Anna27-9
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Concetti Chiave

  • La fisica è una scienza che studia le leggi della natura, evolvendosi in diversi ambiti come la fisica quantistica, astrofisica e termodinamica.
  • Le strutture megalitiche, come menhir, dolmen e cromlech, sono costruzioni antiche con possibili scopi religiosi o scientifici legati all'agricoltura.
  • I Sumeri e gli Egizi hanno contribuito alla scienza con innovazioni come il sistema sessagesimale, l'aratro e il calendario solare di 365 giorni.
  • La Cina è una delle civiltà più antiche e ha inventato oggetti come la carta e la bussola, fondamentali per le tecniche moderne di scrittura e navigazione.
  • I filosofi presocratici, come Talete e Anassimandro, hanno cercato di spiegare l'origine del mondo attraverso elementi naturali e concetti astratti.

Indice

  1. Cos'è la Fisica
  2. La nascita e la storia della fisica
  3. Le strutture megalitiche
  4. I Menhir
  5. I Dolmen
  6. Cromlech
  7. Il Mito (mythos)
  8. Dai Sumeri ai Greci
  9. I Sumeri
  10. Lo studio del tempo e la matematica
  11. L’astronomia
  12. Gli Egizi
  13. I Babilonesi
  14. Gli Ittiti
  15. Le popolazioni orientali - La Cina
  16. La bussola(239 a.C. circa)
  17. I Greci
  18. I filosofi della natura (o presocratici)
  19. Talete
  20. Anassimandro
  21. Anassimene
  22. Ipparco di Nicea
  23. Pitagora
  24. Il pensiero di Pitagora
  25. Il teorema di Pitagora
  26. Le regole dei pitagorici
  27. Vocabolario
  28. Sitografia
  29. Bibliografia

Cos'è la Fisica

La Fisica è la scienza che ricerca e studia le leggi della natura, cioè cerca di dare una spiegazione logica e razionale ai fenomeni naturali.
Oggi la fisica si suddivide in diversi ambiti:
  • Fisica quantistica
  • Fisica delle particelle
  • Fisica atomica
  • Astrofisica
  • Cosmologia
  • Elettromagnetismo
  • Ottica
  • Acustica
  • Meccanica
  • Termodinamica

La nascita e la storia della fisica

Prima della nascita della fisica come la intendiamo oggi, bisogna andare molto indietro nel tempo per scoprire come essa sia nata. Infatti la fisica nasce addirittura ai tempi degli antichi Greci, ma prima dei Greci le varie popolazioni come si
spiegavano i fenomeni naturali?

Le strutture megalitiche

Nel Neolitico, a partire dal V millennio a.C., nell’intero continente europeo si diffondono oltre ventimila insediamenti megalitici (dal greco mégas, grande, e lithos, pietra), cioè costruzioni o strutture realizzate sovrapponendo dei blocchi di pietra squadrati di dimensioni colossali (i megaliti, appunto).
Si differenziano nelle varie regioni (Portogallo,Bretagna, Scandinavia, Caucaso) per la loro disposizione, possono essere infatti isolati,riuniti in gruppi o disposti secondo vari allineamenti.
Lo scopo di queste strutture non è stato ancora chiarito, ma forse avevano una funzione religiosa oppure scientifica, più che altro per calcolare il passare delle stagioni e quindi magari per regolarsi con l’agricoltura.

I Menhir

Il menhir(dall’antico bretone men, pietra, e hir, alto, lungo), in italiano noto anche come pietrafitta, è la struttura più semplice fra le costruzioni megalitiche, infatti, consiste in un unico monolite (dal greco mónos, solo, unico, e lithos, pietra), cioè un enorme blocco di pietra, conficcato al suolo e sagomato in modo da assumere una forma appuntita e slanciata verso l'alto.
I menhir sono di dimensioni variabili, possono andare da un’altezza di un metro ad una di 20 metri e sono spesso disposti in file molto lunghe che possono arrivare anche fino ad un chilometro.

I Dolmen

I dolmen (dal bretone dol, tavola, e men, pietra), il cui nome significa letteralmente “tavola di pietra”, sono costruzioni megalitiche costituite da due o più menhir verticali (gli stipiti o piedritti) sui quali viene appoggiato orizzontalmente un enorme lastrone di pietra (la tavola), detto architrave.
L’insieme di architrave e piedritti prende il nome di trilite.
Con queste strutture si delimitava un’area forse dedicata a riti magici o a sepolture collettive.

