico ad anello, lungo e piatto, veniva usato come attingitoio)
Kylix (una coppa da vino in ceramica)
Skyphos (un tipo di vaso con una profonda coppa per bere, con due piccole anse, solitamente orizzontali, impostate appena sotto l'orlo)
Domande da interrogazione
- Qual è l'importanza del colore nell'arte greca antica?
- Come conosciamo la pittura greca, dato che molte opere sono andate perdute?
- Quali sono i principali stili di decorazione dei vasi greci?
- Quali scene erano comunemente rappresentate sui vasi greci?
- Quali sono alcuni tipi di vasi greci e le loro funzioni?
Gli antichi greci attribuivano grande importanza al colore, utilizzandolo per stuccare e colorare statue e templi, conferendo vivacità espressiva e risalto alla decorazione.
La pittura greca è conosciuta principalmente attraverso la decorazione dei vasi, poiché le opere murali sono andate perdute.
I principali stili di decorazione dei vasi greci includono lo stile a figure nere su fondo rosso e lo stile a figure rosse su fondo nero.
Fino al VI secolo a.C., le immagini sui vasi greci erano principalmente mitologiche, mentre in seguito si affiancarono scene di vita quotidiana.
Alcuni tipi di vasi greci includono il lekythos per gli unguenti, l'oinochoe per mescere il vino, l'anfora per conservare liquidi, e il cratere per miscelare vino e acqua.