Concetti Chiave
- Vesta era la dea del focolare e protettrice di Roma, venerata privatamente e pubblicamente con un fuoco sacro sempre acceso.
- Il tempio di Vesta, custodito dalle vestali, conteneva oggetti sacri come il Palladio, una statua di Atena portata da Troia.
- Le vestali erano sacerdotesse dedicate a mantenere il fuoco sacro, garantendo la prosperità di Roma, punite se la fiamma si spegneva.
- Le vestali, uniche sacerdotesse femminili, godevano di privilegi come l'autonomia dall'autorità paterna e la possibilità di fare testamento.
- Scelte da bambine, le vestali servivano per 30 anni mantenendo la castità, pena la morte, in casi estremi con sepoltura viva.
Il culto di Vesta
Vesta era la dea del focolare domestico del fuoco. Inoltre era la divinità protettrice di Roma. Essa era venerata privatamente in ogni casa. Il suo culto pubblico si teneva in un apposito tempo e consisteva nel mantenere accesso, per sempre, il fuoco a lei sacro. Essa veniva rappresentata in piedi o seduta su di un trono con in mano uno scettro e una coppa per offrire bevande durante i sacrifici rituali.
Il suo tempio, che probabilmente conteneva oggetti sacri come il Palladio, cioè una statua di Atena portata da Enea da Troia, era custodito dalle vestali, sacerdotesse la cui missione fondamentale era quella di impedire che si spegnesse la fiamma del fuoco sacro a Vesta, che era il simbolo del focolare di tutti i Romani di cui essa garantiva la prosperità. L’estinzione di questo fuoco avrebbe potuto significare la fine di Roma, perciò, se la fiamma si fosse spenta, la vestale che aveva avuto il compito di sorvegliare, sarebbe stata punita con la fustigazione, inferta dal pontefice massimo.Le vestali e i loro privilegi
Le vestali costituivano l’unico corpo sacerdotale femminile, formato, al massimo, da sei donne che godevano un grande prestigio ed avevano numerosi privilegi. Per esempio, non erano sottoposte all’autorità paterna e potevano fare testamento. Durante i giochi, esse aveva il privilegio di potersi sedere accanto ai senatori, mentre alle altre donne erano riservate delle zone più appartate e più in alto. Esse potevano circolare sui carri anche di giorno ed avevano il potere di far annullare la pena di morte emessa nei confronti dei condannati che incontravano durante il tragitto..
Obblighi e punizioni delle vestali
Esse venivano scelte quando erano piccole ed avevano l’obbligo di prestare il servizio alla dea per circa trenta anni. Durante questo periodo, esse aveva l’obbligo rigoroso di restare vergini. La trasgressione a tale voto di castità veniva punita con la morte. Alcune testimonianze ci fanno capire che in tale evenienza, la vestale fosse sepolta viva, con una candela e un pezzo di pane, per evitare che il suo sangue, considerato, sacro fosse sparso.
Domande da interrogazione
- Qual era il ruolo principale delle vestali nel culto di Vesta?
- Quali privilegi godevano le vestali rispetto alle altre donne romane?
- Quali erano le conseguenze per una vestale che violava il voto di castità?
Le vestali avevano il compito fondamentale di mantenere sempre acceso il fuoco sacro a Vesta, simbolo del focolare di tutti i Romani, la cui estinzione avrebbe potuto significare la fine di Roma.
Le vestali godevano di numerosi privilegi, come non essere sottoposte all'autorità paterna, poter fare testamento, sedere accanto ai senatori durante i giochi, circolare sui carri anche di giorno e annullare la pena di morte per i condannati incontrati.
La violazione del voto di castità da parte di una vestale era punita con la morte, spesso attraverso la sepoltura viva, per evitare che il suo sangue sacro fosse sparso.