Cromlech

I cromlech (dal gallese crom, ricurvo, e lech, pietra) sono grandi costruzioni megalitiche a pianta circolare.
Sono molto diffusi in Svezia, Danimarca, nelle regioni atlantiche della Francia e soprattutto in Gran Bretagna, e consistono in una serie di monoliti a cui viene data la forma di un parallelepipedo o di un tronco di piramide che vengono piantati nel suolo in cerchio, per delimitare delle zone riservate forse a cerimonie di culto.
Il cromlech più famoso e meglio conservato è quello di Stonehenge, presso Salisbury, in Inghilterra.
È sorto a partire dal 3000 a.C. circa e venne ampliato fino al 1500 a.C.
Esso consisteva in un doppio recinto di triliti monolitici, disposti a formare una sorta di duplice, gigantesco cerchio. All’interno del cromlech si innalzavano cinque grandi dolmen disposti a “U”.
La funzione di Stonehenge non è ancora stata definita, potrebbe trattarsi di un santuario, di un osservatorio astronomico o di un calendario solare.

Il Mito (mythos)

Prima che nascesse la fisica, gli uomini, sin dalla preistoria, decisero di trasformare in storie i grandi misteri dell’esistenza. Queste storie avevano, appunto, lo scopo di dare una risposta ai grandi interrogativi dell’uomo e si svilupparono tutte intorno a dei temi ricorrenti, quali:
  • l’origine del cosmo e dei fenomeni naturali;
  • la nascita dell’essere umano;
  • il destino dell’umanità;
  • la nascita e la storia di una civiltà.

Questi racconti si evolverono con il passare del tempo e diventarono sempre più complessi e ricchi di particolari, fino a prendere la forma di quelli che oggi noi chiamiamo miti, ovvero vere e proprie narrazioni favolose con un valore simbolico-religioso.
Con il passare del tempo, i vari miti costituirono delle vere e proprie religioni, che portarono gli uomini a credere nell’esistenza di esseri divini, ognuno dei quali con un “potere” (ad esempio Zeus era il re degli dèi e poteva evocare i fulmini).

Dai Sumeri ai Greci

Prima dei Greci altre popolazioni studiarono la natura e i suoi fenomeni per cercare di dare a questi ultimi una spiegazione. Un esempio di queste popolazioni sono i Sumeri e gli Egizi.

I Sumeri

La civiltà sumerica comparve nell’area della Mesopotamia dal 4o al 5o millennio a.C.
Dalla metà del 4o millennio i Sumeri diventarono una fiorente civiltà urbana anche dal punto di vista culturale, i Sumeri, infatti, condussero molti studi sul tempo e la matematica e sull’astronomia.

Lo studio del tempo e la matematica

I Sumeri inventarono il sistema sessagesimale (basato sul numero 60) per misurare il tempo, inoltre sapevano calcolare aree, radici, volumi ecc. e applicarono per primi la ruota ai trasporti di terra

L’astronomia

I Sumeri conoscevano il nome di stelle e pianeti, scoprirono che i loro movimenti si ripetevano secondo regolari scansioni temporali ed elaborarono un calendario lunare:
i Sumeri avevano riconosciuto un ciclo di sette giorni tra una fase di luna e l’altra come settimana. Quattro settimane costituivano una lunazione, un ciclo completo di vita della Luna. Le 12 lunazioni costituivano 12 mesi. I 12 mesi costituivano un anno. L’anno nuovo cominciava in primavera con l’avvistamento all’alba di una particolare stella della costellazione dell’Ariete.

