Concetti Chiave
- La storia romana è divisa in tre periodi: monarchico, repubblicano e imperiale, con il periodo monarchico che va dall'VIII al VI secolo a.C.
- Sette re leggendari governarono Roma durante l'età monarchica, alternando caratteri bellicosi e pacifici per bilanciare i valori romani.
- Romolo, il primo re, è noto per la fondazione di Roma e le prime guerre di espansione, tra cui il famoso rapimento delle Sabine.
- La leggenda narra di un'alleanza temporanea tra Romolo e Tito Tazio, re dei Sabini, per consolidare il potere e la popolazione di Roma.
- La città di Roma, in fase iniziale, ricorreva all'accoglienza di esuli e fuggitivi per aumentare la sua popolazione e assicurare la sopravvivenza.
Divisione dei periodi storici
La storia romana viene oggi divisa in tre grandi periodi: l’età monarchica (VIII-VI secolo a.C.), l’età repubblicana (VI-I secolo a.C.) e l’età imperiale (I secolo a.C.-V secolo d.C.).
I sette re di Roma
Secondo gli antichi scrittori romani, nel periodo monarchico regnarono sette re: Romolo, Numa Pompilio, Tullo Ostilio, Anco Marzio, Tarquinio Prisco, Servio Tullio, Tarquinio il Superbo. La tradizione ne alterna uno dedito alla guerra e uno amante della pace, come a sottolineare l’importanza dei due aspetti nella civiltà romana. I primi quattro re furono di stirpe latina.
Romolo e le prime guerre
Oltre alla fondazione della città e alle prime istituzioni politiche, a Romolo erano attribuite le prime guerre di espansione, a cominciare da quella con i potenti vicini Sabini, di cui secondo la leggenda aveva rapito le donne per aumentare la popolazione della nuova città. La guerra con i Sabini si sarebbe conclusa con un armistizio e Tito Tazio, re dei Sabini, avrebbe regnato insieme a Romolo per qualche tempo prima di morire. Sempre per allargare la cittadinanza, Roma avrebbe accolto in un luogo sacro sul Palatino chiamato Asilo ogni tipo di esule e schiavo fuggitivo e persino criminali in fuga. Dietro a queste leggende si può vedere la reale necessità di una città neonata di allargare la propria base demografica per poter durare più a lungo.