Concetti Chiave
- Le isole Cicladi, con risorse limitate, sostenevano piccole popolazioni, influenzando la formazione di insediamenti urbani sicuri per l'ancoraggio delle imbarcazioni.
- L'arte cicladica dell'Età del Bronzo è nota per le statuette in marmo, principalmente femminili, caratterizzate da forme geometriche e dettagli dipinti.
- Gli "idoli cicladici" includono figure come musicisti, evidenziando l'uso di convenzioni rappresentative costanti e un'intensità gestuale significativa.
- La scultura cicladica fu riscoperta nel XX secolo, vista come primordiale e moderna, creando interesse e una caccia che danneggiò molti siti archeologici.
- La produzione di falsi "idoli cicladici" è diventata un problema, con difficoltà nel distinguere tra manufatti autentici e imitazioni moderne.
Indice
La vita nelle isole Cicladi
La vita nelle isole Cicladi era profondamente condizionata dal clima e dalla geografia di quelle terre. Ben poco era il suolo coltivabile, scarse le risorse d’acqua dolce: perciò ciascuna isola poteva sostentare un numero molto ridotto di abitanti, qualche migliaio al massimo nelle isole maggiori. Gli insediamenti urbani, come hanno mostrato soprattutto i rinvenimenti a Milo, a Ceo e a Thera (l’odierna Santorini), furono in genere il risultato della fusione di comunità prima disperse; esse vennero raccogliendosi in siti che offrivano maggiore sicurezza per l’ancoraggio delle imbarcazioni.
L'arte cicladica dell'età del bronzo
L’espressione più caratteristica dell’arte cicladica dell’Età del Bronzo è rappresentata dalla vasta gamma di statuette in candido marmo insulare, eleganti e stilizzate, prodotte soprattutto nel corso del III millennio a.C. Nella produzione cicladica prevale la tipologia a figura intera. Si tratta per lo più di figurette femminili stanti e frontali, in genere con le braccia incrociate sul ventre e talora con i resti di vivaci dettagli dipinti con pigmenti minerali.
La diversità degli idoli cicladici
Non mancano, tuttavia, figure in atto di svolgere una qualche mansione, come per esempio la celebre coppia di musicisti rinvenuti insieme in una tomba sulla piccola isola di Keros, databile intorno al 2400 a.C.: un flautista e un suonatore di lira Q, comodamente assiso su un elegante trono, oggi entrambi esposti al Museo Archeologico di Atene.
La diversità di attitudine degli “idoli cicladici” (questa la denominazione che viene più spesso usata) rende ancor più evidente il comune ricorso a convenzioni rappresentative di straordinaria costanza: riduzione e quasi geometrizzazione delle forme, intensità gestuale, accentuata tensione fra concezione plastica e valori spaziali.
Fortuna e sfortuna della scultura cicladica
Queste caratteristiche sono all’origine della grande fortuna della scultura cicladica nel XX secolo. Essa apparve allora al tempo stesso primordiale e prodigiosamente moderna (al punto da essere confrontabile con l’opera di scultori contemporanei): perciò si innescò una caccia all’“idolo cicladico”, con conseguenze assai negative come la razzia dei siti, la distruzione di numerosissimi contesti archeologici e un fiorente commercio di falsi, spesso a tutt’oggi molto difficili da distinguere dai manufatti autentici.
-gruppo di tre figurine, dalle isole Cicladi,ca. 2600 a.C., marmo,altezza cm 19. Karlsruhe, Badisches Landesmuseum.
- suonatore di lira,detto “arpista di keros”,ca. 2400 a.C., marmo, altezza cm 22. Atene, Museo Archeologico Nazionale.
Domande da interrogazione
- Quali erano le condizioni di vita nelle isole Cicladi durante l'Età del Bronzo?
- Qual è l'espressione artistica più caratteristica delle Cicladi durante l'Età del Bronzo?
- Quali sono le conseguenze moderne della popolarità degli "idoli cicladici"?
La vita nelle isole Cicladi era fortemente influenzata dal clima e dalla geografia, con poco suolo coltivabile e scarse risorse d'acqua dolce, limitando il numero di abitanti che ogni isola poteva sostenere.
L'espressione artistica più caratteristica è rappresentata dalle statuette in marmo insulare, eleganti e stilizzate, prevalentemente femminili e frontali, prodotte nel III millennio a.C.
La popolarità degli "idoli cicladici" nel XX secolo ha portato a razzie dei siti archeologici, distruzione di contesti storici e un commercio fiorente di falsi difficili da distinguere dagli originali.