Gli Egizi

Gli Egizi comparvero in Mesopotamia all’incirca nello stesso periodo dei Sumeri. Erano famosi per le loro conoscenze tecniche e scientifiche. Le loro opere andavano da quelle idrauliche per governare le acque del Nilo, a quelle architettoniche, come ad esempio le piramidi.
Gli Egizi, inoltre, conoscevano l’aritmetica e la geometria, che applicavano nell’agrimensura (cioè la disciplina che si occupa di misurare i terreni, di descriverli cartograficamente, di stimarli ecc.).
Oltre a questo essi erano conosciuti per le loro conoscenze in campo medico ed erano anche grandi osservatori del cielo, che aveva un significato religioso, il che li portò ad accumulare varie conoscenze astronomiche, tanto che idearono il primo calendario solare di 365 giorni.
Gli Egizi inventarono anche:
  • l’aratro;
  • le antenate delle mentine (delle palline gommose composte da incenso, mirra e cannella che venivano cotte nel miele);
  • Il trucco (utilizzato principalmente dai faraoni);
  • l’inchiostro nero;
  • le serrature, formate da un chiavistello collegato a dei perni di legno, che potevano essere alzati usando una chiave. Quando veniva inserita la chiave, i perni scorrevano nel chiavistello e ciò comportava l’apertura della porta.Questa invenzione, però, presentava un difetto, ossia, le dimensioni. Le serrature, infatti, potevano misurare fino a 60 centimetri di lunghezza e, questo, rendeva complicato il loro utilizzo. Solo dopo le serrature vennero perfezionate dai Romani.

I Babilonesi

La civiltà babilonese nacque intorno al 1894 a.C. con la fondazione della prima grande città, Babilonia, nella regione della Mesopotamia. La cultura babilonese fu fondamentale per la nascita di alcune discipline scientifiche come l'astronomia, la medicina e l'algebra, anche se in molti campi come l'arte, la letteratura e la scrittura, i babilonesi acquisirono le conoscenze dei sumeri. I Babilonesi inventarono le macchine idrauliche,inventarono la clessidra e la meridiana la misurazione con il cubito e progredirono nella matematica e nella geometria. Nel campo della scienza, i babilonesi diedero molti contributi importanti, soprattutto in matematica e astronomia. Svilupparono un sistema di numerazione complesso e crearono le prime tabelle di moltiplicazione e divisione. I babilonesi furono anche tra i primi osservatori del cielo, e studiando il moto dei pianeti svilupparono un calendario basato sui movimenti lunari, inoltre divisero il giorno in 24 ore.

Gli Ittiti

Intorno al 1350 a.C. raggiunse la sua massima espansione uno dei più potenti stati dell’antichità: l’impero ittita, i cui domini comprendevano l’Anatolia e gran parte dell’attuale Siria. Gli Ittiti si espansero grazie ad una nuova e potente arma,il carro da guerra.
Questi veicoli esistevano già mille anni prima: l’esempio più conosciuto è quello rappresentato nello Stendardo di Ur. Esso ha quattro ruote di legno piene, con un diametro che varia dai 50 agli 80 centimetri, e dei cerchi in pelle, probabilmente fissati con chiodi di rame o bronzo. Secondo questa raffigurazione il carro trasportava un cocchiere e un guerriero armato di giavellotti. Il carro era trainato da un asino, diretto grazie ad un anello collocato sulla cartilagine nasale.Questo, però era uno strumento poco efficiente, di conseguenza i carri erano lenti e poco maneggevoli. La loro funzione era probabilmente quella di inseguire i nemici: ecco perché solitamente sono rappresentati nell’atto di schiacciare l’avversario. Il carro doveva essere anche un elemento di prestigio usato nelle parate trionfali e nei riti funebri.

Con il passaggio dal III al II millennio a.C. i carri divennero una delle principali armi dell’epoca e furono oggetto di vari ammodernamenti:
- la ruota piena venne sostituita da quella a raggi, più leggera;
- il morso prese il posto dell’anello nasale;
- gli asini furono sostituiti da una coppia di cavalli uniti a un timone centrale al quale era agganciata una piattaforma aperta sul retro.
Gli ittiti svilupparono un nuovo modello di carro con ruote ancora più leggere, a sei raggi invece di otto. Secondo alcune rappresentazioni il cocchio ittita misurava tra i 2,1 e i 2,5 metri di lunghezza.
La maggior leggerezza rispetto a quelli nemici veniva compensata dalla presenza di un terzo passeggero: oltre all’auriga e al guerriero c’era uno scudiero che si agganciava agli anelli posteriori della struttura e ne aumentava così la stabilità durante le manovre. La rapidità dei carri (che a volte si spostavano di notte) permetteva agli ittiti di compiere attacchi a sorpresa dagli effetti potenzialmente letali.

