Concetti Chiave
- Gli Ariani, dominatori in India, implementarono un sistema di caste per preservare la loro identità, con rigide separazioni sociali e tabù.
- Il sistema delle caste, con quattro principali suddivisioni, assegnava il potere religioso e politico a bramani e guerrieri, mentre agricoltori e servi occupavano posizioni inferiori.
- I "paria" o intoccabili erano esclusi dalle caste, considerati impuri e posti al livello più basso della società.
- Il potere del re, inizialmente ereditario, era controllato da un'assemblea, ma successivamente richiese il supporto dei sacerdoti per stabilizzarsi.
- Il sistema delle caste, pur con origini incerte, divenne fondamentale con gli Ariani per l'organizzazione sociale indiana.
L'arrivo degli Ariani
Quando gli Ariani si stabilirono nel Paese degli indiani come dominatori evitarono di fondersi con le popolazioni locali ed elaborarono una serie di norme volte a preservare l’identità della loro razza; tutta la popolazione fu suddivisa in caste, ossia in classi sociali giustificate anche a livello ideologico e religioso, rigidamente separate fra loro. In realtà, non è certo che il sistema delle caste sia stato organizzato dagli Ariani e non sia invece un’eredità della civiltà precedente, ma di certo fu con gli Ariani che tale sistema assunse un rilievo fondamentale nell’organizzazione della società.
La caste erano comunità chiuse e il diritto di appartenervi si trasmetteva di generazione in generazione: era vietato contrarre matrimonio al di fuori della propria casta ed era in vigore un rigoroso sistema di tabù che limitava i comportamenti (era proibito, per esempio, mangiare o pregare insieme a persone estranee alla propria casta).Il sistema delle caste
Le caste indiane erano alcune decine; tuttavia le principali (di cui esistevano molte suddivisioni secondarie) erano quattro: due caste superiori e due inferiori. Alle due caste superiori spettava la gestione del potere religioso e di quello politico: si trattava dei sacerdoti, o bramani, ai quali era affidata la celebrazione dei riti (in quanto solo essi venivano considerati puri), e dei guerrieri, o ksatrya. Le due caste inferiori, invece, comprendevano gli agricoltori (o vasya) e i servi (sudra). Al di fuori di ogni casta erano i paria, o “intoccabili”, che costituivano la parte più reietta impuri e quindi relegati al gradino più basso della scala sociale.
Il potere del re
L’autorità suprema era rappresentato da un re. In un primo periodo il suo potere, che veniva trasmesso ereditariamente ai discendenti, era controllato da un’assemblea formata da tutti i membri maschili della tribù (o, forse, soltanto dagli aristocratici); solo in un secondo momento il re fu costretto, per confermare il proprio potere, a superare l’opposizione e le lotte interne fra i nobili e a ottenere il sanzionamento del proprio potere da parte dei sacerdoti.
Domande da interrogazione
- Qual era il ruolo delle caste nella società ariana?
- Quali erano le principali caste e i loro compiti?
- Come veniva esercitato il potere del re nella società ariana?
Le caste erano fondamentali nell'organizzazione sociale, suddividendo la popolazione in classi sociali rigide e separate, con norme che preservavano l'identità razziale e limitavano i comportamenti, come i matrimoni tra caste diverse.
Le principali caste erano quattro: i bramani (sacerdoti) e i ksatrya (guerrieri) gestivano il potere religioso e politico, mentre i vasya (agricoltori) e i sudra (servi) erano caste inferiori. I paria, o "intoccabili", erano esclusi da ogni casta.
Il potere del re era ereditario e inizialmente controllato da un'assemblea maschile della tribù. Successivamente, il re dovette superare l'opposizione nobiliare e ottenere il supporto dei sacerdoti per confermare il suo potere.