francesca.covani
Ominide
8 min. di lettura
Vota

Concetti Chiave

  • I Villanoviani sviluppano piccoli centri protourbani tra il IX e VIII secolo a.C., caratterizzati da necropoli con urne biconiche e canòpi, simbolo di differenziazione sociale.
  • La civiltà Etrusca emerge dall'unione dei villaggi Villanoviani, evolvendo in tre fasi: orientalizzante, arcaica e di declino, fino alla romanizzazione.
  • Le città etrusche si distinguono per una planimetria ortogonale e mura di pietra, con costruzioni abitative a pianta rettangolare e tecnica di muratura a secco.
  • I templi etruschi, influenzati dai modelli greci, si differenziano per il rialzo su un podio, ordine tuscanico e decori in terracotta, come il tempio di Apollo a Veio.
  • La statuaria etrusca eccelle in plastica, coroplastica e bronzistica, combinando stili greco e locale, con opere come la Chimera di Arezzo e il Sarcofago degli Sposi.

Civiltà Villanoviana → piccoli centri protourbani (villaggi di capanne non ancora grandi come città) che si sviluppano tra IX e VIII secolo a.C. tra i fiumi Arno e Tevere (tra la Toscana centro-sud, l’Umbria ed il nord del Lazio) in un territorio fertile favorevole all’agricoltura ed in posizione ottimale per le comunicazioni via mare/fiume/terra.

A livello artistico sono tipiche le necropoli → gruppi di tombe a pozzetto (pozzo cilindrico o quadrangolare scavato nella terra/roccia) che contenevano urne biconiche (vasi di terracotta) o canòpi (urne con coperchio a forma di testa umana) dove venivano conservati le ceneri dei defunti (rito dell’incinerazione), insieme al corredo funebre (oggetti appartenenti al defunto, dai quali si capisce la differenziazione sociale → pochi e semplici per i più poveri, tanti ed elaborati per i più ricchi).

Questa civiltà prende il nome dalla necropoli di Villanova, vicino Bologna, e rappresenta la fase più antica della civiltà Etrusca.

Civiltà Etrusca → dall’VIII secolo a.C. i piccoli villaggi villanoviani si uniscono (fenomeno del sinecismo) a formare i primi veri centri urbani (vere e proprie città).

La civiltà Etrusca attraversa tre fasi:

- età orientalizzante → grande influenza da parte di Fenici e di Greci, che porta ad un forte sviluppo delle attività produttive e commerciali ed alla formazione del ceto sociale dei principi (ristretto gruppo aristocratico che accentra ricchezze e potere economico e politico);

- età arcaica → aumentano la produzione ed il commercio di vino ed olio, di conseguenza aumenta il potere del ceto medio (ricchi commercianti);

- fase del declino → verso la metà del V secolo a.C. si ha un calo delle attività commerciali ed un ritorno alle attività agricole, che porta al potere una nuova aristocrazia terriera.

Tra il V ed I secolo a.C. questo lento declino porta gradualmente la civiltà Etrusca a sottomettersi a Roma (romanizzazione).

Indice

  1. Architettura cittadina etrusca
  2. Architettura funeraria etrusca
  3. Scultura e arte etrusca

Architettura cittadina etrusca

Architettura cittadina

Le città hanno una planimetria ortogonale (strade che si incrociano ad angolo retto, non più in modo disordinato) e sono circondate da spesse mura in pietra di forma quadrata/poligonale, che presentano grandi porte di entrata con archi a tutto sesto (perfetti semicerchi).

All’interno di queste nuove città si hanno le prime architetture abitative, cioè case e palazzi con pianta rettangolare/quadrata e struttura ad atrium (con un cortile porticato centrale).

Tutto questo è realizzato con la tecnica della muratura a secco (senza materiali leganti).

Con queste prime tecniche architettoniche vengono costruiti anche i santuari, ispirati ai modelli greci e con al loro interno i templi.

Il tempio etrusco ha base quadrata e presenta:

- davanti una parte all’aperto (pars antica), formata da un porticato con colonne (pronao);

- dietro una parte al coperto (pars postica), divisa in tre stanze (celle).

Diversamente da quello greco (costruito al livello del terreno) il tempio etrusco è rialzato su un podio al quale si accede da una scalinata centrale.

Ha inoltre un proprio ordine architettonico, diverso dagli ordini greci (ionico, dorico e corinzio), che è detto ordine tuscanico ed è caratterizzato da:

- colonne del pronao simili a quelle greche di ordine dorico, ma con il fusto liscio e non scanalato;

- trabeazione in legno (trave orizzontale che unisce le colonne del pronao);

- frontone decorato in terracottta (parte triangolare della facciata sopra la trabeazione).

Es. Santuario di Portonaccio a Veio con al suo interno il tempio di Apollo, sul cui frontone c’è il gruppo fittile (di terracotta) a grandezza naturale di Eracle in lotta con Apollo.