Se sui carri ittiti si utilizzavano le lance, tra i contingenti nemici l’arma più diffusa era l’arco composito, realizzato con lamine di corno e vari tipi di legname. Aveva una portata di circa 200 metri e una frequenza di tiro tra i 6 e i 10 proiettili al minuto, per questo l’arco era molto più efficace della lancia o del giavellotto.
Il carro era utilizzato più per inseguire i nemici che per condurre degli attacchi veri e propri, anche se forse in alcuni casi aiutava la fanteria a rompere le linee nemiche. Su un terreno favorevole poteva raggiungere una velocità di 16 chilometri orari. Per dotarsi di battaglioni di carri lo stato doveva disporre di grandi risorse, servivano, infatti,:
ampi arsenali dove riporre i carri (di solito smontati);
grandi stalle per i cavalli;
reti commerciali attive per procurarsi i vari tipi di legname.

Le popolazioni orientali - La Cina

La civiltà cinese è una delle più antiche del mondo: già tra il 3° e il 2° millennio a.C. governavano sulla Cina le prime dinastie di sovrani. Nel 221 a.C. la dinastia Qin ha unificato il paese,da allora la Cina è stata un vasto impero unitario caratterizzato da periodi di splendore e di decadenza. Un importante elemento unificatore fu la lingua, il cinese mandarino, che ha un'origine antichissima: secondo alcuni studiosi era diffusa già nel 5° millennio a.C.
In Cina furono inventate molti oggetti che utilizziamo ancora oggi, ecco alcuni esempi:
La carta (II secolo a.C.)
L'invenzione della carta è attribuita a T'sai Lun (o Cai Lun), un funzionario imperiale che nel 105 d.C mise a punto un sistema per ricavare dei fogli a partire da pezzi di stoffa usata. Nel tempo poi la lavorazione della carta si affinò, impiegando fusti di bambù o paglia di riso per ricavare materiali più adatti a diventare un supporto su cui scrivere con facilità.

La bussola(239 a.C. circa)

I cinesi scoprirono il campo magnetico della Terra e che un ago, opportunamente magnetizzato, finiva sempre per indicare il Nord.Questa novità però non fu subito utilizzata per scopi particolarmente utili: nei primi secoli dalla sua invenzione, la bussola era usata come un gioco per stupire il pubblico.È solo verso l'anno Mille che venne utilizzata per rivoluzionare i metodi di navigazione, che fino ad allora si orientavano sulla posizione delle stelle.

I Greci

In Grecia, dal VI secolo a.C., alcune scuole dell’epoca cercarono di spiegare i fenomeni naturali attraverso gli elementi primordiali (terra, acqua, aria e fuoco) o anche attraverso concetti astratti come i numeri della scuola pitagorica.
Nacque così la teoria atomistica di Leucippo e Democrito, secondo la quale tutta la realtà, inclusa l’anima, è materiale ed è composta da atomi in continuo movimento in uno spazio vuoto.

Nel IV secolo a.C. il sistema fisico-filosofico di Aristotele sostituì questa teoria, fondando la fisica sull'osservazione.
Aristotele distinse due mondi: quello celeste e quello terrestre.
- Il mondo celeste, incorruttibile e inalterabile, è costituito da sfere concentriche, ognuna delle quali sostiene un pianeta, ed è limitato dalla sfera delle stelle fisse. I moti delle sfere sono naturali ed eterni e sono impressi da un motore primo immobile.
- Il mondo terrestre, o sublunare è fermo al centro dell'Universo ed è un miscuglio di vari elementi che tendono a portarsi verso i loro "luoghi naturali", rappresentati dalle sfere concentriche della terra, dell'acqua, dell'aria e del fuoco.

I filosofi della natura (o presocratici)

I filosofi della natura o presocratici, furono i primi filosofi, e vennero chiamati così perché si interrogavano su quale fosse l’origine di tutte le cose.

