Concetti Chiave
- Il frammento dell'affresco proviene da una tomba della necropoli dell'Esquilino a Roma, unico documento di pittura trionfale romana.
- Diviso in quattro registri, l'affresco raffigura scene storiche, con una città fortificata visibile nel secondo registro dietro i personaggi principali.
- Include figure centrali come un romano in toga e un militare, con scene di battaglia nei registri esterni e personaggi gerarchicamente proporzionati.
- Didascalie riportano i nomi di Quinto Fabio e Marco Fannio, suggerendo che uno di loro fosse il proprietario del sepolcro.
- Datato alla prima metà del III secolo a.C., lo stile dell'affresco enfatizza la topografia precisa e la gerarchia delle dimensioni dei personaggi.
Unico documento di pittura romana
Questo frammento proviene da un affresco che decorava la parte di una tomba della necropoli dell'Esquilino a Roma. E' l'unico documento rimasto di pittura romana legata alla tradizione della pittura trionfale, cioè alle tavole che sfilavano durante i trionfi dei generali e illustravano le loro imprese alla folla.
Scene storiche e personaggi
Il frammento è diviso in quattro registri e raffigura scene di soggetto storico. Nel secondo registro l'ambientazione è data dalla città fortificata che si riconosce appena alle spalle dei due personaggi principali: l'uomo a sinistra porta una veste militare, mentre quello di destra, che impugna una lancia, indossa la toga, non ben conservata nell'affresco, ed è perciò sicuramente un romano. Ancora due personaggi, sempre un togato e un militare, sono presenti nel terzo registro, questa volta di fronte ad un gruppo di persone raffigurate di dimensioni ridotte rispetto ai due protagonisti. Il primo e il quarto registro ospitano invece scene di battaglia. L'affresco è completato da didascalie che recano i nomi di Quinto Fabio e Marco Fannio,uno dei quali era probabilmente il proprietario del sepolcro. Nelle scene si identificano episodi delle guerre sannitiche, comprendenti forse la resa di una città, quella raffigurata nel secondo registro.
Dettagli stilistici e storici
L'affresco è dunque databile intorno alla prima metà del III secolo a.C. Dal punto di vista stilistico emergono due caratteristiche proprie della narrazione storica: la collocazione topografica, cioè in un luogo preciso, degli episodi e la gerarchia delle proporzioni in base all'importanza dei singoli personaggi.