Architettura funeraria etrusca

Architettura funeraria

A differenza della civiltà villanoviana che praticava il rito dell’incinerazione (cremazione dei cadaveri e conservazione delle ceneri), la civiltà Etrusca pratica soprattutto il rito dell’inumazione (sepoltura del cadavere), cambia quindi anche il tipo di tombe (non più a pozzetto per contenere solo le urne con le ceneri)

Le tombe etrusche sono principalmente sotterranee (ipogee), ma in alcuni casi semisotterranee ed in altri ancora scavate nella roccia o costruite ex novo.

Le tombe sotteranee sono sempre sormontate da un tumulo di terra che ne indica la presenza e la cui grandezza indica il ceto sociale del defunto.

Esistono quindi di diverse tipologie di tombe etrusche:

- tombe a fossa → fosse rettangolari per contenere l’intero cadavere disteso ed il corredo funerario;

- tombe a camera → sono le tipiche tombe degli aristocratici e possono essere ipogee o scavate nella roccia. Sono costituite da un corridoio (dromos), una camera funeraria principale circolare o quadrata sormontata da una falsa cupola sorretta da un pilastro centrale (tholos) ed in alcuni casi presentano delle camere laterali secondarie;

- tombe a dado → sono le tombe tipiche del ceto medio, non sono ipogge ma costruite ex novo o scavate nella roccia. Hanno forma di cubi o dadi e la loro disposizione nelle necropoli (una vicina all’altra) forma delle vere e proprie strade con planimetria ortogonale;

- tombe a T → sono le tombe tipiche dell’aristocrazia terriera della fase del declino e sono dei veri e propri sepolcri per intere generazioni. Sono tombe a camera ipogee di forma rettangolare e con diverse camere secondarie laterali per i vari discendenti.

La maggior parte delle tombe etrusche tende a riprodurre l’interno delle abitazioni, sia per numero di stanze, che per decorazioni pittoriche (es: animali reali o fantastici, scene di vita come banchetti, battute di caccia e pesca o scene della mitologia), ma anche scolpite a rilievo nelle pareti (es: Tomba dei Rilievi a Cerveteri).

Anche i sarcofagi in cui venivano deposti i cadaveri riproducevano le sembianze umane dei defunti, così come i canòpi con testa umana usati per le ceneri in caso di incinerazione → tutto questo sottolinea la forte convinzione della civiltà etrusca di una vita dopo la morte.

Scultura e arte etrusca

Gli etruschi sono grandi scultori e si distinguono soprattutto in tre specialità:

- plastica → staute funerarie in pietra che rappresentano frontalmente (stile dedalico) figure maschili e femminili;

- coroplastica → lavorazione della terracotta sia a livello di opere architettoniche che scultoree (es: canòpi e sarcofagi raffiguranti i defunti come il Sarcofago degli Sposi di Cerveteri);

- bronzistica → lavorazione del bronzo per oggetti di piccole dimensioni (es: brozetti votivi), ma, grazie alla tecnica della fusione a cera persa, anche di grandi dimensioni (es: statue votive come la Chimera di Arezzo, ritratti a mezzo busto come il Bruto Capitolino, o statue intere come l’Arringatore).

La scultura etrusca risulta essere un mix tra lo stile greco e quello locale.

Domande da interrogazione

  1. Quali sono le caratteristiche principali della civiltà villanoviana?
  2. La civiltà villanoviana si sviluppa tra il IX e l'VIII secolo a.C. in piccoli centri protourbani tra i fiumi Arno e Tevere. È nota per le necropoli con tombe a pozzetto contenenti urne biconiche o canòpi, utilizzate per conservare le ceneri dei defunti, riflettendo una società con differenziazione sociale.

  3. Come si è evoluta la civiltà etrusca nel tempo?
  4. La civiltà etrusca si evolve dall'VIII secolo a.C. con il sinecismo dei villaggi villanoviani in città. Attraversa tre fasi: l'età orientalizzante con influenze fenicie e greche, l'età arcaica con un aumento del commercio di vino e olio, e una fase di declino con un ritorno all'agricoltura e la romanizzazione.

  5. Quali sono le caratteristiche distintive dell'architettura sacra etrusca?
  6. L'architettura sacra etrusca si ispira ai modelli greci ma presenta templi su podi rialzati accessibili tramite scalinate. L'ordine tuscanico è caratterizzato da colonne lisce e trabeazioni in legno, con frontoni decorati in terracotta, come nel Santuario di Portonaccio a Veio.

  7. In che modo le tombe etrusche differiscono da quelle villanoviane?
  8. Le tombe etrusche praticano principalmente l'inumazione, a differenza dell'incinerazione villanoviana. Sono spesso sotterranee o semisotterranee, con diverse tipologie come tombe a fossa, a camera, a dado e a T, riflettendo la struttura delle abitazioni e la credenza in una vita dopo la morte.

  9. Quali sono le specialità della statuaria etrusca?
  10. La statuaria etrusca eccelle in plastica, coroplastica e bronzistica. Include statue funerarie in pietra, opere in terracotta come canòpi e sarcofagi, e oggetti in bronzo di varie dimensioni, combinando influenze greche e locali, come dimostrato dalla Chimera di Arezzo e il Sarcofago degli Sposi di Cerveteri.

Domande e risposte