Talete

Talete fu uno dei filosofi della natura, e visse nel VII-VI secolo avanti Cristo. Nacque a Mileto, una colonia greca dell'Asia Minore.
Secondo alcuni, Talete fu il fondatore della filosofia occidentale in generale, perché fu il primo a porsi le cosiddette domande universali (es.qual è origine di tutto?) e a cercare le risposte nella ragione e non nel mito o nella religione. Ha un approccio scientifico nei confronti della natura, basato sull'osservazione e il ragionamento. Inoltre, fu il primo a cercare un principio razionale e generale della natura da cui avevano origine tutti i fenomeni naturali.
Talete cercò di individuare la sostanza primordiale delle cose, cioè la sostanza da cui tutto deriva e a cui tutto torna.Secondo Talete, la sostanza primordiale era l'acqua.
Probabilmente, Talete si accorse della presenza dell'acqua nei luoghi in cui sorge la vita. Dopo la pioggia cresce l'erba, la terra vicino ai corsi d'acqua è più fertile ed è popolata da più animali, e così via.

L'acqua è portatrice di vita (insetti, animali, ecc.),inoltre, l'acqua si trasforma sotto gli occhi dell'uomo in ghiaccio (solido) o in vapore (gas).
Oltre a questo, sulla Terra l'acqua è ovunque: sotto forma di umidità sia nell'aria che nella terra. Se l'acqua è la componente comune di tutto, è dentro ogni cosa, allora l'acqua potrebbe anche essere il fondamento stesso della realtà. Per questo,secondo Talete tutto nasce dall'acqua e tutto torna ad essere acqua.
Le scoperte di Talete in astronomia
Talete contribuì alla nascita dell'astronomia greca e fece diverse scoperte scientifiche. Fu il primo a suddividere l'anno in 365 giorni e a calcolare gli equinozi e i solstizi che separano le stagioni.Provò anche a misurare il diametro del Sole e della Luna, basandosi sulla superficie di spazio occupata dai due corpi nella volta celeste.

Anassimandro

Anassimandro era un filosofo greco della scuola di Mileto, seguace e successore di Talete. Visse nel VI secolo avanti Cristo e come altri filosofi della natura, anche Anassimandro si domandò qual era l'origine del tutto, è cercò le risposte nel ragionamento e nell'osservazione.
Egli chiamò Archè il principio naturale alla base di tutto. Tuttavia, a differenza di Talete o di Anassimene, il filosofo non vedeva l'origine della materia in una sostanza naturale in particolare, come l'acqua o l'aria, ma in un concetto molto più astratto. Secondo Anassimandro, infatti, tutto è nato dall'infinito e tutto tornerà nell'infinito. Il filosofo chiamò questo concetto "ápeiron", (indefinito, indistinto o illimitato).
Alla base del pensiero di Anassimandro c'è la convinzione che colui che crea, è diverso da ciò che viene creato, quindi non c'è una relazione di continuità tra l'origine e la realtà osservata nel mondo esterno. L'ápeiron è una mescolanza originaria di elementi, eterna e indefinita, da cui nasce la materia tramite un processo di separazione e differenziazione degli opposti: dall'ápeiron cominciano a separarsi tra loro il caldo e il freddo, l'umido e il secco, e così via... dando vita al mondo reale che vediamo tutti i giorni.

Anassimene

Anassimene nacque a Mileto nel VI secolo a.C. e insieme ad altri filosofi della natura partecipò alle discussioni sulla ricerca dell'origine e del principio di tutte le cose (arché).
Anassimene era un un discepolo di Talete e conosceva bene la sua teoria dell'acqua come principio di tutto. Egli era d’accordo con l’idea di una materia primordiale da cui era nato tutto, ma Anassimene vide il principio naturale delle cose nell'aria, e non nell’acqua. Infatti, secondo Anassimene, tutti gli elementi hanno origine dall'aria per rarefazione e per condensazione.
Il filosofo considerava il fuoco come aria rarefatta. Viceversa, vede le nuvole come aria condensata. Dall'aria condensata scende la pioggia, ossia l'acqua, e nasce il vento è per questo che Anassimene non vede come materia primordiale l’acqua, perchè se l'acqua nasce dall'aria, l'acqua non può essere l'origine di tutto. Anassimene era convinto che dalla condensazione nascesse anche la terra. Secondo Anassimene, le cose si distinguevano tra loro per la maggiore o minore densità di aria di cui sono composte.

Ipparco di Nicea

Ipparco nacque a Nicea in Bitinia e visse qualche tempo ad Alessandria, tuttavia svolse la sua maggiore attività a Rodi.

