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Concetti Chiave

  • La monarchia romana era caratterizzata da un re con poteri significativi, tra cui comandare l'esercito, rappresentare la città agli dei e amministrare il patrimonio pubblico.
  • La società romana era rigidamente divisa in classi sociali: patrizi, plebei, schiavi e liberti, con i patrizi aventi accesso alle cariche pubbliche.
  • Il matrimonio a Roma era monogamico, con cerimonie come la confarreatio e la coemptio, e il divorzio era possibile ma socialmente malvisto per le donne.
  • La religione romana era fortemente influenzata dai Greci, ma includeva anche divinità legate all'agricoltura e pratiche di culto familiari.
  • I sacerdoti romani avevano ruoli importanti, come i pontefici, che presiedevano le cerimonie religiose e civili, e le vestali, responsabili del fuoco sacro di Vesta.

Indice

  1. Struttura del governo monarchico
  2. Re leggendari di Roma
  3. Divisione sociale e politica
  4. Classi sociali e matrimoni
  5. Religione e pratiche di culto

Struttura del governo monarchico

Roma era organizzata un ìn una città-stato monarchia, anche se il popolo aveva il potere sovrano il rex lo esercitava, lui doveva:

- comandare l’esercito in guerra;

- rappresentare la città davanti agli dei;

- avere diritto di vita e di morte dei cittadini;

- amministrare il patrimonio pubblico;

- emanare ordinanze dette leges regiae.

Re leggendari di Roma

Il periodo monarchico di Roma durò dal 753 al 509 a.C ed infatti non si crede che i re fossero 7 come da tradizione ma di più, in realtà sarebbero dei simboli che richiamano le popolazioni salite al governo:

- Romolo: creazione prime istituzioni militari, politiche e giuridiche.

Introdusse i rapporti monogamici.

- Numa Pompilio: estremamente religioso istituì i primi collegi sacerdotali e il calendario (355 giorni 12 mesi). Era coniugato con la ninfa Egeria.

- Tullio Ostilio: re bellicoso ampliò i confini di Roma. A lui è collegato il mito degli Orazi (Roma) e dei Curiazi (Alba Longa): dovevano lottare tra di loro e infine sopravvisse solo un Orazio che uccise la sorella poichè si stava disperando per l’uccisione di suo fratello che era un Curiazio.

- Anco Marzio: era sabino ed era il nipote di Numa Pompilio. Promosse opere pubbliche.

- Tarquinio Prisco: costruisce il circo massimo, tempio di Giove Capitolino e la Cloaca Massima che rese abitabile la zona del Palatino.

Servio Tullio: fu eletto dal senato e non dal popolo, costruì le nuove mura e aumento a 300 il numero di senatori.

Tarquinio il superbo: fu un tiranno

Divisione sociale e politica

Romolo divise i romani in:

- Ramnes: indigeni Latini che vivevano sul Palatino.

- Tities: sabini che abitavano al Quirinale.

- Luceres: di origine etrusca.

Erano divisi in 10 curiae divise a loro volta in 10 gens che condividevano il gentilizio. Le famiglie erano invece gruppi di persone sottomesse a un pater familias. Prima le gentes e le familae avevano potere politico infatti inizialmente i capi della gentes erano nel senato poi lo diventano anche i capi delle familiae. Il senato fu un assemblea ristretta di anziani composta da all’inizio 100 e poi 300 persone. Il rex si consultava con il senato per le leggi e per la politica estera e se non c’era un successore del re il potere veniva esercitato da ogni senatore 5 giorni ciascuno. A fianco al senato c’erano i comizi curiati ovvero l’assemblea della gentes ed avevano una grande funzione militare.

Classi sociali e matrimoni

La società romana era formata da:

- patrizi: membri della gens che potevano accedere alle cariche pubbliche infatti potevano godere dei diritti dei cittadini e potevano prendere parte a i culti cittadini. (gens Iulia)

- plebei: erano liberi ma esclusi dal governo della città, non avevano territori propri e si pensava fossero indigeni

I plebei e i patrizi non potevano sposarsi tra di loro anche se poi con la legge Canuleia fu concesso.

Accanto a i plebei esistevano un'altra categoria di uomini liberi ovvero i clienti che avevano la protezione di un pater familia particolarmente famoso ovvero un patronus e per dimostrargli la sua vicinanza oltre a offrirgli servizio militare e contribuire alla dote della figlia gli davano il buongiorno ogni mattina, il cliente che veniva meno a i suoi doveri veniva condannato a morte.

