Concetti Chiave
- La Chimera di Arezzo è un'opera etrusca in bronzo raffigurante un mostro mitologico, risalente al periodo tra il V e IV secolo a.C.
- L'opera rappresenta una Chimera triforme con corpo di leone, coda di serpente e una testa di capra, in un momento di disperata reazione dopo essere stata colpita da Bellerofonte.
- Elementi arcaici come la criniera schematica e il muso di leone si mescolano a tratti naturalistici, tipici del gusto etrusco del IV secolo a.C.
- La Chimera è stata probabilmente parte di un gruppo scultoreo con Bellerofonte e Pegaso, ma potrebbe anche essere un'offerta votiva dedicata al dio Tin, come suggerisce l'iscrizione "TINSCVIL".
- Dettagli come la criniera lavorata e la postura drammatica indicano un'influenza greca, con particolare attenzione al realismo anatomico dell'opera.
Indice
Descrizione della Chimera di Arezzo
Nome: La Chimera di Arezzo
Autore: ignoto
Datazione: periodo di mezzo, fra il V e il IV secolo a.C. Materiale: bronzo
Misure: h 65cm, l 1,82m
Ubicazione: Firenze, Museo Archeologico
Rappresentazione mitologica e dettagli
La Chimera di Arezzo è un bronzo etrusco che rappresenta un essere mitologico tramandato in Etruria dalla tradizione ellenica.
Esso infatti era raffigurato come un mostro triforme con il corpo e la testa di leone, la coda a forma di serpente e con una testa di capra nel mezzo della schiena.
In quest’opera la Chimera è rappresentata dopo essere stata colpita a morte da Bellerofonte, mentre tenta un’ultima e disperata reazione.
La testa di capra sul dorso è reclinata e morente a causa delle ferite ricevute e flotti di sangue sgorgano dal suo collo; la fiera contrae il corpo che è modellato in maniera da mostrare le costole del torace, e le vene solcano il ventre e le gambe contrastando la rassegnazione della testa caprina.Interpretazioni e iscrizioni
Si pensa che la Chimera facesse parte di un gruppo con Bellerofonte e Pegaso ma non si può escludere completamente l'ipotesi che si trattasse di un'offerta votiva a sé stante; tale considerazione infatti non può essere esclusa poiché vi è un'iscrizione sulla zampa anteriore destra, in cui vi si legge la scritta TINSCVIL ovvero “donata al dio Tin”.
Elementi stilistici e influenze
La Chimera presenta elementi arcaici, come la criniera schematica e il muso da leone che è simile ad alcuni modelli greci del V secolo a.C., mentre il corpo è di una secchezza austera. Altri tratti sono invece più naturalistici, come l'accentuazione drammatica della posa e la sofisticata postura del corpo e delle zampe. Questa mescolanza è tipica del gusto etrusco della prima metà del IV secolo a.C. È da osservare il particolare della criniera, molto lavorata, e che riproduce abbastanza fedelmente l'aspetto naturale del felino. Si pensa infatti che il leone conosciuto dai greci non avesse una criniera sviluppata quanto quello africano o asiatico e che fosse più piccolo.
Domande da interrogazione
- Qual è l'origine e la datazione della Chimera di Arezzo?
- Come è rappresentata la Chimera di Arezzo e quali sono le sue caratteristiche principali?
- Quali elementi stilistici caratterizzano la Chimera di Arezzo?
La Chimera di Arezzo è un'opera etrusca in bronzo, datata tra il V e il IV secolo a.C., e si trova attualmente al Museo Archeologico di Firenze.
La Chimera di Arezzo è raffigurata come un mostro triforme con corpo e testa di leone, coda a forma di serpente e una testa di capra sulla schiena. È rappresentata in un momento di disperata reazione dopo essere stata colpita a morte da Bellerofonte.
La Chimera di Arezzo presenta una mescolanza di elementi arcaici, come la criniera schematica e il muso da leone, e tratti più naturalistici, come la drammatica posa e la sofisticata postura del corpo, tipici del gusto etrusco della prima metà del IV secolo a.C.