Fu forse il più grande astronomo dell'antichità e si può considerare il fondatore dell'astrometria, in quanto effettuò per più di trent'anni numerose osservazioni celesti. Compilò il più accurato catalogo stellare dell'antichità, in cui riportò le coordinate celesti di oltre 1000 stelle, ordinate in sei classi di magnitudine apparente1, la prima delle quali per le stelle più brillanti e la sesta per quelle appena visibili a occhio nudo. Nel confrontare sue coordinate stellari con quelle date circa 150 anni prima dagli astronomi Aristillo e Timocari scoprì il fenomeno della precessione degli equinozi.
Come "sistema di Ipparco" si intende il modello del sistema solare adottato dall’astronomo come sistema di riferimento per le coordinate celesti del suo catalogo: si tratta di un sistema geocentrico che determinò l'accantonamento di precedenti tentativi di formare sistemi eliocentrici e il cui concetto base fu ripreso e sistemato più tardi da Tolomeo. Precursore nel campo della geodesia e della geografia, Ipparco fu anche il primo ideatore della trigonometria.

Pitagora

Pitagora visse nel V secolo a. C., e fu uno dei principali filosofi e matematici greci dell’epoca presocratica. Nacque nell’isola di Samo, si trasferì in Magna Grecia, a Crotone, e radunò intorno a sé un gruppo di discepoli, insieme ai quali elaborò un nuovo sistema filosofico basato sui numeri. Pitagora studiò non solo la matematica e la geometria, ma si interessò anche di altri campi, come l’astronomia e l’anatomia.
A Crotone, Pitagora radunò un gruppo di seguaci e verso il 530 a.C. diede vita a una corrente filosofica, la scuola pitagorica.

Il pensiero di Pitagora

Pitagora elaborò un sistema filosofico basato sui numeri, infatti era convinto che tutte le realtà esistenti fossero composte di numeri, intesi non come concetti astratti, ma come grandezze reali. Per il filosofo, il numero uno rappresentava il punto, il due la linea, il tre la superficie, il quattro il solido. I primi quattro numeri, disposti a piramide, costituivano la tetraktys, che per i pitagorici aveva un valore religioso.

Per Pitagora, l’universo era un sistema ordinato, dato che era basato su proporzioni numeriche. Da qui la parola kosmos, che in greco significa “ordinato” dalla quale derivano i termini italiani come cosmetico, cosmesi, ecc. Il filosofo, inoltre, fu uno dei primi ad avanzare l’idea che la Terra non fosse al centro dell’universo: riteneva che al centro vi fosse un fuoco, intorno al quale girano il nostro pianeta e gli altri corpi celesti, compreso il Sole.

Pitagora era anche un sostenitore della reincarnazione e pensava che l’anima si reincarnasse dopo la morte in altri corpi. Nonostante questo, diede un contributo importante all’anatomia umana e fu il primo a ipotizzare che il “motore” delle sensazioni non fosse il cuore, come in genere si riteneva all’epoca, ma il cervello.

Il teorema di Pitagora

L’interesse per i numeri spinse Pitagora e i suoi seguaci a interessarsi della matematica. È probabile che i pitagorici scoprirono i numeri irrazionali, il rapporto tra numeri pari e dispari, le caratteristiche dei solidi regolari e alcune delle proprietà delle figure geometriche.
La “scoperta” più nota di Pitagora è il teorema che porta il suo nome, che dice: “In ogni triangolo rettangolo, il quadrato costruito sull'ipotenusa è equivalente all'unione dei quadrati costruiti sui cateti”.
Di conseguenza, data la misura di due lati, si può calcolare il terzo.

Il teorema non fu “inventato” da Pitagora, ma era già noto ai babilonesi, agli egizi e alle civiltà indiana e cinese. Il filosofo greco, però, fu molto probabilmente il primo a darne una dimostrazione indiscutibile o comunque il primo a farlo nell'attuale Occidente.

Le regole dei pitagorici

La scuola di Pitagora si atteneva a una serie di regole,come:
  • il divieto di toccare galli bianchi;
  • il divieto di camminare sulle strade maestre;
  • il divieto di far entrare rondini in casa.
La regola più nota era il divieto di mangiare fave, sul quale Pitagora era rigorosissimo. Un aneddoto racconta che, inseguito dai suoi nemici, preferì farsi uccidere piuttosto che attraversare un campo di fave per fuggire. Gli studiosi moderni hanno proposto varie interpretazioni per spiegare l’ostilità del filosofo per le fave. È stato ipotizzato che le ritenesse dotate di anima o che fosse preoccupato per il favismo, una malattia ereditaria che impedisce di assumere fave e altri alimenti.

