Concetti Chiave
- Il gruppo statuario di Licosura nel Santuario di Despina in Arcadia è caratterizzato dall'uso di diversi stili scultorei.
- Le statue principali, alte 5,5 metri, raffigurano le dee Demetra e Despina sedute in trono, affiancate da Artemide e Anito.
- Le opere, attribuite a Damofonte di Messene, mostrano un mix di classicismo e adattamento stilistico al soggetto divino.
- Damofonte si ispira a sculture pergamene per rappresentare il titano Anito, mentre segue Prassitele per le figure di Demetra e Despina.
- Le statue erano originariamente dipinte, con dettagli come il mantello rosso porpora di Despina e il chitone nero di Demetra.
Il gruppo statuario di Licosura
L'uso di stili diversi caratterizza il gruppo statuario nel Santuario di Despina a Licosura, in Arcadia.
Il gruppo, eseguito dopo il 183 a.C., comprendeva due statue femminili colossali - alte ben 5,5 metri - sedute in trono e raffiguranti Demetra e la figlia Despina (Persefone); ai loro lati erano affiancate due statue in piedi: a sinistra la dea Artemide e a destra il titano Anito, protettore di Despina. Le statue, purtroppo rinvenute in frammenti, erano dipinte: il mantello di Despina in rosso porpora e il chitone di Demetra in nero.
Damofonte e la scultura pergamena
L'opera è attribuibile a Damofonte di Messene, uno scultore attivo nel Peloponneso nella prima metà del II secolo a.C., di tendenza classicistica ma capace di adeguare il proprio stile al soggetto raffigurato. Il gruppo infatti è caratterizzato dalla scelta di stili diversi in funzione della figura divina da rappresentare. Damofonte si ispira alla scultura pergamena e ai monumenti raffiguranti i Galati per rappresentare la natura bestiale del titano Anito, con la barba folta e mossa, i baffi a ventaglio e le ciocche dei capelli sollevate; nelle due dee al centro del gruppo - Despina e Demetra - l'artista segue invece la lezione di Prassitele, rappresentandone la dolcezza insieme alla maestà divina. Per essendo seduta, infatti, la figura della dea madre è animata dal gesto del braccio sinistro, appoggiato sulla spalla della figlia.