Concetti Chiave
- La Terza guerra punica fu innescata dalla debolezza di Cartagine dopo la sconfitta nella Seconda guerra punica e dalla sua ripresa economica e politica.
- Il panorama politico romano era diviso tra il partito progressista di Scipione, favorevole all'espansione territoriale, e il partito conservatore di Marco Porcio Catone, contrario per motivi agricoli e culturali.
- Entrambi i partiti romani concordavano sulla necessità di distruggere Cartagine, vista come una minaccia per la ripresa economica della regione.
- La guerra iniziò ufficialmente nel 149 a.C. quando Roma accusò il Re Numida Massimissa di espandersi nei territori cartaginesi senza autorizzazione.
- Nel 146 a.C., Scipione Emiliano distrusse Cartagine, trasformandola in una provincia romana e segnando un'espansione significativa del territorio romano.
La fine della seconda guerra punica
La seconda guerra punica terminò nel 202 a.C. con la sconfitta di Cartagine,poichè quest’ultima era debole avendo perso la flotta e avendo dichiarato guerra alla Spagna senza l’approvazione di Roma dovette pagare un’indennità. Per riprendersi sia dal punto di vista politico che economico organizzarono una terza guerra sul fronte orientale,dove era impegnata Roma.
Divisioni politiche a Roma
Il popolo romano erano diviso in due partiti diversi:quello progressista di Scipione e quello conservatore di Marco Porcio Catone il Censore.
Il primo era a favore della guerra per l’espansione dei territori verso oriente come Cartagine mentre il secondo invece no poiché pensavano che le guerre avrebbero provocato un capovolgimento dell’agricoltura provocato dal fatto che i contadini sarebbero stati impegnati nella guerra e i compi non lavorati.
Il partito conservatore era composto dalle famiglie che si dedicavano all’aristocrazia romana e dai latifondisti che seguivano un costume patriotico.
La terza guerra punica
Inoltre Marco sottolineo anche il fatto che Roma con questa spedizione si sarebbe avvicinata verso la cultura orientale greca ed entrambi i partiti erano d’accordo sulla ripresa di Cartagine e sul fatto che quest’ultima andasse distrutta.
Così il pretesto per un terzo conflitto contro Cartagine fu quello di dichiarare guerra nel 149 a.C. al Re Numida Massimissa poiché era proibito conquistare territori senza il consenso di Roma e questi stava conquistando i territori di Cartagine.
Nel 149 a.C. si avviò un’attività militare verso Cartagine avviata da Scipione Emiliano il quale riuscì a distruggere Cartagine ne 146 a.C. e a renderla provincia romana. Secondo la tradizione,gli abitanti di Cartagine furono venduti come schiavi e i terreni di Cartagine furono cosparsi di sale,segno di maledizione poiché in questo modo non potevano dare frutti.
Così i territori conquistati da Roma erano tutto il territorio italico,macedone,illirico,gallico,dell’asia minore e della Spagna.
Domande da interrogazione
- Quali furono le conseguenze della sconfitta di Cartagine nella seconda guerra punica?
- Quali erano le divisioni politiche a Roma durante il periodo delle guerre puniche?
- Come si concluse la terza guerra punica e quali furono le sue conseguenze?
Cartagine, dopo la sconfitta nel 202 a.C., perse la flotta e dovette pagare un'indennità a Roma. Inoltre, la sua dichiarazione di guerra alla Spagna senza l'approvazione di Roma contribuì alla sua debolezza.
A Roma, vi erano due partiti principali: il partito progressista di Scipione, favorevole all'espansione territoriale, e il partito conservatore di Marco Porcio Catone il Censore, contrario alle guerre per timore di un impatto negativo sull'agricoltura.
La terza guerra punica si concluse nel 146 a.C. con la distruzione di Cartagine da parte di Scipione Emiliano. Cartagine divenne una provincia romana, i suoi abitanti furono venduti come schiavi e i suoi terreni furono cosparsi di sale per impedirne la fertilità.