Concetti Chiave
- Le sculture di Galati celebravano la vittoria di Attalo I sui celti, evidenziando forza e valore dei guerrieri.
- Le statue del Galata morente e del Galata suicida, opere di Epigono, erano centrali nel santuario di Athena.
- Il Galata morente è caratterizzato da una posa drammatica con il torques e un'espressione di sforzo e sofferenza.
- Il Galata suicida include due figure, mostrando movimento e drammaticità mentre il guerriero evita l'umiliazione.
- Le sculture erano progettate per vedute specifiche, enfatizzando dettagli anatomici e emozionali dei Galati.
Vittoria di Attalo I
●Dopo la vittoria di Attalo I sui barbari celti, erano stati realizzati gruppi scultorei aventi come soggetto i Galati, rappresentati come forti e valorosi guerrieri al fine di esaltare la vittoria del re su una così agguerrita popolazione. Ne sono un ricordo le copie romane forse realizzate nella stessa Pergamo, da originali bronzei, un tempo collocati nel santuario di Athena come ringraziamento per la vittoria ottenuta. Opere di Epigono sono le statue del Galata morente e del Galata suicida, poste su un alto basamento al centro della terrazza del santuario, i cui personaggi denotano forza, coraggio e fierezza anche al momento della morte.
Descrizione del Galata morente
●Il Galata morente, che indossa il torques, collare metallico tipico delle popolazioni galliche, giace sul suo scudo ed è pensato per una veduta frontale, infatti, la gamba destra è piegata al di sotto di quella sinistra, il braccio destro fa leva in un ultimo tentativo di risollevare il corpo morente, la mano sinistra è portata sulla gamba distesa e la testa è reclinata con fronte aggrottata per lo sforzo.
Movimento del Galata suicida
●Il Galata suicida è più ricco di movimento e soggetto ad una pluralità di possibili vedute. Qui sono presenti due figure, quella del Galata e quella della sua compagna già morta, la quale viene tenuta per un braccio dal guerriero che si suicida per non subire l’umiliazione di essere ucciso dal nemico. Le gambe del giovane sono divaricate e consentono un sicuro equilibrio del corpo, impiegato in un moto di avvitamento con busto e gambe protesi verso destra mentre con il braccio si trafigge tra le clavicole con una spada corta.