Poi c’erano:

- Schiavi: non avevano diritti ed erano considerati oggetti proprietà del padrone. Tuttavia se si comportavano bene con il loro padrone diventavano:

- Liberti: potevano coltivare le terre dei patrizi e praticare il commercio e l’artigianato come i plebei.

Nelle famiglie, romane che comprendevano anche gli schiavi, il potere era concentrato nelle mani del pater familias che era l’uomo più anziano. Aveva la patria potestà ovvero il diritto di vita o di morte su i membri della famiglia.

Il rapporto a Roma era monogamico e le cerimonie che lo sancivano potevano essere 3:

- confarreatio: gli sposi dividevano e mangiavano un focaccia di farro simbolo della vita comune che stavano per intraprendere.

- coemptio: atto di compravendita della donna

- usus: senza matrimonio dopo un anno di convivenza si diventava sposati

Frase per sposarsi: ubi gaios ubi gaia

Vestito rosso (flammeur)

Il divorzio era molto veloce anche le donne potevano divorziare ma erano mal viste dalla società. Le donne potevano essere ripudiate per:

- aborto;

- adulterio;

- sottrazione delle chiavi della cantina: non potevano bere.

Religione e pratiche di culto

I romani manifestavano la loro riflessione teologica non con miti ma con pratiche di culto. Le divinità furono prese dai Greci ma ci furono anche le divinità legate all’agricoltura (rito di purificazione dei campi dei sacerdoti arvali) erano venerati i Lari, I penati e Giano il dio delle porte dalla doppia faccia. Ogni famiglia custodiva nell’armadietto delle statue degli dei protettori della loro famiglia. La religione romana era dunque aperta che includeva anche nuove divinità anche se preferivano gli dei della loro stirpe.

Fare il sacerdote era un dovere politico soprattutto quando in origine il re era anche sacerdote. I sacerdoti erano divisi in:

pontefici: erano i più importanti ed erano presieduti da un pontefice massimo che era l’unico a spare le regole su come potevano svolgersi le cerimonie religiose, militari e civili. I processi privati si svolgevano pronunciando delle formule che solo loro sapevano.

Salii: facevano le danze di guerra e interpretavano la volta divina sulle guerre.

Aruspici: di origine etrusca esaminavano le viscere degli animali.

Feziali: dichiaravano guerra o pace.

Vestali: sacerdotesse di vesta entravano sin da piccole e ne uscivano a 40 anni e avevano l'obbligo di mantenere vivo il fuoco di vesta e di fare voto di castità.

Domande da interrogazione

  1. Quali erano i compiti del rex a Roma?
  2. Il rex doveva comandare l'esercito in guerra, rappresentare la città davanti agli dei, avere il diritto di vita e di morte dei cittadini, amministrare il patrimonio pubblico e emanare ordinanze dette leges regiae.

  3. Quanti re ci sono stati a Roma durante il periodo monarchico?
  4. Non si crede che i re fossero solo 7 come da tradizione, ma probabilmente di più.

  5. Quali furono i principali re di Roma e quali furono le loro realizzazioni?
  6. I principali re di Roma furono Romolo, Numa Pompilio, Tullio Ostilio, Anco Marzio, Tarquinio Prisco, Servio Tullio e Tarquinio il Superbo. Romolo creò le prime istituzioni militari, politiche e giuridiche. Numa Pompilio istituì i primi collegi sacerdotali e il calendario. Tullio Ostilio ampliò i confini di Roma. Anco Marzio promosse opere pubbliche. Tarquinio Prisco costruì il Circo Massimo, il tempio di Giove Capitolino e la Cloaca Massima. Servio Tullio costruì le nuove mura e aumentò il numero di senatori. Tarquinio il Superbo fu un tiranno.

  7. Come era divisa la società romana?
  8. La società romana era divisa in patrizi, plebei, schiavi e liberti. I patrizi erano membri della gens e potevano accedere alle cariche pubbliche. I plebei erano liberi ma esclusi dal governo della città. Gli schiavi erano considerati oggetti di proprietà e i liberti potevano coltivare le terre dei patrizi e praticare il commercio e l'artigianato come i plebei.

  9. Quali erano le cerimonie che sancivano il matrimonio a Roma?
  10. Le cerimonie che sancivano il matrimonio a Roma potevano essere la confarreatio, in cui gli sposi dividevano e mangiavano una focaccia di farro simbolo della vita comune che stavano per intraprendere, la coemptio, un atto di compravendita della donna, e l'usus, in cui dopo un anno di convivenza senza matrimonio si diventava sposati.

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