Concetti Chiave
- I Villanoviani sviluppano piccoli centri protourbani tra il IX e VIII secolo a.C., caratterizzati da necropoli con urne biconiche e canòpi, simbolo di differenziazione sociale.
- La civiltà Etrusca emerge dall'unione dei villaggi Villanoviani, evolvendo in tre fasi: orientalizzante, arcaica e di declino, fino alla romanizzazione.
- Le città etrusche si distinguono per una planimetria ortogonale e mura di pietra, con costruzioni abitative a pianta rettangolare e tecnica di muratura a secco.
- I templi etruschi, influenzati dai modelli greci, si differenziano per il rialzo su un podio, ordine tuscanico e decori in terracotta, come il tempio di Apollo a Veio.
- La statuaria etrusca eccelle in plastica, coroplastica e bronzistica, combinando stili greco e locale, con opere come la Chimera di Arezzo e il Sarcofago degli Sposi.
Civiltà Villanoviana → piccoli centri protourbani (villaggi di capanne non ancora grandi come città) che si sviluppano tra IX e VIII secolo a.C. tra i fiumi Arno e Tevere (tra la Toscana centro-sud, l’Umbria ed il nord del Lazio) in un territorio fertile favorevole all’agricoltura ed in posizione ottimale per le comunicazioni via mare/fiume/terra.
A livello artistico sono tipiche le necropoli → gruppi di tombe a pozzetto (pozzo cilindrico o quadrangolare scavato nella terra/roccia) che contenevano urne biconiche (vasi di terracotta) o canòpi (urne con coperchio a forma di testa umana) dove venivano conservati le ceneri dei defunti (rito dell’incinerazione), insieme al corredo funebre (oggetti appartenenti al defunto, dai quali si capisce la differenziazione sociale → pochi e semplici per i più poveri, tanti ed elaborati per i più ricchi).
Questa civiltà prende il nome dalla necropoli di Villanova, vicino Bologna, e rappresenta la fase più antica della civiltà Etrusca.
Civiltà Etrusca → dall’VIII secolo a.C. i piccoli villaggi villanoviani si uniscono (fenomeno del sinecismo) a formare i primi veri centri urbani (vere e proprie città).
La civiltà Etrusca attraversa tre fasi:
- età orientalizzante → grande influenza da parte di Fenici e di Greci, che porta ad un forte sviluppo delle attività produttive e commerciali ed alla formazione del ceto sociale dei principi (ristretto gruppo aristocratico che accentra ricchezze e potere economico e politico);
- età arcaica → aumentano la produzione ed il commercio di vino ed olio, di conseguenza aumenta il potere del ceto medio (ricchi commercianti);
- fase del declino → verso la metà del V secolo a.C. si ha un calo delle attività commerciali ed un ritorno alle attività agricole, che porta al potere una nuova aristocrazia terriera.
Tra il V ed I secolo a.C. questo lento declino porta gradualmente la civiltà Etrusca a sottomettersi a Roma (romanizzazione).
Architettura cittadina etrusca
Architettura cittadina
Le città hanno una planimetria ortogonale (strade che si incrociano ad angolo retto, non più in modo disordinato) e sono circondate da spesse mura in pietra di forma quadrata/poligonale, che presentano grandi porte di entrata con archi a tutto sesto (perfetti semicerchi).
All’interno di queste nuove città si hanno le prime architetture abitative, cioè case e palazzi con pianta rettangolare/quadrata e struttura ad atrium (con un cortile porticato centrale).
Tutto questo è realizzato con la tecnica della muratura a secco (senza materiali leganti).
Con queste prime tecniche architettoniche vengono costruiti anche i santuari, ispirati ai modelli greci e con al loro interno i templi.
Il tempio etrusco ha base quadrata e presenta:
- davanti una parte all’aperto (pars antica), formata da un porticato con colonne (pronao);
- dietro una parte al coperto (pars postica), divisa in tre stanze (celle).
Diversamente da quello greco (costruito al livello del terreno) il tempio etrusco è rialzato su un podio al quale si accede da una scalinata centrale.
Ha inoltre un proprio ordine architettonico, diverso dagli ordini greci (ionico, dorico e corinzio), che è detto ordine tuscanico ed è caratterizzato da:
- colonne del pronao simili a quelle greche di ordine dorico, ma con il fusto liscio e non scanalato;
- trabeazione in legno (trave orizzontale che unisce le colonne del pronao);
- frontone decorato in terracottta (parte triangolare della facciata sopra la trabeazione).
Es. Santuario di Portonaccio a Veio con al suo interno il tempio di Apollo, sul cui frontone c’è il gruppo fittile (di terracotta) a grandezza naturale di Eracle in lotta con Apollo.
