Concetti Chiave
- Romolo, primo re di Roma, creò un calendario di 10 mesi e 304 giorni, che iniziava a marzo per coincidere con la primavera.
- Numa Pompilio riformò il calendario aggiungendo gennaio e febbraio, portando l'anno a 355 giorni.
- Giulio Cesare introdusse il calendario giuliano nel 45 a.C., fissando l'anno a 365 giorni, utilizzato per 1600 anni.
- Papa Gregorio XIII riformò ulteriormente il calendario nel 1581, creando il calendario gregoriano ancora in uso oggi.
- I nomi dei mesi derivano da divinità e numeri latini, con significati legati a eventi stagionali e figure storiche.
Indice
Origini del calendario romano
Secondo la tradizone antica il primo a determinare l'anno con regole fisse fu Romolo, primo re di Roma (753 a.C.). Egli divise l'anno in 10 mesi che complessivamente comprendevano 304 giorni. L'anno incominciava a Marzo in concomitanza con l'inizio della primavera e delle operazioni di guerra.
Riforme di Numa Pompilio
Successivamente Numa Pompilio riformò per primo questo calendario e aggiunse due mesi: Gennaio e Febbraio che però non vennero inseriti alla fine ma all'inizio con un totale di 355 giorni.
Evoluzione del calendario giuliano
Questo calendario durò a lungo per oltre 6-7 secoli, infatti per avere una nuova riforma del calendario bisogna aspettare Giulio Cesare che nel 45 a.C. fissò l'anno a 365 giorni. Questo calendario detto Giuliano si rilevò uno strumento quasi preciso per il calcolo del tempo, tanto che durò 1600 anni, fino a quando papa Gregorio XIII nel 1581 introdusse il calendario gregoriano che è quello ancora oggi in vigore.
Etimologia dei mesi
Inoltre ogni mese dell'anno aveva una sua etimologia:
Gennaio: dal dio Giano, il dio delle porte e quindi degli inizi.
Febbraio: dal verbo purificare perchè era un mese dedicato alla purificazione.
Marzo: dal dio Marte, dio della guerra e dell'agricoltura, originariamente era il 1° mese dell'anno.
Aprile: dal verbo aprire perchè in qeusto mese si aprono le gemme.
Maggio: dalla dea Maia, antica divinità romana, considerata la dea della terra.
Giugno: dalla dea Giunione, moglie di Zeus, regina degli dei e massima divinità femminile.
Luglio: in onore di Giulio Cesare (iulius) originariamente era nominato "Quintinis" in quanto era il quinto mese dell'anno.
Agosto: in nore di Ottaviano Augusto, originariamente veniva chiamato sexstilis in quanto era il 6° mese dell'anno.
Settembre, Ottobre, Novembre, Dicembre: derivano rispettivamente dai numeri "sette,otto,nove,dieci" proprio perchè ai tempi di Romolo occupavano queste posizioni nel calendario latino.
Struttura del calendario romano
Inoltre i giorni del mese si riferivano a 3 date: le kalendae, le None, le Idi.
Le kalendae erano il 1° giorno di ogni mese, le None erano il 5° e il 7° dì a seconda dei mesi (30-29); le Idi il 13° e il 15° gorno. Le kalendae greche invece è un modo per dire "mai". Il calendario Romano era diviso in giorni fasti e nefasti (positivi e negativi). I giorni fasti erano i giorni in cui era permesso ogni attività mentre i giorni nefasti erano i giorni nei quali non si potevano svolgere alcuna attività.
Domande da interrogazione
- Chi fu il primo a stabilire un calendario con regole fisse a Roma?
- Quali furono le principali riforme del calendario romano?
- Qual è l'origine dei nomi dei mesi nel calendario romano?
Secondo la tradizione antica, il primo a determinare l'anno con regole fisse fu Romolo, il primo re di Roma, che divise l'anno in 10 mesi per un totale di 304 giorni.
La prima riforma fu di Numa Pompilio, che aggiunse i mesi di Gennaio e Febbraio, portando l'anno a 355 giorni. Successivamente, Giulio Cesare nel 45 a.C. fissò l'anno a 365 giorni con il calendario Giuliano, che durò fino alla riforma di papa Gregorio XIII nel 1581, introducendo il calendario gregoriano.
I nomi dei mesi derivano da divinità e termini latini: Gennaio da Giano, Febbraio dal verbo purificare, Marzo da Marte, Aprile dal verbo aprire, Maggio da Maia, Giugno da Giunione, Luglio da Giulio Cesare, Agosto da Ottaviano Augusto, e Settembre, Ottobre, Novembre, Dicembre dai numeri sette, otto, nove, dieci.