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Concetti Chiave

  • Palmira, una città ricca nel deserto siriano, divenne parte dell'Impero romano nel 114 d.C. e fiorì come centro carovaniero.
  • Settimo Odenato, principe locale, salvò Palmira dai Persiani e fu riconosciuto come re dai Romani, mantenendo buoni rapporti con l'Impero.
  • Dopo la morte di Odenato, Zenobia, sua moglie, perseguì una politica di indipendenza e espansione, accogliendo intellettuali alla sua corte.
  • Zenobia conquistò l'Egitto e minacciò il dominio romano fino a che l'imperatore Aureliano fu costretto a negoziare un trattato.
  • Nel 271 d.C., Zenobia dichiarò l'indipendenza di Palmira, ma fu catturata da Aureliano e Palmira venne distrutta nel 273 d.C.

Indice

  1. La città dei palmizi
  2. L'ascesa di Zenobia
  3. La caduta di Zenobia

La città dei palmizi

Nel mezzo del deserto della Siria sorgeva una città straordinariamente ricca e sfarzosa chiamata "la città dei palmizi". Dopo essere stata contesa da Assiri, Babilonesi e Persiani, nel 114 d.C., durante il regno di Traiano, Palmira entrò a far parte dell’Impero romano e divenne ben presto la più importante fra le città carovaniere.

L'ascesa di Zenobia

Verso la metà del II secolo d.C., approfittando della crisi dell’Impero, i Persiani avevano tentato di annettere la città che le legioni romane non erano più in grado di difendere, ma a salvarla era intervenuto un giovane e valoroso principe locale, Settimo Odenato che come ricompensa per i suoi meriti, era stato proclamato da Roma "re di Palmira". Nonostante questo riconoscimento, egli non aveva in alcun modo abusato dei propri poteri e aveva mantenuto con l’Impero rapporti più che amichevoli. Dopo la sua morte, la moglie Zenobia iniziò però una politica di ostilità nei confronti dei Romani. Donna di grandi ambizioni, Zenobia non intendeva essere completamente sottomessa ai romani. Ma Zenobia non era solamente una donna d’azione, infatti, possedeva una solida cultura e apprezzava la letteratura e le arti. Alla corte di Palmira inoltre accolse molti intellettuali, decidendo di creare un cenacolo, al quale si recavano anche intellettuali greci.

La caduta di Zenobia

Dopo aver conquistato l’Egitto, Zenobia spostò in Asia Minore il proprio esercito e arrivò quasi sino al Bosforo. Nel 270 d.C. raggiunse il massimo del suo potere, a tal punto da riuscire a sconvolgere l’equilibrio romano creatosi nella regione: Aureliano si vide costretto a concludere con la regina un trattato, con cui Roma accettava la situazione creatasi in Oriente. Però solo un anno dopo, la sorte di Zenobia cambiò. Aureliano, quando si sentì sicuro delle frontiere sul Danubio e sul Reno, decise che era giunto il momento di eliminarla. Informata delle mosse dell’imperatore, la regina dichiarò l’indipendenza del Regno di Palmira (271 d.C.) e pose l’embargo sui cereali che dovevano essere inviati dall’Egitto in Italia. Aureliano decise di assediare Palmira, offrendo alla regina la possibilità di aver salva la vita purché si ritirasse ai confini dell’Impero. Zenobia rifiutò sdegnosamente.

I soldati di Aureliano riuscirono a raggiungerla sulle rive dell’Eufrate e la ridussero in stato di prigionia. Condotta a Roma, Zenobia fu costretta a seguire il trionfo del suo vincitore, mentre poco dopo la città di Palmira veniva distrutta dalle armate imperiali di Aureliano (nel 273 d.C.).

Domande da interrogazione

  1. Chi era Zenobia e quale ruolo ha avuto nella storia di Palmira?
  2. Zenobia era la moglie di Settimo Odenato e, dopo la sua morte, divenne una figura di grande ambizione e cultura. Ha guidato Palmira in una politica di ostilità verso i Romani, espandendo il suo regno fino all'Egitto e quasi al Bosforo, raggiungendo il massimo potere nel 270 d.C.

  3. Come ha reagito Zenobia alle minacce di Aureliano?
  4. Zenobia dichiarò l'indipendenza del Regno di Palmira nel 271 d.C. e pose un embargo sui cereali dall'Egitto all'Italia. Rifiutò l'offerta di Aureliano di ritirarsi ai confini dell'Impero, ma fu infine catturata e portata a Roma.

  5. Qual è stato il destino finale di Palmira sotto il dominio di Zenobia?
  6. Dopo la cattura di Zenobia, Palmira fu assediata e distrutta dalle armate imperiali di Aureliano nel 273 d.C., segnando la fine del suo regno e della città come centro di potere.

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