Architettura funeraria etrusca
Architettura funeraria
A differenza della civiltà villanoviana che praticava il rito dell’incinerazione (cremazione dei cadaveri e conservazione delle ceneri), la civiltà Etrusca pratica soprattutto il rito dell’inumazione (sepoltura del cadavere), cambia quindi anche il tipo di tombe (non più a pozzetto per contenere solo le urne con le ceneri)
Le tombe etrusche sono principalmente sotterranee (ipogee), ma in alcuni casi semisotterranee ed in altri ancora scavate nella roccia o costruite ex novo.
Le tombe sotteranee sono sempre sormontate da un tumulo di terra che ne indica la presenza e la cui grandezza indica il ceto sociale del defunto.
Esistono quindi di diverse tipologie di tombe etrusche:
- tombe a fossa → fosse rettangolari per contenere l’intero cadavere disteso ed il corredo funerario;
- tombe a camera → sono le tipiche tombe degli aristocratici e possono essere ipogee o scavate nella roccia. Sono costituite da un corridoio (dromos), una camera funeraria principale circolare o quadrata sormontata da una falsa cupola sorretta da un pilastro centrale (tholos) ed in alcuni casi presentano delle camere laterali secondarie;
- tombe a dado → sono le tombe tipiche del ceto medio, non sono ipogge ma costruite ex novo o scavate nella roccia. Hanno forma di cubi o dadi e la loro disposizione nelle necropoli (una vicina all’altra) forma delle vere e proprie strade con planimetria ortogonale;
- tombe a T → sono le tombe tipiche dell’aristocrazia terriera della fase del declino e sono dei veri e propri sepolcri per intere generazioni. Sono tombe a camera ipogee di forma rettangolare e con diverse camere secondarie laterali per i vari discendenti.
La maggior parte delle tombe etrusche tende a riprodurre l’interno delle abitazioni, sia per numero di stanze, che per decorazioni pittoriche (es: animali reali o fantastici, scene di vita come banchetti, battute di caccia e pesca o scene della mitologia), ma anche scolpite a rilievo nelle pareti (es: Tomba dei Rilievi a Cerveteri).
Anche i sarcofagi in cui venivano deposti i cadaveri riproducevano le sembianze umane dei defunti, così come i canòpi con testa umana usati per le ceneri in caso di incinerazione → tutto questo sottolinea la forte convinzione della civiltà etrusca di una vita dopo la morte.
Scultura e arte etrusca
Gli etruschi sono grandi scultori e si distinguono soprattutto in tre specialità:
- plastica → staute funerarie in pietra che rappresentano frontalmente (stile dedalico) figure maschili e femminili;
- coroplastica → lavorazione della terracotta sia a livello di opere architettoniche che scultoree (es: canòpi e sarcofagi raffiguranti i defunti come il Sarcofago degli Sposi di Cerveteri);
- bronzistica → lavorazione del bronzo per oggetti di piccole dimensioni (es: brozetti votivi), ma, grazie alla tecnica della fusione a cera persa, anche di grandi dimensioni (es: statue votive come la Chimera di Arezzo, ritratti a mezzo busto come il Bruto Capitolino, o statue intere come l’Arringatore).
La scultura etrusca risulta essere un mix tra lo stile greco e quello locale.
Domande da interrogazione
- Quali sono le caratteristiche principali della civiltà villanoviana?
- Come si è evoluta la civiltà etrusca nel tempo?
- Quali sono le caratteristiche distintive dell'architettura sacra etrusca?
- In che modo le tombe etrusche differiscono da quelle villanoviane?
- Quali sono le specialità della statuaria etrusca?
La civiltà villanoviana si sviluppa tra il IX e l'VIII secolo a.C. in piccoli centri protourbani tra i fiumi Arno e Tevere. È nota per le necropoli con tombe a pozzetto contenenti urne biconiche o canòpi, utilizzate per conservare le ceneri dei defunti, riflettendo una società con differenziazione sociale.
La civiltà etrusca si evolve dall'VIII secolo a.C. con il sinecismo dei villaggi villanoviani in città. Attraversa tre fasi: l'età orientalizzante con influenze fenicie e greche, l'età arcaica con un aumento del commercio di vino e olio, e una fase di declino con un ritorno all'agricoltura e la romanizzazione.
L'architettura sacra etrusca si ispira ai modelli greci ma presenta templi su podi rialzati accessibili tramite scalinate. L'ordine tuscanico è caratterizzato da colonne lisce e trabeazioni in legno, con frontoni decorati in terracotta, come nel Santuario di Portonaccio a Veio.
Le tombe etrusche praticano principalmente l'inumazione, a differenza dell'incinerazione villanoviana. Sono spesso sotterranee o semisotterranee, con diverse tipologie come tombe a fossa, a camera, a dado e a T, riflettendo la struttura delle abitazioni e la credenza in una vita dopo la morte.
La statuaria etrusca eccelle in plastica, coroplastica e bronzistica. Include statue funerarie in pietra, opere in terracotta come canòpi e sarcofagi, e oggetti in bronzo di varie dimensioni, combinando influenze greche e locali, come dimostrato dalla Chimera di Arezzo e il Sarcofago degli Sposi di Cerveteri.