Concetti Chiave
- Diocleziano, salito al potere nel 284, stabilì una monarchia assoluta riformando l'esercito per garantire la stabilità e prevenire rivolte, creando un sistema più efficiente ma costoso.
- La riforma amministrativa del 293 suddivise l'impero in diocesi e prefetture, introducendo la tetrarchia per migliorare la gestione territoriale e risolvere i problemi di successione.
- Con la iugutio-capitatio, Diocleziano attuò una riforma fiscale che legava i cittadini alla terra e alle professioni, ma contribuì all'immobilizzazione sociale.
- L'economia soffrì per l'inflazione e le riforme fiscali; l'Edictum de pretiis, volto a controllare i prezzi, fallì, favorendo il mercato nero.
- Le persecuzioni cristiane, intensificate da Diocleziano su iniziativa di Galerio, culminarono nel 303-304, ma terminarono con un editto di tolleranza nel 311.
Indice
L'ascesa di Diocleziano
Il IV secolo si aprì con un po di stabilità, nel 284 il potere passò nelle mani di Diocleziano un povero soldato dalmata che tenne il comando in maniera stabile per 21 anni. Creò una corte e un appalto di funzionari che governassero insieme a lui al fine di restaurare lo stato.Voleva stabilire una monarchia assoluta diventando il solo dominus approfittando del fatto che il Senato aveva perso potere politico e non venivano convocate le assemblee popolari.
Riforme militari e amministrative
Per limitare le ingerenze riformò l’esercito diminuendo il numero delle legioni affinchè nessun comandante potesse fare una rivolta con una vasto gruppo di soldati. L’esercito fu diviso in:
- Limitanei: truppe di frontiera che risiedevano sul limes.
- Comitatus: truppe da combattimento erano stanziati nelle retrovie e erano sotto il comando dell’imperatore, pronte ad agire quando necessario.
L’esercito era più efficiente ma anche più dispendioso poichè esso comprendeva 600.000 uomini a cui si doveva provvedere al sostentamento.
La tetrarchia e la divisione dell'impero
Nel 293 deliberò una riforma che cambiò l’assetto del governo:
L’impero fu diviso in 12 diocesi composta da più province. Erano a loro volta raggruppate in 4 regioni dette prefetture.
Le 4 prefetture erano affidate 2 a 2 cesari e 2 a 2 augusti che avevano una certa supremazia sui cesari.
Tra gli augusti troviamo certamente Diocleziano affiancato da Massimiano a cui affido italia e africa e invece i cesari erano Galerio, a cui era affidata la penisola balcanica e Costanzo Cloro che controllava la Gallia e la Spagna.
Tutto ciò perché era impossibile governare un territorio così vasto ma fu fatto anche per ridurre problemi con le successioni.
Questo governo fu detto tetrarchia anche se a Diocleziano fu riconosciuta l’autorità suprema. Ciò portò ad equiparare l’Italia agli altri possedimenti territoriali e ogni prefettura ebbe una sua capitale:
- Treviri.
- Milano.
- Sirmio.
- Nicomedia.
Roma pur restando moralmente la capitale dell’impero aveva perso tutta la sua importanza e il Senato fu solo il consiglio comunale della città.
Riforme fiscali e conseguenze economiche
Attuò una riforma fiscale per sostentare le istituzioni dello stato, infatti l’importo delle tasse versate cambiava di anno in anno e in caso di emergenza (qualche imperatore prosciugava le casse dello stato) si ricorreva a tributi straordinari o confische. Diocleziano programmò le tasse in base a quanta terra coltivabile aveva ogni unità ovvero iugum doveva essere di un cittadino da tassare detto caput. Da qui nasce il nome di iugutio-capitatio. I cittadini liberi invece detti curiali venivano tassati in base a parametri di produttività. Ciò obbligò i cittadini a non lasciare la propria terra o la propria professione in modo da non mutare il flusso dei tributi. I figli avevano gli stessi doveri fiscali dei genitori e per questo le professioni diventarono ereditarie; si ha quindi un imbalsamazione della società.
Questa riforma non contribuì a ristabilire l’equilibrio economico. I tributi erano molto alti e si doveva anche contribuire in natura all’esercito. L’inflazione crebbe e così Diocleziano emanò L’edictum de pretiis con cui imponeva un calmiere su mille prodotti di uso quotidiano. Quelle merci scomparirono dal mercato poichè non era vantaggioso per nessuno vendere e si creò quindi un mercato di contrabbando dove i prezzi erano più alti. Il provvedimento fu abolito. Il fallimento economico fu dovuto ai numerosi latifondisti che penalizzavano i piccoli agricoltori, l’artigianato era ridotto al minimo indispensabile, tutto era devastato da guerre, pestilenze e carestie e c’era un calo demografico.
Persecuzioni cristiane e tolleranza
ll cristianesimo era ormai diffuso e risultava una minaccia così Galerio, poiché credeva che i cristiani fossero il motivo dei mali dell’impero, convinse l’imperatore Diocleziano a condurre delle persecuzioni. In merito nel 303-304 vennero emanati editti che prevedevano distruzioni delle chiese, divieto di celebrare riti e di partecipare alla vita pubblica per i cristiani. I libri sacri vennero sequestrati e bruciati e molti furono gli arresti e le condanne a morte. Divenuto augusto Galerio nel 311 emanò un editto che diede inizio alla tolleranza di questa religione.
Domande da interrogazione
- Quali furono le principali riforme amministrative introdotte da Diocleziano?
- Come Diocleziano cercò di stabilizzare l'economia dell'impero?
- Quali furono le conseguenze delle riforme fiscali di Diocleziano sulla società?
- In che modo Diocleziano affrontò la crisi economica e quali furono i risultati?
- Quali furono le azioni di Diocleziano nei confronti dei cristiani e come cambiarono nel tempo?
Diocleziano introdusse la divisione dell'impero in 12 diocesi raggruppate in 4 prefetture, governate da 2 cesari e 2 augusti, creando un sistema di tetrarchia per migliorare la gestione del vasto territorio.
Diocleziano attuò la riforma fiscale iugutio-capitatio, programmando le tasse in base alla terra coltivabile e obbligando i cittadini a mantenere le loro professioni, ma l'economia non si stabilizzò a causa dell'inflazione e del fallimento dell'Edictum de pretiis.
Le riforme fiscali portarono a un'imbalsamazione della società, poiché i figli ereditavano i doveri fiscali dei genitori e le professioni divennero ereditarie, limitando la mobilità sociale.
Diocleziano cercò di affrontare la crisi economica con l'Edictum de pretiis per calmierare i prezzi, ma il provvedimento fallì, portando a un mercato di contrabbando e non risolvendo i problemi economici dell'impero.
Diocleziano, influenzato da Galerio, emanò editti contro i cristiani nel 303-304, distruggendo chiese e vietando riti, ma nel 311 Galerio emanò un editto di tolleranza verso il cristianesimo.