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Concetti Chiave

  • Il calendario romano arcaico, attribuito a Romolo, iniziava a marzo e comprendeva 10 mesi, non allineato con le stagioni.
  • Numa Pompilio introdusse gennaio e febbraio, mesi dedicati a Giano e ai rituali di purificazione, per migliorare l'allineamento stagionale.
  • Il calendario basato sulle fasi lunari necessitava di periodi intercalari per compensare la differenza con l'anno solare.
  • Giulio Cesare, nel 46 a.C., riformò il calendario introducendo l'anno bisestile per correggere il ritardo accumulato.
  • I mesi Quintilis e Sextilis furono rinominati in Iulius e Augustus, e il calendario giuliano unificò il tempo nel dominio romano.

Indice

  1. Origini del calendario romano
  2. Riforma di Numa Pompilio
  3. Riforma di Giulio Cesare
  4. Eredità del calendario giuliano

Origini del calendario romano

Le fonti narrano che il calendario romano arcaico fosse stata istituto da Romolo stesso, che suddivise l'anno in 10 mesi 30 e 31 giorni. Inizio dell'anno era considerato marzo (Martius), mese consacrati a Marte, dio della guerra, poiché segnava, dopo la pausa invernale, la ripresa delle attività militari.

Seguiva aprile (Aprilis), mese legato al concetto di "apertura", di rinascita della natura e di fertilità.

Poi maggio (Maius), dedicato alla dea Maia, e giugno (Iunius), in onore di Giunone. I mesi successivi prendevano il nome dalla loro numerazione progressiva: Quintilis, Sextilis, September, October, November, December.

Riforma di Numa Pompilio

Tuttavia l'anno così suddiviso non coincideva con il ciclo delle stagioni; per ovviare a questo inconveniente venne effettuata una prima riforma, attribuita a Numa Pompilio, che introdusse i mesi di gennaio (Ianuaris), consacrato al dio Giano, che, raffigurato con due volti tra loro opposti, guardava allo stesso tempo verso il vecchio e verso il nuovo anno, e febbraio (Februarius), connesso a rituali di purificazione (februare - "purificare").

Riforma di Giulio Cesare

Tale calendario di basava sulle fasi della luna, ed era dunque più breve di circa dieci giorni rispetto all'anno solare: per correggere questa sfasatura erano stati introdotti i periodi intercalari: 22 o 23 giorni inseriti ogni due anni. Questo metodo empirico aveva generato all'epoca di Cesare, a causa di errori di calcolo sommatisi nel tempo, una differenza di cura tre mesi tra anno civile e anno astronomico, tanto che le feste religiose non coincidevano più con le stagioni in cui dovevano essere celebrate. Creare nel 46 a.C. m decise di risolvere definitivamente il problema con una nuova riforma del calendario.

A questo scopo formò una commissione di astronomi e matematici, i quali stabilirono che la durata dell'anno era di 365 giorni e 6 ore . L'anno venne suddiviso in 12 mesi e l'inizio venne fissato al 1 gennaio. La maggiore novità fu l'aggiunta di un giorno ogni quattro anni, per compensare il ritardo di 6 ore accumulato ogni anno. Questo giorno veniva collocato dopo il 24 febbraio e prendeva il nome di dies bis sextus ante kalendas Martius (cioè "giorno per la seconda volta sesto prima delle calende di marzo"), da cui deriva l'espressione "anno bisestile".

Eredità del calendario giuliano

In seguito poi i mesi di Quintilis e Sextilis cambiarono il loro nome rispettivamente in Iulius e Augustus (da cui derivano i nostri luglio e agosto), in onore di Giulio Cesare e di Ottaviano Augusto. Il calendario giuliano, come è stato chiamato in onore di Giulio Cesare, unificò il calcolo del tempo in tutta l'area geografica dominata da Roma. Esso è sostanzialmente ancora in vigore in gran parte del mondo occidentale, perché il calendario gregoriano (dal nome di papa Gregorio XIII), che subentrò nel 1582, vi apportò soltanto alcune piccole modifiche.

Domande da interrogazione

  1. Chi ha istituito il calendario romano arcaico e come era suddiviso l'anno?
  2. Il calendario romano arcaico fu istituito da Romolo e suddivideva l'anno in 10 mesi di 30 e 31 giorni, iniziando da marzo.

  3. Quali modifiche apportò Numa Pompilio al calendario romano?
  4. Numa Pompilio introdusse i mesi di gennaio e febbraio, rendendo il calendario basato sulle fasi lunari e aggiungendo periodi intercalari per correggere la sfasatura con l'anno solare.

  5. Quale fu la riforma di Giulio Cesare al calendario e quale novità introdusse?
  6. Giulio Cesare riformò il calendario nel 46 a.C., stabilendo un anno di 365 giorni e 6 ore, suddiviso in 12 mesi, e introdusse l'anno bisestile con un giorno aggiuntivo ogni quattro anni.

  7. Come si chiamano oggi i mesi Quintilis e Sextilis e perché?
  8. I mesi Quintilis e Sextilis furono rinominati rispettivamente Iulius e Augustus in onore di Giulio Cesare e Ottaviano Augusto, da cui derivano i nostri luglio e agosto.

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