Concetti Chiave
- Costantino introdusse un rituale di onorare la Tyche con una parata militare, combinando elementi pagani e cristiani.
- Malala descrive un sacrificio incruento a Dio, interpretato come un segno dell'avversione di Costantino per i sacrifici cruenti.
- Nel passato, si credeva che il sacrificio di una giovane fanciulla fosse essenziale per conferire potere salvifico alle statue delle Tychai cittadine.
- Rituali simili furono attribuiti a figure storiche come Alessandro Magno e Augusto, secondo la Chronographia di Malala.
- Il sacrificio umano era visto come un mezzo per garantire la fortuna e la protezione della città appena fondata.
Indice
Il rituale di Costantino
Costantino, comunque, scelse di onorare la Tyche in mano a Costantino, quando portata su carro all’ippodromo, con una parata militare di soldati vestiti di clamide e sandali, che recavano in mano candele accese.
Interpretazioni storiche e sacrifici
Si trattava di un rituale nuovo, che oggi siamo inclini a interpretare come espressione di mediazione e compromessi, affinché pagani e cristiani potessero riconoscersi in un culto civico, connesso strettamente con quello dell’imperatore.
Come fosse avvertito all’epoca è difficile dire. Quando Malala introduce per la prima volta la Tyche cittadina, subito dopo aver parlato della statua imperiale nel foro, aggiunge che Costantino « ... la chiamò Anthousa, dopo aver fatto un sacrificio incruento a Dio». Se ne è desunto che l’imperatore avesse evitato sacrifici animali tradizionali, indirettamente vedendo l’allusione come possibile ulteriore prova dell’avversione di Costantino per i sacrifici cruenti che, secondo Eusebio, egli avrebbe vietato per legge. Senza entrare qui nel merito della questione, preme tuttavia sottolineare che in quel passo Malala non pensava a offerte animali, bensì a un sacrificio umano.Racconti di fondazione e sacrifici
In tutti i racconti di fondazione di città riportati nella sua Chronographia, infatti, egli descrive un rituale che era creduto essenziale per conferire il magico potere salvifico alle statue delle Tychai cittadine: il sacrificio di una giovane fanciulla, il cui nome e le cui sembianze erano assunte dalla statua, da cui incolumità e buona fortuna della nuova città sarebbero dipese. Così, a suo dire, avevano fatto alcuni mitici fondatori, come Tauros che, nel fondare Gortyna, chiamò Kallinike la Tyche dalla fanciulla sacrificata, ma pure Alessandro Magno, che aveva sacrificato Makedonia a Rakoustis quando la ricostruì come Alessandria, e Augusto, che aveva sacrificato Gregoria, nel fondare Ancyra e creare la provincia di Galatia; persino Traiano avrebbe sacrificato la vergine Kalliope prima di erigere la sua statua come Tyche, per segnare il completamento del teatro in Antiochia.
Domande da interrogazione
- Qual era il significato del rituale introdotto da Costantino con la Tyche?
- Come Malala descrive il sacrificio associato alla Tyche cittadina?
- Quali esempi storici di sacrifici per la Tyche sono menzionati da Malala?
Il rituale introdotto da Costantino, che includeva una parata militare con soldati vestiti di clamide e sandali, era un'espressione di mediazione e compromesso tra pagani e cristiani, permettendo loro di riconoscersi in un culto civico legato all'imperatore.
Malala descrive un rituale di fondazione delle città che includeva il sacrificio di una giovane fanciulla, il cui nome e sembianze erano assunti dalla statua della Tyche, conferendo potere salvifico e fortuna alla nuova città.
Malala menziona esempi storici come Tauros che sacrificò Kallinike per Gortyna, Alessandro Magno che sacrificò Makedonia per Alessandria, Augusto che sacrificò Gregoria per Ancyra, e Traiano che sacrificò Kalliope per Antiochia.