Vocabolario

Magnitudine apparente ->la luminosità di un corpo celeste come appare a un osservatore terrestre

Sitografia

https://www.treccani.it/enciclopedia/fisica/
https://www.dimensioni.org/2018/02/linvenzione-del-calendario.html#: -
https://www.treccani.it/enciclopedia/babilonesi/-
https://www.appuntidistoria.net/la-civilta-babilonese/-
https://www.artestv.it/la-civilta-babilonese-una-breve-analisi-della-sua-cultura-e-storia/
https://www.skuola.net/storia-antica/invenzioni-egizie.html
https://www.focusjunior.it/scuola/storia/10-invenzioni-cinesi-che-hanno-cambiato-il-mondo/
https://www.storicang.it/a/gli-ittiti-e-il-potere-dei-carri-da-guerra_14709#:~:text=Gli%20ittiti%20svilupparono%20un%20nuovo,avversario%20di%20Muwatalli%20a%20Qade.
https://www****/storia_scienza.html
https://www.andreaminini.org/filosofia/talete/
https://www.andreaminini.org/filosofia/anassimandro
https://www.andreaminini.org/filosofia/anassimene
www.treccani.it/enciclopedia/ipparco-di-nicea/
https://www.geopop.it/breve-biografia-di-pitagora-chi-era-e-cosa-ha-scoperto-il-filosofo-greco-del-celebre-teorema/

Bibliografia

https://staticmy.zanichelli.it/catalogo/assets/9788808551344_04_CAP.pd, Autori:Giorgio Cricco, Francesco Paolo Di Teodoro, Editore: Zanichelli, Edizione verde (quinta edizione)
Libere Stelle-mito ed epica, Autori: Anna Però, Francesco Toniolo, Editore: Rizzoli Education - La Nuova Italia
Mundus- Storia, Geografia, Educazione Civica, Autori: Franco Amerini, Emilio Zanette, Cristina Tincati
Editore: Edizioni Scolastiche Bruno Mondadori (7a ristampa anno 2023-2024)

    Domande da interrogazione

    1. Cos'è la fisica e quali sono i suoi ambiti principali?
    2. La fisica è la scienza che studia le leggi della natura per spiegare i fenomeni naturali in modo logico e razionale. Gli ambiti principali includono fisica quantistica, fisica delle particelle, fisica atomica, astrofisica, cosmologia, elettromagnetismo, ottica, acustica, meccanica e termodinamica.

    3. Qual è l'origine storica della fisica?
    4. La fisica ha origini antiche, risalenti ai tempi degli antichi Greci. Prima dei Greci, altre civiltà come i Sumeri e gli Egizi cercavano di spiegare i fenomeni naturali attraverso miti e osservazioni.

    5. Quali sono le principali strutture megalitiche e il loro possibile scopo?
    6. Le principali strutture megalitiche includono menhir, dolmen e cromlech. Il loro scopo non è del tutto chiaro, ma si ipotizza che avessero funzioni religiose o scientifiche, come calcolare il passare delle stagioni per l'agricoltura.

    7. Quali contributi scientifici hanno dato i Sumeri e gli Egizi?
    8. I Sumeri hanno inventato il sistema sessagesimale per misurare il tempo e hanno sviluppato conoscenze in matematica e astronomia. Gli Egizi erano noti per le loro conoscenze tecniche e scientifiche, come l'aritmetica, la geometria e l'astronomia, e hanno inventato il primo calendario solare di 365 giorni.

    9. Chi era Pitagora e qual è il suo contributo alla matematica?
    10. Pitagora era un filosofo e matematico greco del V secolo a.C. È noto per il teorema di Pitagora, che afferma che in un triangolo rettangolo, il quadrato dell'ipotenusa è equivalente alla somma dei quadrati dei cateti. Ha anche fondato la scuola pitagorica, basata sull'idea che tutte le realtà esistenti fossero composte di numeri.

    Domande e risposte

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