Concetti Chiave
- L'iconografia dei templi gemelli di Costantinopoli potrebbe riflettere immagini di monete e statue romane, come il tetradramma del 330 e il dittico del Kunsthistorisches Museum di Vienna.
- I restauri del tempio della Velia hanno rivelato due fasi costruttive, suggerendo analogie tra le statue di culto romane e quelle nei templi di Costantinopoli.
- I reperti bronzei dei Musei capitolini potrebbero appartenere a una statua di Traiano, poi modificata per rappresentare Costantino, evidenziando strategie di legittimazione politica.
- Costantino, come Traiano, non cercava auto-celebrazione ma lasciava che il senato e il popolo lo onorassero, in una deliberata imitazione dei migliori principi.
- Le scelte iconografiche e di restauro riflettono il tentativo di Costantino di consolidare la sua autorità e rafforzare i legami con il senato romano.
Indice
Iconografia della dea del tempio
Quale fosse l’iconografia di quest’ultima e quale immagine avesse la dea del tempio affiancato al Tycheion (Fortuna Romana, o dea Roma, comunque la si voglia chiamare) si può in qualche modo ricostruire. L’una probabilmente ricalcava l’immagine del tetradramma a lei dedicato per la fondazione del 330 ma, essendo situata sotto una porta voltata del Palazzo, era astante, con elmetto, asta sulla destra, globo sormontato da Vittoria alata sulla sinistra, come nel dittico con Roma e Costantinopoli del Kunsthistorisches Museum di Vienna.
L’altra poteva essere stata scolpita o rilavorata perché fosse più simile alla statua di culto di Roma Aeterna del tempio di Venere e Roma nel foro romano.Restauri e ipotesi archeologiche
I restauri, condotti tra il 1998 e il 2000 dalla Soprintendenza Archeologica di Roma sul tempio della Velia, hanno individuato una duplice fase costruttiva nella conformazione interna delle celle, la seconda della quale dovuta a Costantino. Ciò permette alcune ipotesi sia sulle fattezze delle statue di culto in esso ricollocate, sia sulle possibili analogie tra il tempio romano e i due templi gemelli di Costantinopoli.
Reimpiego e imitazione di Traiano
Altra ipotesi, peraltro, vorrebbe che i reperti bronzei dei Musei capitolini appartenessero a un’originaria statua di Traiano proveniente da un’area vicino al Colosseo (forse nel vicino Foro imperiale), riscolpita per raffigurare Costantino radiato. Se così fosse, tale reimpiego costituirebbe un’ulteriore testimonianza di quella imitatio optimi principis, che fu consapevolmente perseguita dal vincitore di Massenzio per ripristinare le relazioni con il senato, una volta catturata Roma: come è stato di recente notato, infatti, non diversamente da Traiano, Costantino non onorò se stesso, ma lasciò che fosse il senato e il popolo a onorarlo (Flavii meritis ... patres sacravere).